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Qualità di vita, come viene percepita da chi è malato?

5 febbraio 2018 | 23:51
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Qualità di vita, come viene percepita da chi è malato?

Qualità della vita, non solo un concetto anche un dato di fatto

Il Faro on line – “La percezione di ciascun individuo della soddisfazione generale per la vita, un senso di benessere personale dal punto di vista psicologico, fisico e sociale, il sentirsi autonomo, indipendente e soddisfatto riguardo al controllo degli aspetti della malattia”, così l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito la qualità della vita.

A caratterizzarla, spiegano gli esperti, sono sostanzialmente tre dimensioni: fisica, psicologica e sociale. La dimensione fisica si riferisce alla salute delle persone, al funzionamento fisico, ai sintomi della malattia e all’impatto di questi ultimi sulla vita quotidiana e sulle attività che la caratterizzano.

La dimensione psicologica riguarda, invece, il benessere emotivo, l’ansia, la depressione, la spiritualità, le funzioni cognitive, la soddisfazione personale.  Infine, la dimensione sociale comprende il ruolo sociale, il supporto sociale, le relazioni sociali e il senso di appartenenza.

La percezione della qualità della vita, continuano gli esperti, è profondamente collegata alle esperienze e alle aspettative nei confronti della malattia, dei trattamenti e delle modalità di soddisfazione delle aspettative stesse.

Quando e se le aspettative rispetto alla propria qualità di vita sono disattese, la persona può assumere un atteggiamento che la porta ad essere meno aderente al percorso di cura, ai trattamenti, ai controlli e questo può avere un impatto importante e conseguenze rilevanti sulla sua salute.

Valutare dunque la percezione della qualità della vita è fondamentale per i professionisti sanitari viste le ricadute che questa può avere sulla cura. Ma quali differenze ci sono nella percezione in relazione al tipo di malattia che ha determinato il ricovero in ospedale?

Questo è il quesito al quale hanno cercato di dare risposta gli infermieri ricercatori di un grosso ospedale milanese. Per farlo hanno condotto uno studio pubblicato su L’Infermiere online, rivista scientifica e di aggiornamento professionale della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche.

Il lavoro di ricerca ha coinvolto circa 388 pazienti ricoverati ai quali è stato chiesto di compilare un questionario di valutazione della qualità di vita.

Lo strumento identificato e utilizzato per lo studio, quello più usato nel mondo, si compone di 36 voci che considerano in modo molto puntuale tutte le dimensioni che caratterizzano la qualità della vita.

Analizzando i dati raccolti, i ricercatori hanno evidenziato che la percezione della qualità della vita si differenzia in relazione alla malattia di cui sono affetti i pazienti.

Non sono emerse, invece, differenze rilevanti nella percezione della qualità della vita tra le persone affette da malattie croniche e quelle affette da malattie acute.

Una delle conclusioni cui sono giunti i ricercatori con il loro studio è che spesso, una buona salute fisica non corrisponde a una migliore qualità di vita. Per questo, loro ritengono, che per comprendere meglio i bisogni dei pazienti e adattare le aspettative alle condizioni cliniche sarebbe opportuno valutare in modo individuale, soggettivo e specifico la qualità della vita.