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Ostia e criminalità, Confcommercio ‘campagna mediatica negativa ha portato calo produzione’

Trend negativo e bilancio post campagna elettorale. Il comparto produttivo reagisce alle ingiustizie mediatiche.

Ostia- Trend negativo e crisi economica nella Ostia post campagna elettorale. E’ quanto rivela ‘Ostia sono Io’ all’interno del proprio comunicato. Secondo i dati di consumo forniti da Ascom Ostia – Confcommercio Roma, il bilancio del comparto produttivo del Litorale romano, a seguito della campagna mediatica che ha danneggiato l’immagine di Ostia, è totalmente in rosso.

Gli esercizi commerciali registrano un calo del 25% di fatturato, raffrontando i numeri di esercizio allo stesso periodo del 2016. Trend in discesa anche nelle festività natalizie con un calo del 15% tra le vie commerciali rispetto allo scorso anno.

Calo anche nel turismo del 25%

La cartina di tornasole, a conferma della crisi post campagna di comunicazione avvenuta nel periodo elettorale, arriva con le prenotazioni alberghiere. Allarmanti i numeri del settore turistico-ricettivo forniti dalla Roma Mare Asso Hotel. Un calo delle presenze turistiche pari al 25% rispetto al 2016, evidente segnale degli effetti devastanti del messaggio di criminalità e mafia litorale, veicolato dai media, anche sui mercati esteri: cancellate le prenotazioni alberghiere che ogni anno giungevano in questa fase del calendario da Olanda e Germania. Resiste la ristorazione con un –10%. Di questi tempi, sembra quasi un traguardo.

Confcommercio, ‘pesa la campagna mediatica’

Commenta il Presidente Ascom Confcommercio, Armando Vitali: “Stiamo vivendo gli effetti di una comunicazione negativa ed incompleta, che non ricostruisce fedelmente la realtà lidense. Se facessimo un raffronto statistico con episodi analoghi ed anche più gravi avvenuti negli ultimi 60 giorni in diversi Municipi di Roma, la stessa finestra temporale analizzata nel periodo di ‘linciaggio mediatico’, scopriremmo che sono andati alla cronaca fatti altrettanto gravi o forse anche più, ma con meno enfasi e senza amplificazione. Per questo la città si risveglia con la voglia di reagire ad un grande senso di ingiustizia”.
Ad Ostia il fenomeno del pizzo non ha un fondamento di analisi statistica, e la criminalità organizzata non controlla il territorio, probabilmente poche e piccole attività già messe in luce da operazioni note. Forse una su mille, e non ce l’ha fatta, merito dell’intervento della Procura.
I residenti sono pronti a denunciare, come è sempre accaduto nella storia di questa città, episodi di illegalità. Proprio nel Lido di Roma, infatti, prima ancora che a Milano, scoppiò nel 1991 l’inchiesta Mani Pulite, anticamera di Tangentopoli che stravolse il Belpaese. L’allora Associazione dei Commercianti di Ostia collaborò con la Giustizia a supporto dell’arresto di funzionari della Pubblica Amministrazione infedeli e politici corrotti. La fine della prima Repubblica inizia proprio ad Ostia.

(Il Faro On line)