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Uova contaminate in #Italia, i Nas ne sequestrano oltre 92.000, ecco i rischi

23 agosto 2017 | 17:03
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Uova contaminate in #Italia, i Nas ne sequestrano oltre 92.000, ecco i rischi
Uova contaminate in #Italia, i Nas ne sequestrano oltre 92.000, ecco i rischi
Uova contaminate in #Italia, i Nas ne sequestrano oltre 92.000, ecco i rischi
Uova contaminate in #Italia, i Nas ne sequestrano oltre 92.000, ecco i rischi

In quarantena le galline di tre allevamenti. Sette denunce alla magistratura. Cosa è il fipronil

Uova contaminate in Italia, i Nas ne sequestrano oltre 92.000, ecco i rischi

Il Faro on line – Nelle verifiche nelle ultime ore dei carabinieri dei Nas di Viterbo e Ancona sono state sequestrate in totale 60 mila uova per consumo umano, 32.000 per alimentazione zootecnica, 3 capannoni per allevamento con 27 mila galline ovaiole e un centro di imballaggio uova. Il comandante, generale Adelmo Lusi, ha detto che a Viterbo il sequestro ha riguardato più 53.000 uova per alimentazione umana, più 32.000 per alimentazione zootecnica e 15 mila galline; ad Ancona 6.000 uova (per alimentazione umana), e 12.000 galline. I Nas indagano su due ipotesi sull’uso del fipronil rintracciato nelle uova in Italia. Una riguarda la disinfestazione del terreno in assenza di animali e la presenza illegale di fipronil nei mangimi.

Nas: denunceranno sette casi alla magistratura

Dopo la scoperta degli ultimi due casi positivi di uova al fipronil, i carabinieri dei Nas presenteranno sette denunce alla magistratura. Lo ha spiegato il comandate dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità Adelmo Lusi precisando che si tratta dei responsabili delle attività in cui sinora Nas, Asl e Regioni hanno trovato uova contaminate. I reati ipotizzati sono Adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari (art. 440 del codice penale) e detenzione di alimenti tossici per l’uomo (art. 5 della legge 283/1962).

I sette casi riguardano i sequestri compiuti a Viterbo e Ancona, due in Campania, un altro nelle Marche e un altro nel Lazio in allevamenti, o capannoni per l’imballaggio o laboratorio di lavorazione di pasta; a Milano la positività al fipronil è stata scoperta in una partita di omelette surgelate messe in vendita

I dati del Ministero della Salute sui controlli fino ad ora

Alle ore 12 di oggi ha raggiunto quota 363 il numero dei campionamenti per verificare la presenza di fipronil in uova, ovoprodotti e alimenti che li contengono. E su 124 analisi terminate sono 8 i campioni risultati positivi. Ecco i numeri di sintesi delle attivita’ di controllo forniti dal ministero della Salute. – 196 campionamenti dalle Regioni, nell’ambito del Piano di ricerca su pollame, uova, derivati disposto dal Ministero il giorno 11/8. – 107 campioni dai NAS così ripartiti: 42 campionamenti conoscitivi di prodotti trasformati contenenti uova o derivati, prelevati nei negozi e supermercati su disposizione del Ministero del 14/8, e 65 ulteriori campionamenti effettuati su iniziativa dell’Arma. – 60 campionamenti dagli Uffici periferici del Ministero della salute per gli adempimenti comunitari (UVAC), per merci provenienti dai Paesi interessati dall’allerta.

Non risultano pervenuti allerta comunitari, oltre i 6 già segnalati in precedenza e gestiti. Il ministero precisa che in questo ambito rientra il sequestro di omelette surgelate reso noto dalla Regione Lombardia lo scorso 21 agosto, a seguito di una comunicazione sempre del Ministero della Salute. Per quanto riguarda le analisi, ad oggi gli Istituti zooprofilattici le hanno completate su 124 dei campioni arrivati e sono state trovate 8 positività (5 in uova presso dei centri di imballaggio, 2 relative ad ovoprodotti e 1 relativa a prodotti di trasformazione) facendo scattare le segnalazione alle Regioni e Asl per ulteriori accertamenti sulla provenienza nazionale o estera delle uova o dei prodotti contaminati, sulle fonti di contaminazione e per l’adozione, in esito ad essi, di eventuali provvedimenti restrittivi.

Cos’è il fipronil, insetticida ”moderatamente tossico”

Il fipronil è utilizzato nella pratica veterinaria come insetticida di seconda generazione contro pulci, pidocchi, acari e zecche e parassiti in genere, ma ne è vietato l’uso negli animali destinati alla catena alimentare. La sostanza – al centro di uno scandalo che riguarda la sicurezza alimentare in Europa, a partire dall’Olanda fino ad arrivare in Italia con i sequestri realizzati in varie regioni – era stata definita dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), nelle Linee guida 2000-2002 ai pesticidi, allo stato solido, “moderatamente tossica per l’uomo”.

L’esposizione all’insetticida può causare nausea, vomito, dolore addominale e crisi epilettiche. Se consumato in grandi quantità può causare danni ai reni, al fegato e alla tiroide. Gli esperti sono però concordi che i rischi per la salute sono molto bassi perché gli effetti da intossicazione si verificano solo nel caso di esposizioni ad alte dosi.

E nel consumo quindi di un numero di uova di fatto inverosimile in un regime alimentare standard. Al momento non sono stati segnalati casi da intossicazione da fipronil. Già nel 2013 la Commissione europea aveva imposto restrizioni, in un bando parziale della durata di due anni sull’uso del fipronil, per contrastare la moria di insetti impollinatori e delle api.

In particolare, a seguito di una valutazione condotta dell’Efsa (Autorità Ue per la sicurezza alimentare) sul rischio per le api da fipronil, è stato proibito il suo impiego per la concia delle sementi, tranne che su semi piantati in serre e su semi di porro, cipolla, scalogno e verdure della famiglia delle crocifere seminate nei campi e raccolte prima della fioritura.