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#Civitavecchia ‘Esprimiamo solidarietà ai lavoratori portuali per i quali si aprono le porte della cassa integrazione’

9 agosto 2017 | 12:00
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#Civitavecchia ‘Esprimiamo solidarietà ai lavoratori portuali per i quali si aprono le porte della cassa integrazione’

Cuori Italiani, Forza Civitavecchia, Forza Italia, La Svolta, Noi con Salvini: “Invitiamo Di Majo a svolgere un ruolo più incisivo”.

#Civitavecchia ‘Esprimiamo solidarietà ai lavoratori portuali per i quali si aprono le porte della cassa integrazione’

Il Faro on line – “Esprimiamo solidarietà ai lavoratori portuali per i quali si aprono le porte della cassa integrazione e preoccupazione per il futuro dello scalo, con l’invito al Presidente dell’AdSP Di Majo ad aprire subito un tavolo permanente con le imprese storiche del porto di Civitavecchia, gli armatori e tutte le organizzazioni sindacali per affrontare le questioni sul tappeto più urgenti e rilevanti” – lo affremano in un comunicato congiunto Cuori Italiani, Forza Civitavecchia, Forza Italia, La Svolta, Noi con Salvini.

“La perdita del traffico dell’automotive relativamente alle vetture Fca prodotte a Melfi, solo in parte compensata dall’aumento dell’import, richiede che si ottengano garanzie per il mantenimento dei volumi dell’export da Cassino e, più in generale, sul mantenimento della presenza nel nostro scalo con un ruolo forte, anche al di là delle autostrade del mare, dell’armatore Grimaldi, che da tempo richiede ulteriori spazi per i traffici auto.

Inoltre, invitiamo il Presidente Di Majo, ora che si sono insediati tutti i nuovi organi dell’AdSP, dopo oltre 8 mesi dalla sua nomina, a iniziare a svolgere un ruolo più incisivo sulle grandi partite aperte per il futuro del network e in particolare del porto di Civitavecchia, chiarendo su quali direttrici di sviluppo intenda puntare e quali sono le azioni concrete messe in campo, dai container al destino della attuale darsena energetico grandi masse, dal completamento delle infrastrutture portuali all’insediamento di nuove attività, quali ad esempio la cantieristica.

Dalla definizione del rapporto con gli armatori delle crociere, con il nodo irrisolto di largo della Pace, fino alla vicenda del porto storico e del Marina per i mega yacht, dopo il “flop” della conferenza dei servizi in Comune.

Tutti interrogativi dalle cui risposte dipenderà buona parte del futuro a breve e medio termine del nostro porto, di chi ci lavora e dell’indotto che fa da volano all’economia della città e del territorio.

Tutti interrogativi le cui risposte vorremmo sentire dal Presidente Di Majo in una sede di confronto permanente con la città e le forze politiche, sociali ed imprenditoriali. Confronto costruttivo che ci auguriamo il Presidente voglia accettare da subito, istituendo il tavolo con imprese, armatori e sindacati e riferendo già a settembre in Consiglio Comunale, nell’ottica di quel “nuovo” rapporto tra città e porto che proprio Di Majo ha dichiarato da subito di voler instaurare.

In un contesto economico cittadino stagnante, in cui il porto era ed è rimasto come il principale polmone occupazionale, nonché determinante volano economico per lo sviluppo del territorio, non può essere ignorato il campanello di allarme dei 92 lavoratori portuali che sono finiti in cassa integrazione, dopo anni in cui la Compagnia Portuale aveva potuto ampliare i propri organici grazie ai traffici crescenti, aumentando anche il ricorso al lavoro interinale e quello di altre imprese portuali come, appunto, la Cilp che oggi è costretta a richiedere gli ammortizzatori sociali.

E’ un segnale che deve essere colto subito, prima che si aprano altre vertenze altrettanto pesanti, ed al quale l’intero sistema economico portuale ed in particolare l’AdSP, nel suo ruolo di garanzia e promozione dello scalo, deve rispondere dimostrando di avere idee chiare, proposte concrete da mettere in atto e capacità manageriale di gestire situazioni di crisi e rapporti con grandi gruppi internazionali, oggi restii ad investire su Civitavecchia.

Su queste sfide il centrodestra locale è pronto a svolgere, senza fare sconti a nessuno, il suo ruolo di controllo e di pungolo, perché non consentiremo a nessuno e in alcun modo che si disperda o vanifichi, così come si stava già rischiando di fare nel 2007, quanto di buono realizzato negli ultimi 20 anni, facendo di Civitavecchia uno dei primi porti crocieristici mondiali, affermando il porto come hub dell’automotive anche per l’export di Fca e lanciando il grande progetto di una piattaforma logistica al servizio del mercato romano, che oggi rischia di rimanere solo sulla carta, facendo rimanere il Porto di Roma uno scalo solo per i passeggeri, destinato ad essere sempre subalterno ad altri porti per i traffici merci” – conclude il comunicato.