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Civitavecchia, la Commissione consultiva boccia il protocollo sui taxi, Codacons ‘molte le inadempienze delle amministrazioni’

29 marzo 2018 | 06:00
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Civitavecchia, la Commissione consultiva boccia il protocollo sui taxi, Codacons ‘molte le inadempienze delle amministrazioni’

Codacons specifica che nel caso non è stato verificato l’impatto ambientale di migliaia di taxi. La replica di Cucumile: “La Polizia Locale mai convocata dagli uffici preposti”.

Civitavecchia – “Esprimiamo soddisfazione per il parere negativo espresso ieri dalla Commissione consultiva per l’esercizio dei trasporti pubblici non di linea del comune di Civitavecchia, che ha recepito i pareri del Codacons e delle associazioni di categoria dei Taxi-Ncc”. Dichiara Sabrina De Paolis per Codacons Lazio.

“Certamente le motivazioni dell’associazione a tutela dei cittadini – prosegue De Paolis – sono state diverse da quelle delle associazioni dei taxi nel bocciare il protocollo che l’Assessore del comune di Civitavecchia e quelli degli altri comuni interessati (Roma Capitale, Fiumicino, Ciampino, oltre ad Adr e Adsp del mar Tirreno centro-settentrionale) avevano firmato ed inviato nel marzo 2017all’Art (Autorità di regolazione dei trasporti, senza il parere delle commissioni consultive previste dalla legge. Ma ciò che auspichiamo è che le varie parti si stiano responsabilizzando sull’inadeguatezza di quanto avevano allora condiviso.

“Infatti, l’associazione Codacons, fin dalla fine di gennaio, quando è stata messa a conoscenza dell’esistenza del protocollo, ha espresso diniego e diffidato le amministrazioni ed enti interessati dal procedere alla sua adozione. Oltre alla procedura fuori dei termini di legge, sono molte le inadempienze delle amministrazioni nella redazione del nuovo protocollo che si sta tentando di far passare dopo il recepimento del Parere n. 9 di Art, e sottolineate dal Codacons”.

Le criticità rilevate da Codacons

“Non sono state inserite – specifica la nota – numerose raccomandazioni e prescrizioni di Art quali, ad esempio, una valutazione dell’adeguatezza del contingente taxi comprensoriale determinata da ‘una imprescindibile analisi estesa a realtà internazionali‘ in quanto questo bacino, più volte rimarcato da Art, ‘costituisce un caso unico in ambito nazionale’, che si estende, di fatto al territorio di Viterbo, assolutamente non preso in considerazione.

“Non è stata poi presa in considerazione la raccomandazione (fondamentale) di allargare ‘l’azione ai porti e alle stazioni con servizio ferroviario alta velocità‘ ai sensi della delibera ART 48/2017: è palese il richiamo alle esigenze di mobilità di milioni di croceristi e viaggiatori che approdano a Civitavecchia, esigenze che non possono certamente essere soddisfatte dall’inserimento nel protocollo della previsione di Taxi collettivo. Infatti, non sono stati fatti gli studi – caldeggiati da Art – che valutano l’offerta di trasporto alternativa, né effettuato un monitoraggio del servizio, né adottati gli opportuni Key performance indicators, né predisposte indagini di Customer satisfaction, né è stata introdotta una Carta della qualità del servizio del bacino comprensoriale, sono state inoltre fissate tariffe senza consultazione.

“Oltre a non esser state previste – continua De Paolis – la formazione degli operatori taxi operanti nel bacino (conoscenza delle lingue straniere, tecniche di primo soccorso e in caso d’incidente), l’omogeneità di caratteristiche dei veicoli e l’utilizzo di vetture a basso impatto ambientale. Molte ancora le criticità evidenziate da Art alle quali in nuovo protocollo non ottempera.

Queste sono le criticità che riguardano tutto il bacino, ma soprattutto, relativamente al comune di Civitavecchia, abbiamo evidenziato noi del Codacons, mancando completamente qualsiasi tipo di studio, non è stato verificato l’impatto ambientale e la sostenibilità dell’inquinamento di migliaia di taxi che andrebbero a sommarsi ai fumi delle navi e alla centrale a carbone più potente d’Europa”.

Ringraziamenti e critiche

“Ringraziamo la diligenza della dirigente Brullini – evidenzia De Paolis – e della funzionaria responsabile Luce, mentre rimarchiamo l’assenza in Commissione dell’assessore D’Antò (che aveva firmato lo scorso anno il protocollo senza consultazioni, pur dichiarando nello stesso di averle fatte), che sarebbe stata necessaria al fine di capire quale sia oggi la posizione che intende tenere in città metropolitana circa la ratifica del protocollo, oltre a quella del comandante della polizia municipale di Civitavecchia, il dott. Cucumile, che avrebbe certamente potuto esprimere la sua autorevole opinione, aldilà dell’impatto ambientale, sulla capacità, viabilità e sostenibilità della di Civitavecchia delle migliaia di taxi romani che sarebbero autorizzati a venire nella città finanche, presumibilmente, nel porto.

“Ribadendo l’intenzione di questa associazione a tutela degli utenti e consumatori, nonché dell’ambiente, ad impugnare al Tar il protocollo così ratificato, mentre auspichiamo all’adozione delle raccomandazioni espresse da Art, confidiamo nel buon senso di tutte le istituzioni coinvolte, nonché dei rappresentanti regionali e parlamentari territoriali, al fine di perseguire una deroga dal protocollo per la città di Civitavecchia, certamente, secondo la nostra opinione, – conclude Codacons – inadeguata ad assorbire l’impatto di una tale ipotesi di mobilità non sostenibile”.

La replica del dott. Pietro Cucumile

E sulla vicenda arriva la replica del dott. Pietro Cucumile, dirigente dell’area Polizia locale e viabilità: “Tengo a precisare, al fine di evitare deduzioni strumentali, che la polizia locale di Civitavecchia non ha partecipato alla Commissione consultiva Taxi in quanto mai convocata dagli uffici preposti”.

(Il Faro on line)