l'idea nata per... gioco

Decifrare i geroglifici con l’intelligenza artificiale, Ubisoft ci prova grazie a… Assassin’s Creed

12 dicembre 2017 | 15:56
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Decifrare i geroglifici con l’intelligenza artificiale, Ubisoft ci prova grazie a… Assassin’s Creed

Si chiama ‘Hieroglyphics Initiative’ ed è un progetto di ricerca open-source del leader dell’intrattenimento Ubisoft, rivolto a tutti i ricercatori e storici che possono dare il proprio contributo per ottenere quanti più dati possibili.

Un aiuto concreto volto a semplificare la decifrazione dei geroglifici e pensato per gli egittologi di tutto il mondo. L’intelligenza artificiale permetterà presto di decifrare i misteriosi geroglifici appartenenti all’antico Egitto e tutto grazie a… un videogioco. Il team composto dai meticolosi sviluppatori di Ubisoft, celebre casa di produzione nonché marchio familiare a tutti quanti gli appassionati di videogames, ci sta lavorando e sarà possibile fornire un proprio contributo a questo ambizioso progetto chiamato “Hyerogliphics Initiative” e supportato da Google TensorFlow.

L’idea parte nientemeno che dalla serie di videogames best seller “Assassin’s Creed” (in uscita il nuovo capitolo della serie ambientato proprio nell’Egitto di Cleopatra, “Origins“) che permette ai giocatori di indossare i panni di un assassino tuffandosi in un’esperienza totalmente immersiva all’interno di mappe “open world”, ricostruite grazie all’aiuto di egittologi internazionali in maniera estremamente accurata da un punto di vista estetico e degli avvenimenti storici, e perfino di interagire con i veri personaggi che hanno fatto la storia completando una serie di missioni.

Arricchire la vita delle persone è l’obiettivo chiave di Ubisoft e con Assassin’s Creed crediamo di esserci riusciti, facendo della storia, l’ambientazione di ogni episodio – spiega Pierre Miazga, Coordinatore del progetto Hieroglyphics Initiative di Ubisoft -. In Assassin’s Creed Origins portiamo i giocatori nell’epoca storica più antica che abbiamo mai esplorato, l’antico Egitto di Cleopatra. E lavorando sul gioco con diversi egittologi, abbiamo realizzato quanto sia difficile carpire i segreti di quel tempo. Così è nato il progetto. Vogliamo invitare tutti ad aiutarci nella raccolta dei dati e nella creazione di questo fantastico sistema di connessione fra due cose che tutti amiamo: storia e tecnologia.”

“La Hieroglyphics Initiative – dichiara Perrine Poiron, Studente di Egittologia (Sorbonne/UQAM) – non solo ha il potenziale di farci risparmiare tempo come Egittologi, ma potrebbe anche svelare la magia dei geroglifici a un nuovo pubblico”.

Hieroglyphics Initiative è un progetto di natura collaborativa che può essere costruito solo con un lavoro collettivo. Per questo Ubisoft chiede a tutti i ricercatori e gli storici di dare il proprio contributo per ottenere quanti più dati possibili e creare il traduttore definitivo di geroglifici. Per farlo basta registrarsi alla pagina web della Hieroglyphics Initiative cliccando qui.

Uno dei passaggi principali di questo progetto è raccogliere le immagini dei geroglifici del Medio Regno nella loro forma originale e diversi campioni delle migliaia di geroglifici, che sono stati identificati e tradotti dagli studiosi in passato.

L’apprendimento automatico è una forma di intelligenza artificiale, che mira a dare ai computer l’abilità di lavorare su un grande numero di dati. Il riconoscimento grafico è un classico esempio di apprendimento automatico, laddove l’applicazione impara a identificare un oggetto indicando quali immagini lo contengono e quali no. La Hieroglyphics Initiative utilizzerà questa tecnica per identificare le immagini dei geroglifici scolpiti a mano, che differiscono notevolmente in base alla fonte, in modo da riconoscere i singoli geroglifici di cui conosciamo già il significato.

Non c’è da sorprendersi se oggi videogames, scienza e tecnologia vadano di pari passo; al contrario, spesso e volentieri le prime sperimentazioni avvengono proprio in questo campo -basti pensare all’esperienza della realtà virtuale– con buona pace di chi per anni ha attribuito, a questo e quel videogioco, un’influenza negativa e diseducativa sui bambini.

(Il Faro On line)