Piani di zona Castel Giubileo, continuano gli sfratti, Campidoglio latitante

23 ottobre 2017 | 06:24
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Piani di zona Castel Giubileo, continuano gli sfratti, Campidoglio latitante

In attesa che la Commissione d’Indagine stabilisca la tabella dei canoni di affitto calmierati

Il Faro on line – Un silenzio assordante quello del Comune di Roma, riguardo ai Piani di Zona di Castel Giubileo. Ricordiamo l’emergenza abitativa di questa porzione del territorio nella zona nord della capitale destinata ad edilizia agevolata per famiglie con disagi socio-economici.

Nuclei che da anni versano nell’incertezza di poter vedere riconosciuti i loro diritti, cioè di vedere le loro abitazioni tornare sotto la tutela del Campidoglio essendo state costruite con fondi europei per una finalità sociale e invece, sono state date senza la necessaria e fondamentale autorizzazione del Comune di Roma in concessione all’Immobiliare Castel Giubileo.

Questo stato continua a perdurare nonostante l’Avvocatura del Comune con una nota dell’11 agosto 2015 n. prot. Rf 65031/2015 fascicolo 33641 in cui si evince che le unità abitative non potevano essere date in concessione, sulla base di quest’atto il Presidente e i consiglieri del III municipio avevano già chiesto alla Sindaca Raggi di sanare al più presto la situazione, ma nulla è stato fatto concretamente.

Sebbene sia stata convocata una Commissione Speciale che dovrebbe (o avrebbe dovuto) porre fine ai tanti guai delle famiglie, l’immobilismo regna assoluto. Nonostante la Commissione Speciale d’Indagine Amministrativa sia stata convocata il 26 giugno 2017 alle ore 15,00, di fatto nessun verbale è stato ancora pubblicato.

Le famiglie rimangono speranzose, ma nel frattempo le esecuzioni di sfratto continuano, qualche volta sommarie, come nel caso della signora Barbara che si è vista cacciare nottetempo dalla forza pubblica al primo accesso. Oppure come il sig. Luciano Carfì, malfermo in salute, il quale sarà letteralmente per strada il 15 novembre prossimo.

Il Sig. Luciano ha 70 anni e risulta essere assegnatario di una unità abitativa del comune ora in mano alla Castel Giubileo srl. Sopravvive grazie ad un assegno sociale di 500 euro, che ogni due mesi il comune dovrebbe consegnare (l’ultimo risale ad agosto scorso), grazie al contributo di volontari riesce a pagare a malapena l’affitto, inoltre l’Inps è in forte ritardo sull’assegnazione della pensione sociale con i vari arretrati, per cui, a causa dei ritardati sostegni economici, – in attesa come tanti che la Commissione d’Indagine per i Piani di Zona stabilisca la tabella dei canoni di affitto calmierati, il che significa un ribasso del 50% di quanto oggi paga alla Castel Giubileo – diventa moroso contro la sua volontà e per la legge suscettibile di sfratto esecutivo.

Dunque Carfì viene privato di un tetto pur avendone tutto il diritto e questo disagio non da poco è una delle conseguenze dell’immobilismo dell’amministrazione capitolina nel colmare un vuoto di risposte pratiche e sollecite, nonché di sanare una situazione insostenibile legalmente.