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Cronaca Locale
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Borghi marinari, guerra di burocrazia, a rischio lo sviluppo economico del litorale nord

3 marzo 2018 | 10:22
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Borghi marinari, guerra di burocrazia, a rischio lo sviluppo economico del litorale nord

Un architetto non firma gli atti e il progetto Borghi Marinari rischia di morire. Partita la diffida ad adempiere, pronta la denuncia, chiesta la rimozione del dirigente.

Ladispoli ā€“ Lā€™intero sviluppo del comparto turistico integrato tra balneazione, ristorazione, cultura e accoglienza bloccatoā€¦ da una firma. Siamo nellā€™Italia del paradosso, quella in cui ci si lamenta che non cā€™ĆØ lavoro ma si ostacola chi prova a crearlo, quella in cui le bellezze naturalistiche vengono difese solo a parole, quella in cui la burocrazia puĆ² uccidere unā€™idea.

Eā€™ quanto sta accadendo a Ladispoli, comune capofila di un nuovo progetto che si chiama ā€œBorghi marinari di Romaā€, nato come Rete dā€™Impresa, e che riguarda anche i comuni di Cerveteri, Santa Marinella, Civtavecchia e Tarquinia. Per spiegare in modo semplice cosa stia accadendo, vanno ripercorse alcune tappe.

Il pensiero

La sostenibilitĆ  delle singole imprese turistiche, in primis quelle balneari, ĆØ cambiata con il mutare della societĆ . Non piĆ¹ come negli anni ā€™60 e ā€™70, interi mesi con famiglie al mare dā€™estate, m un turismo piĆ¹ veloce, e anche piĆ¹ esigente. Per intercettare questo tipo di domanda, soprattutto europea, ĆØ necessario creare un brand riconoscibile e appetibile, offrirlo ai tour operator, mettere a sistema ā€“ come si dice ormai da anni senza mai farlo ā€“ tutte le offerte del territorio: dalla spiaggia alla ristorazione, dallā€™archeologia ai sentieri naturalistici, il tutto in stretto contatto con unā€™accoglienza che deve essere di qualitĆ . Con lā€™obiettivo prioritario della tutela ambientale e della gestione integrata dei ripascimenti.

Lā€™azione

La Rete dā€™Impresa si crea, e vince un bando regionale da 100.000 euro per iniziare questo percorso di creazione e promozione di un brand spendibile anche allā€™estero. Un impegno serio, perchĆ© le aziende balneari promotrici dellā€™iniziativa ā€“ numericamente maggiori a Ladispoli, ed ecco perchĆ© il Comune di Ladispoli diventa comune capofila ā€“ sono disposte a metterci del proprio, a finanziare ulteriormente lā€™idea, con lā€™obiettivo iniziale di creare nuova economia per il tratto di costa del Lazio che va da Ladispoli verso il nord, ma con la possibilitĆ  di allargare il brand, e dunque lā€™offerta turistica, a tutto il mare di Roma.

La procedura

Per motivi strettamente formali e burocratici, quei soldi non possono essere erogati direttamente dalla Regione alla Rete dā€™Impresa, ma devono passare per un ā€œcontrolloreā€, in questo caso il Comune di Ladispoli, che ĆØ obbligato a girarli alla rete dā€™impresa ma al contempo ĆØ responsabile del corretto utilizzo degli stessi.

Lā€™ostacolo

Se la parte politica del Comune di Ladispoli, perĆ², si ĆØ attivata subito, quello che formalmente (sempre perchĆ© la nostra burocrazia spezzetta le competenze) ĆØ il responsabile del progetto ĆØ un architetto, che perĆ² non sembra avere alcuna intenzione di impegnarsi celermente su questo fronte.

Lo dicono le decine di pec di sollecito fatte dalla Rete dā€™impresa nei confronti del dirigente comunale, lo dicono le tempistiche con le quali sono stati ā€œgiratiā€ alla Regione i documenti presentati dalla Rete dā€™impresa, e lo dice infineuna nota della Regione Lazioche evidenzia ritardi e mancanze, e chiede chiarimenti

La presa di posizione

Di fronte a questa inerzia, la Rete dā€™Impresa ha dato mandato a lo studio legale associato Zunarelli, di inviare formalediffida al Comune di Ladispoli, e se non riceverĆ  adeguata risposta ĆØ giĆ  pronta la denuncia per omissione dā€™atti dā€™ufficio e la richiesta di un commissario ad acta per sbloccare la vicenda.

La conclusione

ā€œAbbiamo idee di sviluppo turistico sostenibile e integrato per lā€™intero quadrante ā€“ spiega il presidente della Rete dā€™Impresa, Massimo Castellano ā€“ abbiamo persino i fondi per iniziare a lavorare, ma lā€™inerzia burocratica amministrativa impedisce qualsiasi movimento, col rischio di perdere sia il finanziamento sia lā€™occasione di sviluppo del territorio e i conseguenti posti di lavoro.

Non capiamo nĆ© vogliamo sapere il perchĆ© di questo inspiegabile ritardo, ciĆ² che che chiediamo, da italiani, ĆØ che le regole siano seguite, che i progetti vengano concretizzati e che il nostro territorio possa finalmente ricominciare ad essere un punto di riferimento per il settore turistico cosƬ da ricreare quei posti di lavoro che in tempi lontani hanno reso florida lā€™economia locale.

Tutto questo ā€“ conclude ā€“ non si puĆ² arrestare solo perchĆ© un dirigente ha deciso di non decidere, e non ottempera formalitĆ  che dovrebbero essere automatiche. CosƬ si rovina lā€™economia, cosƬ si rovina il litorale del Lazio, cosƬ si rovina lā€™Italiaā€.