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Cronaca Locale
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Licenziamenti shock a Latina, lo sciopero dei dipendenti della Drs

21 dicembre 2017 | 06:30
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Licenziamenti shock a Latina, lo sciopero dei dipendenti della Drs
Licenziamenti shock a Latina, lo sciopero dei dipendenti della Drs
Licenziamenti shock a Latina, lo sciopero dei dipendenti della Drs
Licenziamenti shock a Latina, lo sciopero dei dipendenti della Drs

Ugl: “Chiediamo alla nuova società la riassunzione di tutti i lavoratori, nessuno escluso”.

Latina – Sono in sciopero da due giorni i lavoratori della Drs (Deposito regionale surgelati) che si occupano, per conto terzi, della gestione del deposito della Findus e dell’Algida e la spedizione dei rispettivi prodotti.

Le ragioni dello sciopero

Le maestranze stanno presidiando i cancelli di via delle Industrie a Latina Scalo contro la decisione della cooperativa, che ha vinto il nuovo appalto, di licenziare parte del personale. Le lettere di licenziamento sono già arrivate nelle case di alcuni lavoratori che dal prossimo 1 Gennaio perderanno il posto.

Al momento, nel sito industriale, svolgono l’attività 61 dipendenti, 46 dei quali assunti a tempo indeterminato, il resto a contratto somministrato. La nuova cooperativa che andrà a gestire il deposito ha già fatto sapere che intende far lavorare soltanto 40 operai, 10 dei quali saranno chiamato con un contratto di soli 6 mesi. Il corpo dipendente ha deciso così di scioperare di fronte a questa decisione.

Le parole dell’Ugl Latina

“Chiediamo alla nuova società – dichiara Giuseppe Purita, responsabile dei Trasporti e Logistica dell’Ugl Latina – la riassunzione di tutti i lavoratori, nessuno escluso. Per svolgere nel migliore dei modi l’attività di gestione del deposito e la spedizione dei prodotti occorre il contributo dei 61 dipendenti che hanno lavorato sempre con grande dedizione e sacrificio”.

“Ci opponiamo con tutte le nostre forze ai licenziamenti – aggiungono le Rsa Ugl Gianluca Ermini e Donato Tedone – e non ci faremo intimorire dalle minacce dell’azienda. Andremo avanti nella nostra protesta fino a quando le richieste non verranno accettate”.

(Il Faro on line)