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Mar della Cina, affondata la petroliera iraniana, avvistata chiazza in mare

14 gennaio 2018 | 14:27
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Mar della Cina, affondata la petroliera iraniana, avvistata chiazza in mare

La nave conteneva 136 mila tonnellate di greggio, 29 i marinai dispersi.

Contro ogni logica, il governo cinese aveva escluso qualsiasi possibilità di formazione di una chiazza di petrolio nelle acque del Mar della Cina, ma all’indomani dell’affondamento della petroliera iraniana Sanchi l’incubo del disastro ambientale è diventato reale. Tutto questo a seguito della collisione avvenuta il 6 gennaio a 160 miglia da Shangai contro il mercantile f Crystal: nell’esplosione e rilascio di gas tossici generati, 32 i morti fra l’equipaggio, solo 3 i corpi recuperati.

Le immagini fornite dalla tv di Stato cinese non lasciano alcun dubbio, sotto la grande colonna di fumo nero c’è una fuoriuscita che si estende per circa un chilometro quadrato. Potrebbe esserci ancora una gran quantità di materiale -circa la metà del carico- stivato all’interno della nave, cosa che alimenterebbe ulteriormente l’incendio per un’altra settimana.

Nuove rassicurazioni dalla Cina

La situazione “non costituisce al momento una grande minaccia all’ecosistema marino”, ha cercato di rassicurare alla tv statale cinese Cctv, Zhang Yong, aggiungendo però che ci sono ancora test in corso per determinare le conseguenze dell’incidente. La stessa amministrazione, in una nota, ha ammesso che consistenti quantitativi di carico fuoriuscito “sta ancora bruciando in superficie intorno al sito”.

Il prodotto raffinato ha una consistenza liquida e gassosa, più facile da favorire la dispersione, ma l’incendio ha di sicuro danneggiato l’atmosfera, ha aggiunto Zhang. Le operazioni di soccorso, alle quali hanno partecipato unità di Cina, Corea del Sud, Giappone e Usa, hanno dovuto far fronte a due fattori avversi primari: condizioni meteorologiche e del mare, e il rischio esplosione.

Il miglioramento del meteo ha consentito ieri una rapida ispezione di parte dello scafo, finito nel frattempo nell’area economica esclusiva nipponica, con il recupero di due corpi e della “scatola nera” con tutte le informazioni sulla navigazione, utili a ricostruire la dinamica dell’incidente.

(Fonte ANSA)