Borghi marinari, guerra di burocrazia, a rischio lo sviluppo economico del litorale nord
Un architetto non firma gli atti e il progetto Borghi Marinari rischia di morire. Partita la diffida ad adempiere, pronta la denuncia, chiesta la rimozione del dirigente.
Ladispoli ā Lāintero sviluppo del comparto turistico integrato tra balneazione, ristorazione, cultura e accoglienza bloccatoā¦ da una firma. Siamo nellāItalia del paradosso, quella in cui ci si lamenta che non cāĆØ lavoro ma si ostacola chi prova a crearlo, quella in cui le bellezze naturalistiche vengono difese solo a parole, quella in cui la burocrazia puĆ² uccidere unāidea.
Eā quanto sta accadendo a Ladispoli, comune capofila di un nuovo progetto che si chiama āBorghi marinari di Romaā, nato come Rete dāImpresa, e che riguarda anche i comuni di Cerveteri, Santa Marinella, Civtavecchia e Tarquinia. Per spiegare in modo semplice cosa stia accadendo, vanno ripercorse alcune tappe.
Il pensiero
La sostenibilitĆ delle singole imprese turistiche, in primis quelle balneari, ĆØ cambiata con il mutare della societĆ . Non piĆ¹ come negli anni ā60 e ā70, interi mesi con famiglie al mare dāestate, m un turismo piĆ¹ veloce, e anche piĆ¹ esigente. Per intercettare questo tipo di domanda, soprattutto europea, ĆØ necessario creare un brand riconoscibile e appetibile, offrirlo ai tour operator, mettere a sistema ā come si dice ormai da anni senza mai farlo ā tutte le offerte del territorio: dalla spiaggia alla ristorazione, dallāarcheologia ai sentieri naturalistici, il tutto in stretto contatto con unāaccoglienza che deve essere di qualitĆ . Con lāobiettivo prioritario della tutela ambientale e della gestione integrata dei ripascimenti.
Lāazione
La Rete dāImpresa si crea, e vince un bando regionale da 100.000 euro per iniziare questo percorso di creazione e promozione di un brand spendibile anche allāestero. Un impegno serio, perchĆ© le aziende balneari promotrici dellāiniziativa ā numericamente maggiori a Ladispoli, ed ecco perchĆ© il Comune di Ladispoli diventa comune capofila ā sono disposte a metterci del proprio, a finanziare ulteriormente lāidea, con lāobiettivo iniziale di creare nuova economia per il tratto di costa del Lazio che va da Ladispoli verso il nord, ma con la possibilitĆ di allargare il brand, e dunque lāofferta turistica, a tutto il mare di Roma.
La procedura
Per motivi strettamente formali e burocratici, quei soldi non possono essere erogati direttamente dalla Regione alla Rete dāImpresa, ma devono passare per un ācontrolloreā, in questo caso il Comune di Ladispoli, che ĆØ obbligato a girarli alla rete dāimpresa ma al contempo ĆØ responsabile del corretto utilizzo degli stessi.
Lāostacolo
Se la parte politica del Comune di Ladispoli, perĆ², si ĆØ attivata subito, quello che formalmente (sempre perchĆ© la nostra burocrazia spezzetta le competenze) ĆØ il responsabile del progetto ĆØ un architetto, che perĆ² non sembra avere alcuna intenzione di impegnarsi celermente su questo fronte.
Lo dicono le decine di pec di sollecito fatte dalla Rete dāimpresa nei confronti del dirigente comunale, lo dicono le tempistiche con le quali sono stati āgiratiā alla Regione i documenti presentati dalla Rete dāimpresa, e lo dice infineuna nota della Regione Lazioche evidenzia ritardi e mancanze, e chiede chiarimenti
La presa di posizione
Di fronte a questa inerzia, la Rete dāImpresa ha dato mandato a lo studio legale associato Zunarelli, di inviare formalediffida al Comune di Ladispoli, e se non riceverĆ adeguata risposta ĆØ giĆ pronta la denuncia per omissione dāatti dāufficio e la richiesta di un commissario ad acta per sbloccare la vicenda.
La conclusione
āAbbiamo idee di sviluppo turistico sostenibile e integrato per lāintero quadrante ā spiega il presidente della Rete dāImpresa, Massimo Castellano ā abbiamo persino i fondi per iniziare a lavorare, ma lāinerzia burocratica amministrativa impedisce qualsiasi movimento, col rischio di perdere sia il finanziamento sia lāoccasione di sviluppo del territorio e i conseguenti posti di lavoro.
Non capiamo nĆ© vogliamo sapere il perchĆ© di questo inspiegabile ritardo, ciĆ² che che chiediamo, da italiani, ĆØ che le regole siano seguite, che i progetti vengano concretizzati e che il nostro territorio possa finalmente ricominciare ad essere un punto di riferimento per il settore turistico cosƬ da ricreare quei posti di lavoro che in tempi lontani hanno reso florida lāeconomia locale.
Tutto questo ā conclude ā non si puĆ² arrestare solo perchĆ© un dirigente ha deciso di non decidere, e non ottempera formalitĆ che dovrebbero essere automatiche. CosƬ si rovina lāeconomia, cosƬ si rovina il litorale del Lazio, cosƬ si rovina lāItaliaā.