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Emergenza immigrati a #Civitavecchia, scatta la protesta sull’ipotesi dell’hot spot al molo 28

17 luglio 2017 | 07:58
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Emergenza immigrati a #Civitavecchia, scatta la protesta sull’ipotesi dell’hot spot al molo 28

Cozzolino: “Non ci sono le condizioni”. Baccini: “Bisogna salvaguardare il reddito socio economico locale”. Oggi l’assemblea pubblica organizzata dal centrodestra

Emergenza immigrati a #Civitavecchia, scatta la protesta sull’ipotesi dell’hot spot al molo 28

Il Faro on line – “Civitavecchia non è nelle condizioni di diventare un hotspot per l’accoglienza dei migranti” questo il commento del sindaco Cozzolino a conclusione del sopralluogo di venerdì mattina in porto alla presenza delle varie istituzioni e delle forze dell’ordine.

“Questa mattina ho ribadito con decisione tutte le mie perplessità – continua il Sindaco – che spaziano su diversi settori, e sulle quali non ho ricevuto rassicurazioni ma solo dei generici “poi vedremo”. Nella pesante assenza del presidente di AdSP Di Majo, che trovo incomprensibile visti gli argomenti sul tavolo, è stata la segretaria generale Macii a supportarmi nell’evidenziare l’inidoneità dei luoghi proposti, ossia la banchina 28 e gli esigui spazi limitrofi.

Il porto non è pronto per accogliere un hotspot e se il Ministero continuerà con decisione su questa pericolosa strada, dovremo affrontare un’emergenza difficile, se non impossibile, da gestire.

Mi viene da pensare alle interferenze con il traffico auto, con possibili ricadute occupazionali in negativo sul territorio, alle nuove incombenze che graveranno sui servizi sociali, che non avranno personale e risorse per svolgere al meglio il loro lavoro, alla Polizia Locale, che non avrà uomini per gestire le nuove criticità di traffico, all’ospedale San Paolo, che subirà un aggravio di lavoro e che già ora è in difficoltà nel venire incontro alle esigenze del territorio, all’acqua, con il presidente della Regione Lazio che ha richiesto lo stato di calamità naturale.

Inoltre potrebbero esserci ulteriori problemi legati alla sicurezza di tutta la struttura: non capisco infatti, come si sposi questa decisione con quella che, neanche un anno fa, ha visto innalzare il livello d’allerta per il porto al massimo previsto.
Sono troppi i punti interrogativi rimasti irrisolti, e capisco che il Prefetto debba rispondere alle direttive del Ministero ma come primo cittadino ho il dovere di segnalare che Civitavecchia ed il suo porto non sono nelle condizioni di rispondere a quanto richiesto.

Invito il Ministro Minniti a rivedere la sua decisione che non tiene affatto conto del contesto territoriale, ricordando che la città ha deciso di fare doverosamente la sua parte in materia di accoglienza aderendo al programma Sprar per il quale delibereremo a settembre” – ha concluso il primo cittadino.

Baccini: “Gli Interni creino un piano per non sacrificare Civitavecchia”

“L’emergenza sbarchi è una questione di carattere sociale  economico e di sicurezza che non può essere gestita come un’emergenza nell’emergenza. L’ottimo lavoro del ministero dell’interno e delle prefetture insieme agli enti locali per assicurare i corridoi umanitari nel caso di Civitavecchia non può essere vanificato dalla istallazione di un hot spot di prima accoglienza che metta i crisi il sistema economico e il delicato equilibrio cittadino”  – ha dichiarato Mario Baccini, Presidente dei Cristiano popolari a in accordo con il consigliere di Civitavecchia, Sandro De Paolis che ha sottolineato la delicata questione durante la Direzione Regionale dei Cristiano Popolari svoltasi ieri a Roma.

La questione sbarchi, come noto, è un problema che deve necessariamente coinvolgere altre nazioni europee perché se nelle Isole la gestione già risulta difficile scaricare il problema all’interno della penisola significa incrinare una già complessa situazione sociale ed economica che rischia di incidere sul Paese stesso. Civitavecchia ha impiegato decenni a costruire il proprio indotto sul porto e sul turismo e l’ipotesi di aprire un hotspot al molo 28 comprometterebbe quel risultato faticosamente raggiunto.

Inoltre richiederebbe un ulteriore sforzo delle compagini di sicurezza nazionale che dovrebbero impegnare un numero notevole di risorse per la gestione di un’area sensibile e molto vicina alla Capitale. Mi auguro che il Ministero e la prefettura non si limitino solo ad una smentita sulla stampa di tale progetto ma che doverosamente procedano alla compilazione di un piano di gestione organica di questa emergenza che non sacrifichi l’economia locale e la sicurezza di aree sensibili della penisola, per giunta così vicine a Roma” – ha concluso Baccini.

FI, Moscherini: “Sta per avere inizio un nuovo capitolo dell’invasione”

“Per volontà di questo Governo in carica, senza legittimazione democratica, sta per avere inizio un nuovo capitolo dell’invasione, in atto ormai da troppo tempo e con incrementi quasi ingovernabili che spingono ad una distribuzione dei “così detti migranti” anche nella portualità nazionale” – lo ha dichiarato il coordinatore nazionale per la portualità ed economia del mare di Forza Italia, Giovanni Moscherini.

