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Cronaca Locale
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Acilia, investì un vigile urbano senza fermarsi all’alt: rimesso in libertà

15 marzo 2018 | 11:25
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Acilia, investì un vigile urbano senza fermarsi all’alt: rimesso in libertà

Protesta della Ugl Polizia Locale sul rilascio dell’uomo che l’8 marzo investì un vigile urbano ferito con 30 giorni di prognosi

Roma – L’8 marzo investì un vigile urbano senza fermarsi all’alt e venne catturato dopo un inseguimento di alcuni chilometri. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto ma lo ha rimesso in libertà in attesa del processo- Ed esplode l’indignazione da parte del sindacato di Polizia Locale Ugl.

Apprendiamo, sconcertati, che il Tribunale di Roma non ha convalidato il fermo del 47enne romano resosi responsabile dell’investimento del collega, avvenuto l’8 marzo scorso su via Cristoforo Colombo, provocato con l’intento di sfuggire all’alt imposto dall’agente perché sorpreso a compiere una manovra azzardata di superamento in contromano delle auto in fila al semaforo rosso di via di Acilia (strada riaperta ieri dopo quell’episodio n.d.r.) – spiega una nota dell’Ugl Pl – Oltre l’investimento del collega, che ha subito una frattura alla spalla con prognosi di 30 giorni, l’investitore, mentre era inseguito da altra collega, ha anche tentato più volte di speronare l’auto di servizio in sirena”.

Il nostro lavoro diventa così ancora più pericoloso e meno considerato se passa l’idea che offendere, insultare, picchiare, addirittura investire un vigile urbano non comporti alcuna conseguenza a danno del trasgressore – commenta Sergio Fabrizi, RSU della UGL-PL di Roma – Già continuiamo ad essere poliziotti ‘invisibili’ al legislatore che prosegue a caricarci di competenze di Polizia, ma poi non provvede ad inquadrarci nel giusto ‘status’ di poliziotto ed ora rischiamo di passare per ‘invisibili’ anche agli occhi della Giustizia quando veniamo ad essere aggrediti nell’esercizio delle proprie funzioni”.

È paradossale – prosegue Fabrizi – anche che al collega investito venga considerato il grave episodio come semplice infortunio sul lavoro da investimento stradale, anziché con l’applicazione della dovuta causa di servizio spettante, nel medesimo caso, ad un carabiniere, poliziotto, finanziere o agente di custodia così come è stato umiliato il sacrificio costato la vita a Luigi Liguori, il tenente di Acerra morto per i tumori contratti durante le sue indagini sui reati ambientali commessi dalla camorra nella Terra dei Fuochi, a cui in questi giorni il Ministero dell’Interno ha negato il riconoscimento per i familiari di vittima del dovere, nonostante il solenne encomio che aveva ricevuto dal Presidente della Repubblica”.

In realtà fonti ufficiali della Polizia locale confermano l’avvenuta convalida dell’arresto ma il Gip, ritenendo non sussistano le condizioni per la detenzione dell’indagato, lo ha rimesso in libertà in attesa del processo che verrà celebrato nel mese di aprile.