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Servizio idrico a Civitavecchia, il sindaco Cozzolino ‘firmato il passaggio ad Acea Ato 2’

22 marzo 2018 | 06:00
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Servizio idrico a Civitavecchia, il sindaco Cozzolino ‘firmato il passaggio ad Acea Ato 2’

“Nel frattempo continuano in area metropolitana i lavori del tavolo per la ripubblicazione di Acea Ato 2”.

Civitavecchia – “Nel consiglio comunale di lunedì, che purtroppo non si è tenuto, avevo alcune comunicazioni importanti da dare alla città”. Dichiara il sindaco Antonio Cozzolino, che fornisce aggiornamenti circa la situazione Acea Ato 2.

“Oltre ai ringraziamenti – continua Cozzolino – a quanti si sono spesi con abnegazione nell‘emergenza neve, che avrò il piacere di fare nel prossimo consiglio comunale, dovevo dare seguito a quanto annunciato, ossia mettere il mio 335 a disposizione di quanti fossero curiosi, ma soprattutto volevo informare la città della firma avvenuta circa il passaggio del servizio idrico ad Acea, in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato al quale eravamo ricorsi per opporci alla diffida della regione Lazio a passare la gestione delle reti (diffida avvenuta a marzo 2015)”.

La questione di Acea

“Il servizio idrico – spiega il Primo Cittadino – passerà formalmente sotto la gestione di Acea Ato 2 Spa a partire dal 3 aprile. Come detto in precedenza il Comune di Civitavecchia è l’unico dell’attuale Ato 2 ad aver mantenuto un piede nell’acqua pubblica attraverso il mantenimento in vita del Consorzio Medio Tirreno che a breve diventerà azienda speciale consortile.

“Per evitare problemi o strani conguagli, invito tutta la cittadinanza a fornire al Comune, precisamente all’ufficio acquedotti tramite l’Urp o l’applicazione presente sul sito, della lettura del contatore o a regolarizzare comunque la propria posizione entro la fine di marzo.

Nel frattempo continuano in area metropolitana i lavori del tavolo per la ripubblicazione di Acea Ato 2, presieduto dal delegato all’ambiente, il consigliere civitavecchiese Matteo Manunta. Tale tavolo ha l’ambizioso obiettivo di costruire un percorso che possa portare la popolazione a riappropriarsi integralmente di un bene primario come l’acqua nel rispetto del referendum del 2011″.

(Il Faro on line)