“E’ tempo che il ministro Delrio si dimetta. Scaricare sul Porto di Roma migliaia di migranti prevedendone, addirittura, l’alloggiamento all’interno delle banchine portuali è un segno di massima e ormai intollerabile superficialità camuffata da finta “solidarietà”.

Bene ha fatto il sindaco di Civitavecchia Cozzolino ad intervenire per impedire questo ulteriore schiaffo ai cittadini italiani. Venti anni di lavoro per strutturare il porto della Capitale d’Italia rischiano di essere azzerati con questa iniziativa irresponsabile.

Come i può far finta di on sapere che nel Porto di Roma transitano: 2 milioni e mezzo di crocieristi all’anno; 1 milione e mezzo di passeggeri delle Autostrade del mare che collegano il Porto di Roma con i principali paesi del Mediterraneo e 1 milione e mezzo circa di passeggeri per la Sardegna?

Questa iniziativa programmata va immediatamente stoppata se non si vuole provocare conseguenze economiche ed organizzative difficilmente recuperabili nel breve tempo.Preoccupazione ancora più accesa, a fronte delle gravi condizioni di disoccupazione, soprattutto giovanile, che colpiscono il territorio”.

Le forze di Centrodestra: “Oggi alle 18 un’assemblea pubblica davanti al Comune”

“Civitavecchia ancora una volta è abbandonata a se stessa, venendo individuata come il luogo ideale dove scaricare l’ennesima servitù, grazie alla debolezza ed alla mancanza di autorevolezza dei rappresentanti istituzionali della città e del territorio” – lo dichiarano Alternativa Popolare, Cuori Italiani, Forza Civitavecchia, Forza Italia, Fratelli d’Italia-An, La Svolta, Noi con Salvini.

“Nel silenzio assordante delle parlamentari espresse dal Pd e dal M5S, della Regione Lazio e nell’incapacità da parte del Sindaco Cozzolino e del Presidente dell’AdSp Di Majo di contrastare efficacemente, in forza dei rispettivi ruoli, decisioni scellerate prese dal Ministero degli Interni e della Prefettura senza tenere conto delle oggettive criticità e dei danni di immagine ed economici derivanti dal far sbarcare centinaia di migranti nel porto di Roma, i sottoscritti consiglieri comunali e rappresentanti delle forze politiche e sociali, partiti ed associazioni, dichiarano che si opporranno in qualsiasi sede e ad ogni livello istituzionale alla scelta di includere il porto di Civitavecchia tra quelli dove potranno sbarcare gli immigrati.

Il finto buonismo che ha già causato danni e problemi al Paese, unito all’isolamento del Governo italiano nell’affrontare l’emergenza dell’immigrazione e all’incapacità di pretendere dall’Unione Europea tutto il reale necessario sostegno e la equa suddivisione dell’onere di accogliere gli sbarchi, non possono tradursi nel distruggere il sistema portuale di Civitavecchia su cui si regge gran parte dell’economia cittadina

E’ impensabile spazzare via venti anni di lavoro e di crescita del Porto di Roma, con una iniziativa scellerata e irresponsabile, installando una tendopoli sulla prima banchina del canale portuale, come biglietto da visita da presentare agli oltre 4 milioni di passeggeri in transito da ogni parte del mondo, nella seconda porta di accesso alla Capitale d’Italia.

E’ impensabile sottrarre, in un momento critico come quello attuale, in cui gli armatori chiedono ulteriori spazi a disposizione per i traffici commerciali, una banchina ed un piazzale al porto, per crearvi un centro profughi scaricando quelle persone sull’asfalto a 40 gradi all’ombra, con problemi di carattere igienico-sanitario, di sicurezza e di ordine pubblico: si può chiamare accoglienza?

Questa iniziativa va fermata prima ancora che arrivi la prima nave.
Il Sindaco Cozzolino giovedì scorso avrebbe dovuto riferire subito al Consiglio e alla città. Nei prossimi giorni, su richiesta di tutte le forze politiche, sarà convocato un Consiglio Comunale urgente, perché i cittadini di Civitavecchia devono conoscere la verità.

Per questo, ancora prima del Consiglio, invitiamo tutta la cittadinanza a mobilitarsi e ad una assemblea pubblica che si terrà in Comune oggi pomeriggio, a partire dalle ore 18, chiedendo fin da ora a tutti i rappresentanti istituzionali ad ogni livello, dalla Regione al Parlamento, di intervenire per chiedere con forza al Governo ed al Ministro Minniti di desistere dall’assurdo proposito di utilizzare il porto di Civitavecchia come punto di sbarco delle navi con gli immigrati e la città di Civitavecchia come hub regionale per il Lazio” – concludono le forze di Centrodestra.

Fn, Fiore: “Questo governo non disporrà nè del porto nè della pazienza dei Romani”

“Sappia Minniti – dichiara il segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore -che questo governo non disporrà nè del porto nè della pazienza dei Romani, che già in diversi quartieri, come a Tor Bella Monaca, hanno dimostrato di volersi opporre con coraggio contro le ingiustizie di questo governo immigrazionista.”

Civitavecchia è off limits: i portuali, i lavoratori, i giovani del Litorale Nord di Roma scendano in piazza per bloccare quest’ennesimo insulto alla loro città.”

“Questo governo – conclude Fiore – aveva promesso di battere i pugni sul tavolo di una Europa che oggi gira le spalle alle sue imbarazzanti richieste: ma oggi la prospettiva è che i pugni in faccia, governo e PD, li prendano dal popolo”.