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Cerveteri, Marini ‘Il Pascucci-bis? Un work-in-progress in salsa Ancien Régime’

"Il Pd continuerà a pungolare questa Amministrazione finché non arriveranno risultati veri e concreti".

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Cerveteri – “Assai curioso l’intervento della maggioranza di Pascucci-Bis: ne avessero azzeccata mezza. 1) Si lamentano di un’opposizione che farebbe solo ostruzionismo. Ma il riferimento è tecnicamente sbagliato. Il problema è che questa maggioranza non sta facendo proprio nulla, non ci sono iniziative consiliari su cui, anche volendo, si potrebbe fare ostruzionismo” – lo afferma in una nota il consigliere del Pd Juri Marini.

“Ciò di cui si lamentano è la normale attività di iniziativa e di controllo propria della minoranza. Chi glielo spiega che sono le basi della democrazia? 2) Sulla questione del numero legale si sono dimostrati poco seri. Respingiamo al mittente le accuse generiche rivolte alla minoranza, in quanto composta da coalizioni diverse.

Noi rispondiamo per il Pd. E il Pd c’era. La maggioranza invece no. Nonostante avessero promesso di restare fino alla fine, l’assenza di molti di loro ha prodotto la chiusura anticipata della seduta. 3) Meraviglioso poi il passaggio sulle nostre mozioni. A quanto pare le condividono, ma non le possono votare per paura di dover riconoscere il buon lavoro fatto dal Partito Democratico. E allora si nascondono dietro un laconico, e un po’ infantile: “ma lo stiamo già facendo”.

Ma cosa starebbero facendo?! Dei loro “work-in-progress” è lastricata la strada per il degrado della città. Il lungomare era pronto in campagna elettorale, adesso non si sa se vedrà mai la luce, ma ci raccontano che è work-in-progress; gli appalti fanno acqua da tutte le parti, e la loro promessa a controllare meglio e applicare le dovute penali sembra ancora work-in-progress; il Prg era cosa fatta in campagna elettorale, ma i ricorsi al Tar si sprecano e le osservazioni sono ancora nei cassetti: work-in-progress anche qui; hanno esultato per la zona artigianale, ma in verità l’unico progetto che risulta approvato è il mega centro commerciale: per gli artigiani invece siamo ancora work-in-progress; per non parlare della gravissima situazione dei depuratori, anche qui work-in-progress, o delle strade private ad uso pubblico, che era un impegno del 2012, e quindi sono work-in-progress da almeno sei anni. E si potrebbe continuare perché l’elenco è lungo.

Il Pd continuerà a pungolare questa Amministrazione finché non arriveranno risultati veri e concreti. Le chiacchiere e i work-in-progress ci interessano poco. Se poi qualcuno della maggioranza condivide le nostre iniziative, allora dovrebbe sostenerle e votarle, invece di adeguarsi agli ordini di scuderia e rischiare di fare un torto alla propria intelligenza.

Va a finire che avranno ragione quanti cominciano a definirli, in modo assai poco lusinghiero, silenti e ubbidienti esecutori di decisioni altrui. E allora forse è il caso di invitare tutti ad una riflessione su quel principio costituzionale, proprio di ogni ordinamento democratico, che vieta il vincolo di mandato per gli eletti. Perché, verrebbe da chiedersi, che ci sta a fare il Consiglio comunale se tanto, chi è maggioranza, ha già discusso e deciso tutto altrove e ogni singolo membro, anche quando non convinto, si adegua con disciplina militare?

Il vincolo di mandato, cioè votare non secondo coscienza, ma secondo ordini e direttive esterne (che si tratti del popolo, del gruppo di cui si fa parte, del partito, o altro), è una roba che esisteva nell’Ancien Régime. Poi è arrivata la rivoluzione francese. C’era ovviamente anche nei regimi totalitari, quelli fascisti e quelli socialisti. Ma oggi non esiste più in alcun paese democratico. Ci sarà pure un motivo, o no?” – conclude Marini.

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