Malcostume e pericolo |
Codice della Strada
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L’uso del cellulare alla guida di un veicolo

10 gennaio 2018 | 09:08
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L’uso del cellulare alla guida di un veicolo

Il divieto di far uso del radiotelefono durante la guida, non riguarda l’apparecchio in sé, ma il modo con cui si adopera

Tutti, ma proprio tutti sanno che il Codice della Strada (art. 173) vieta l’uso del cellulare da parte di chi conduce un veicolo. Questa può considerarsi una di quelle norme che costituiscono l’adeguamento del C.d.S. all’evolversi della tecnologia nel senso che, ad esempio, quando non esistevano i telefoni cellulari, non esisteva neanche il problema del loro uso durante la guida e, vista la diversa e per certi versi migliore società di allora, era estremamente raro se non impossibile trovare qualcuno che, alla guida di una vettura, si distraesse dalla stessa magari con la radiolina attaccata all’orecchio per seguire una partita di calcio.

Più volte ci siamo occupati della violazione di questa norma che oltre a costituire un anche troppo diffuso malcostume, rappresenta una vera situazione di potenziale pericolo per sé e soprattutto per gli altri: studi scientifici hanno infatti dimostrato che l’effetto dell’uso del telefono cellulare durante la guida è tranquillamente paragonabile a quello derivante dallo stato di ebrezza; proprio per questo per tale comportamento, il C.d.S. prevede la ulteriore sanzione della decurtazione di ben 5 punti sulla patente. Ma cosa è davvero vietato…?

La prima parte del secondo comma dell’art. 173 vieta espressamente l’uso del radiotelefono ovvero delle cuffie sonore, fin qui tutto ok; è sulla seconda parte dello stesso comma che si scatena la fantasia dei furbi! Inizia infatti stabilendo che “è consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare…”. Ovviamente la frase prosegue, ma alle “volpi del volante”, ai “fenomeni”, ai “paracu…riosi dalla infinita fantasia” basta questo. Il Codice consente l’uso del vivavoce, quindi “io” lo uso, e siccome anche se ho i finestrini del veicolo chiusi, il rumore è ugualmente tanto, il vivavoce devo tenerlo più vicino; come? Ma con la mano naturalmente! E pure davanti alla faccia, così quando sono io a parlare, chi sta dall’altra parte (e magari sta guidando pure lui) mi sente meglio.
Sarebbe interessante a questo punto, dare un’occhiata anche alla fine della seconda parte del secondo comma di cui trattasi: “…purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani”.

Ciò che appare chiaro, a questo punto, è che il divieto di far uso del radiotelefono durante la guida, non riguarda l’apparecchio in sé, ma il modo con cui si adopera. Quello che sfugge ai più è che le mani, a chi conduce un veicolo, servono per guidare; se le “distrae” per fargli fare altre cose, è la propria ed altrui sicurezza che viene compromessa. Recita il 1° comma dell’art. 169 C.d.S.:

“In tutti i veicoli il conducente deve avere la più ampia libertà di movimento per effettuare le manovre necessarie per la guida”. Nonostante ciò, quando poi arrivano i verbali di contravvenzione a casa (perché arrivano!), la colpa è sempre degli altri, soprattutto di chi anziché guardare i gravissimi comportamenti degli altri, penalizza sempre e solo noi “integerrimi” che abbiamo commesso un errore “solo” questa volta. E pensare che per riconoscere di aver torto basterebbero un po’ di maturità e un pizzico, ma proprio un pizzico, di onestà intellettuale.

Il Faro on line