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@RegioneLazio, Bonafoni,’Villa dei Casamonica, da bene confiscato alla Mafia a centro polivalente per l’autismo’

5 settembre 2017 | 18:00
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@RegioneLazio, Bonafoni,’Villa dei Casamonica, da bene confiscato alla Mafia a centro polivalente per l’autismo’

Il Consigliere: ” Un segnale concreto per dire che le mafie e la criminalità possono essere sconfitte anche sul piano del consenso e su quello culturale”

Regione Lazio Bonafoni,’Villa dei Casamonica, da bene confiscato alla Mafia a centro polivalente per l’autismo’

Il Faro online – “E’ un segnale importante e concreto quello che la Regione Lazio ha voluto dare oggi con la consegna all’Associazione Nazionale Genitori dei Soggetti Autistici (Angsa) della villa confiscata al clan Casamonica in via di Roccabernarda 16, alla Romanina“. – afferma il consigliera regionale di Insieme per i Lazio, vice presidente della commissione sulle infiltrazioni mafiose e lotta alla criminalità organizzata nel Lazio, Marta Bonafoni.

“Un passaggio – prosegue il Consigliere – che vuol dire tante cose: in primo luogo che quando lo Stato c’è non possono esistere terre di mezzo, in secondo che la criminalità organizzata non è invincibile e insieme possiamo sconfiggerla. Una collaborazione importante quella tra istituzioni e mondo del sociale, che in questo caso ha visto la Regione Lazio, affidataria dell’immobile dopo la confisca, indire un bando per l’assegnazione rivolto a cooperative e associazioni”.

“Rinasce così, sotto il segno del sociale, non solo – sottolinea Bonafoni – un bene confiscato, ma anche un pezzo di quella periferia est della Capitale che avrà un centro polifunzionale per l’autismo dove svolgere molte attività: dai corsi per i genitori dei ragazzi autistici a gruppi di mutuo aiuto, dai laboratori e attività di inclusione e socializzazione allo sportello autismo”.

“Arriva quindi a conclusione – termina il consigliere regionale – un percorso che dal sequestro ha portato al riutilizzo sociale di un immobile simbolo del potere criminale e oggi, invece, bene comune destinato alla collettività per fini di pubblica utilità. Un percorso che nasce anche grazie all’approvazione in Giunta del nuovo regolamento regionale per l`affidamento e l`utilizzo sociale dei beni sequestrati o confiscati. Un segnale concreto per dire che le mafie e la criminalità possono essere sconfitte anche sul piano del consenso e su quello culturale”.