Vendita di pesce a Tor Bella Monaca, sanzioni, sequestri e una denuncia per frode

11 febbraio 2018 | 08:00
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Vendita di pesce a Tor Bella Monaca, sanzioni, sequestri e una denuncia per frode

Capitaneria di porto in azione, rilevati prodotti ittici privi delle informazioni sulla tracciabilità

Fiumicino – Nella mattinata del 7 febbraio 2018 sono stati eseguiti una serie di controlli su prodotti ittici a quattro esercizi commerciali sia di rivendita al dettaglio che di ristorazione.

Le verifiche sono state condotte dal personale militare della capitaneria di porto, guardia costiera di Roma, congiuntamente a personale della stazione dei carabinieri di Tor Bella Monaca, a seguito di una mirata attività di polizia giudiziaria sulla filiera della pesca e della verifica del rispetto delle norme relative alla commercializzazione di prodotti ittici.

Sanzioni, sequestri e denuncia per frode

Durante il controllo presso le pescherie di Tor Bella Monaca, sono emerse delle violazioni alla normativa di settore in quanto detenevano sul banco, ai fini della vendita al dettaglio, prodotti ittici con etichettatura mancante o errata e, all’interno della cella frigorifera, ai fini della successiva commercializzazione e somministrazione alla clientela, prodotti ittici privi delle informazioni minime obbligatorie in materia di tracciabilità.

I ristoranti controllati sono stati sanzionati amministrativamente per detenere all’interno della cella frigorifera o congelatore, ai fini della commercializzazione e somministrazione alla clientela, prodotto ittico senza le informazioni minime obbligatorie in materia di tracciabilità e per detenere prodotto ittico (molluschi bivalvi) immersi in acqua senza le previste autorizzazioni sanitarie.

L’operazione ha portato ad elevare sanzioni amministrative, per circa 8.500 euro, ai proprietari dei quattro esercizi commerciali ed al sequestro di circa 76 Kg di prodotto ittico. Inoltre, il personale operante ha proceduto alla contestazione ad uno di questi del reato di frode in commercio ai sensi dell’art. 515 del codice penale in quanto, al momento del controllo, è stata accertata la difformità tra il prodotto proposto alla clientela tramite menù e quello effettivamente somministrato alla clientela.

(Il Faro on line)