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Special Olympics, Tim Shriver in ricordo di Eunice Kennedy Shriver, fondatrice del Movimento mondiale

21 luglio 2017 | 12:15
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Special Olympics, Tim Shriver in ricordo di Eunice Kennedy Shriver, fondatrice del Movimento mondiale

Niente matematica o geografia. Le persone con disabilità intellettiva possono eccellere nello sport

Special Olympics, Tim Shriver in ricordo di Eunice Kennedy Shriver, fondatrice del Movimento mondiale

Il Faro on line – Il 20 luglio 2017 è stato il giorno scelto, a livello internazionale, per ricordare Eunice Kennedy Shriver, la fondatrice del Movimento Special Olympics nel mondo.

Lei per prima si accorse, di quanto la pratica sportiva potesse mettere le persone con disabilità intellettiva nelle condizioni ideali, per dimostrare le loro capacità. E’ molto difficile far competere le persone con disabilità intellettiva, in prove di matematica o geografia – ripeteva spesso – ma, se a queste stesse persone gli si da l’opportunità di praticare sport, possono diventare formidabili.

Oggi Special Olympics è presente in 170 paesi, persegue la sua Mission con grinta e determinazione, con positività e grande gioia, puntando sempre i riflettori su ciò che questi atleti sono in grado di fare e non sulla loro disabilità.

Di recente, lo scorso 13 luglio, Tim Shriver, Presidente Internazionale di Special Olympics e figlio di Eunice Kennedy, ha ricevuto il the Arthur Ashe Courage Award ESPYS. A premiarlo Michelle Obama. Di seguito il suo splendido discorso, in memoria di sua madre Eunice.

“Qualsiasi persona che conosceva mia madre sapeva che non le piaceva solamente gareggiare, amava vincere! E le dicevano che dato che era una donna, non sarebbe mai potuta essere un’atleta. Dato che era una donna non poteva essere una leader, toccava ai suoi fratelli fare i leader. Dato che era una donna non doveva essere così aggressiva. Lei non doveva combattere per le persone con disabilità intellettive. Lei doveva avere pazienza. No, no e assolutamente no! Mia madre sapeva una cosa. Lei sapeva che gli atleti Special Olympics hanno la stessa passione, impegno e coraggio di qualsiasi altro atleta e meritano di competere in questo paese o in qualsiasi altra parte del mondo. Non posso far altro che rattristarmi per il fatto che non sia qui adesso. Noi siamo qui, ed in un certo senso, anche lei. Mia madre è nei cuori di milioni di atleti Special Olympics, in 170 paesi, comunità, città e paesini: sulla pista, giocando a basket, sciando giù per le montagne. Mia madre è qui nei cuori e nelle menti di tutti coloro che credono nell’inclusione e che hanno voglia di fare qualcosa. Lei è qui con tutti quelli che dicono “giochiamo e viviamo uniti”. Questo Movimento che ha creato circa 50 anni fa non è ancora arrivato all’obiettivo. Le persone con disabilità intellettive continuano ad essere nascoste, escluse, derise e umiliate. I genitori lo sanno. Tutti su questo palco lo sanno. Abbiamo ancora tanto da fare per l’uguaglianza e per 250 milioni di persone che hanno disabilità intellettive. E non ci fermeremo finché non raggiungeremo l’uguaglianza per queste persone. Questo Movimento non è più solo un Movimento per persone con disabilità intellettive. È un Movimento che parte da loro. Sono loro che ci invitano a vedere il mondo attraverso i loro occhi. Togliamo gli ostacoli, la paura e gli stereotipi. Guardiamo l’altro, l’altro di cui abbiamo paura. Accogliamo. Volgiamo il nostro sguardo alle persone che ci fanno arrabbiare. Accogliamo questi atleti che oltrepassano la linea del traguardo. Uniamoci. Se volete mettere fine alla discriminazione, e alla paura e siete sostenitori di questi atleti, allora siete voi ateli ad avere il potere. Voi avete il potere. Loro hanno il potere. Loro sono persone forti con un messaggio importante. Possono unire le nostre scuole e comunità. Riescono a mostrarci come superare le paure che affliggono il nostro paese. Per questo motivo questo è il loro tempo. Questo è il nostro tempo. Seguiamo gli atleti Special Olympics. Seguiamo il loro esempio.  Includiamo tutti. Quando siamo in dubbio, scegliamo di includere. Giochiamo insieme. Impariamo da queste persone eccezionali, creiamo un futuro di giustizia e gioia. Se pensate che lo sport non riesca a fare tutto ciò, per favore non ditelo a Eunice Shriver. Ha scommesso la propria vita sullo sport, ed ha vinto”.