Curiosità

Le balene, i cantautori degli oceani

5 marzo 2018 | 18:12
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Le balene, i cantautori degli oceani

Questi cetacei emettono una grande varietà di suoni, arrivando a comporre melodie di grande complessità, che ricordano la nostra musica

I canti delle balene possono essere ascoltati facilmente anche da noi. Basta immergere la testa in acqua quando una balena canta, anche a diversi km di distanza, e il suono, ampio e potentissimo, si percepisce subito e sembra penetrare fin dentro alle ossa.

Le onde sonore, infatti, viaggiano molto più lontano in acqua che in aria (perché l’acqua è un mezzo più denso) e sono quindi un sistema ideale per comunicare in mare, anche se noi uomini abbiamo problemi a individuare la direzione di provenienza dell’emissione, perché il nostro orecchio è “progettato” per funzionare in aria.

Le balene non hanno corde vocali come noi e non cantano emettendo aria (in tal caso dovrebbero fare le bollicine). Sfruttano invece una cavità all’interno del capo dove viene forzata l’aria, la quale produce suoni che vengono diffusi dall’acqua.

La distanza raggiunta cambia in base a moltissimi fattori, ma in condizioni ideali, quando il suono viene “canalizzato” in particolari fasce di acqua alla stessa densità e temperatura, può anche viaggiare per molte centinaia di chilometri.

Cosa si dicono le balene e perché cantano?

I primi a rispondere a queste domande furono due biologi americani, Roger Payne e Scott McVay, che nel 1967 analizzarono i canti grazie a idrofoni sottomarini, anche con l’aiuto della Marina Americana, che all’epoca cercava i sottomarini russi in tutti i mari del mondo con raffinati sistemi di ascolto.

Payne e McVay scoprirono che le canzoni delle megattere hanno una struttura complessa, con “frasi” che vengono ripetute a più riprese ogni 2-4 minuti, un po’ come un ritornello in un brano della durata media di 15-20 minuti.

Le balene che frequentano le stesse regioni geografiche tendono a produrre canzoni simili, che però risultano essere piuttosto diverse da quelle composte dalle balene che vivono in altre aree. I brani, inoltre, si evolvono e vengono “aggiornati” anno dopo anno, come avviene con i grandi successi della nostra produzione discografica: un’affinità davvero stupefacente.

Nel 1970 uscì addirittura un disco con le “canzoni” delle balene (Songs of the Humpback Whale, le canzoni della megattera)registrate da alcuni ricercatori, che fece molto scalpore e contribuì a dareun’immagine completamente inedita di questi animali, trasformandoli in un simbolo della conservazione della vita negli oceani.

Sono i maschi a cantare, per sedurre le femmine e dominare i loro rivali in amore. Ma probabilmente le balene cantano anche per segnalare la loro presenza e per divertimento, anche se è impossibile esserne sicuri. Tutti gli individui, inoltre, emettono suoni profondi e cupi che probabilmente vengono usati nella navigazione, un po’ come avviene con l’ecoscandaglio di una nave.

(Il Faro On line)