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Latina, sotto sequestro il fabbricato di collegamento della ditta Sport 85

23 marzo 2018 | 06:00
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Latina, sotto sequestro il fabbricato di collegamento della ditta Sport 85

Il capapannone della Sport 85 è stato ritenuto illegittimo dal gruppo carabinieri forestale.

Latina – I militari del nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale (Nipaaf) del gruppo carabinieri forestale di Latina stanno hanno posto sotto sequestro preventivo l’area di 985 mq che collega i due fabbricati del complesso commerciale denominato Sport 85.

Il provvedimento, emesso dal G.i.p. dr.ssa Mara Mattioli, su richiesta del sostituto procuratore dr Giuseppe Miliano, non interessa i fabbricati in cui si svolge l’attività commerciale di rivendita di articoli sportivi e non.

Che cosa viene contestato

Nello specifico, con due titoli edificatori risalenti al 2010, è stata realizzata una tettoia in ferro di 480 mq, che rappresenta un ampliamento adiacente ai fabbricati originari per consentire il collegamento interno tra i due. Con il successivo permesso a costruire rilasciato a settembre 2014, è stato poi autorizzato un ulteriore ampliamento della tettoia esistente, attraverso la realizzazione ex novo di due nuove porzioni di tettoia, per un totale di 415 mq.

Sono questi due ultimi ampliamenti ad essere ritenuti illegittimi: nell’area interessata infatti risulta ammessa esclusivamente la costruzione di edifici ed impianti al servizio della piccola industria ed artigianato. Al contrario, sia la tettoria di 480 mq che quella di 415 autorizzata con il permesso del 2014, costituiscono nuova superficie (per 895 mq complessivi).

Dal momento che la maggior parte delle superfici delle porzioni di tettoie sono state chiuse su tutti i lati con vetrate e film di plastica per collegare i due preesistenti fabbricati, si è creato un corpo unico, con il conseguente ampliamento dell’attività commerciale condotta dalla ditta Sport 85. Queste opere risultano quindi in contrasto con la natura giuridica dell’area, che ha destinazione artigianale/produttiva, comportando un cambio illecito della destinazione d’uso.

Il susseguirsi di queste pratiche ha reso illegittima la totale destinazione commerciale non solo dei fabbricati preesistenti ma anche delle aree correlate, originariamente non interessate dall’edificazione, con un rilevante incremento delle superfici destinate ad uso commerciale su area artigianale/produttiva.

(Il Faro on line)