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Ostia, fine del BOA: chiuso il birrificio artigianale ostiense

2 aprile 2018 | 11:19
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Ostia, fine del BOA: chiuso il birrificio artigianale ostiense

Dopo 14 anni chiusi i battenti del BOA, locale che ha fatto moda al Pontile con un’esperienza di successo arrivata a Fiumicino e oltre oceano

Ostia – Il BOA non c’è più, viva il BOA. Che non muore come esperienza ma si trasforma in un birrificio-laboratorio artistico e trasloca nel cuore di San Lorenzo, a Roma.

Dopo 14 anni di attività, il BOA, acronimo di Birrificio Artigianale Ostiense, ha chiuso i battenti. E’ un laconico cartello affisso sulle vetrate sotto i portici di piazza dei Ravennati, al Pontile, a comunicarlo ai clienti. “Il 18 marzo 2018 ha chiuso definitivamente per cessata attività. Ringraziamo e salutiamo tutti i nostri clienti” è scritto su quel cartello.

BOA

Sulla pagina facebook lo staff aggiunge: “Verga diceva che chi fa l’oste deve far buon viso a tutti, ma oggi, dopo 14 anni proprio non ci riusciamo a fare buon viso, ci affiorano in mente tutti i bei ricordi, i visi, le serate e le prime cotte di ‘Na biretta, che è nata proprio fra le mura del Boa. Il Boa, punto di riferimento della movida di Ostia e di Roma chiude i battenti.  Speriamo sia un arrivederci, ma fino ad allora, se volete spegnere la vostra sete, i ragazzi del Na Biretta Social Club sapranno aiutarvi egregiamente. Vi aspettiamo quindi da #NBSC a San Lorenzo per questo nuovo progetto firmato Birradamare Birrificio. Siamo onorati di aver condiviso con voi momenti preziosi che non scorderemo mai, se siamo arrivati dove siamo, è anche grazie al Boa, ma soprattutto grazie a tutti voi. Per adesso arrivederci!”.

Il BOA ha segnato indubbiamente un’epoca per le giovani generazioni di Ostia ma non solo. Presentatosi al pubblico con la formula della birra artigianale prodotta “a vista” dentro grossi fermentatori e vistose cisterne, molti hanno conosciuto il birrificio anche per la disponibilità illimitata di noccioline americane alla portata dei clienti. Sacchi di arachidi che orde fameliche di giovani hanno ingurgitato assistendo ai tanti live musicali o alle dirette delle partite di calcio, eventi che andavano puntualmente sold out.

Per gli eventi al BOA prenotazione obbligatoria e sold out assicurato

Per gli eventi al BOA prenotazione obbligatoria e sold out assicurato

C’è stato poi il periodo della scoperta della birra stagionale alla castagna, la cui produzione era appunto relegata al mese di novembre. E come non ricordare la scoperta della pizza: per offrire il meglio ai suoi clienti, la gestione del BOA si è affidata agli insegnamenti del Campione ovvero del maestro pizzaiuolo Gianluca Procaccini, il pluripremiato campione mondiale di pizza acrobatica che ha formato i pizzettai rivelando i segreti del suo impasto speciale e dei suoi abbinamenti nei condimenti.

Sempre dal BOA si è formata una costola produttiva che ha portato il nome e le capacità manageriali di Ostia oltre oceano. L’intuito creativo dei due fondatori Elio Miceli Massimo Salvatori ha fatto nascere Birradamare, brand legato al birrificio ostiense che nel 2010 ha aperto uno stabilimento in via Falzarego, all’Isola Sacra.  Uno stabilimento, che si estende su di una superficie di 2.500 metri quadri, ubicato a pochi chilometri dal più antico pub della storia italiana, la Domus Cerevisiae, venuto alla luce nei vicini scavi di Ostia Antica. L’area coperta è di 750 metri quadri e la produzione e la cantina di fermentazione ne occupano un terzo.

Il 12 luglio 2017 Birradamare è stata acquisita da un colosso della birra statunitense, la Molson Coors che ha sede a Denver in Colorado. Si vocifera che il prezzo pagato sia importante, sicuramente a sette zeri.

BOA.SLORENZO

Nonostante il successo dell’operazione, quelli del BOA mollano a Ostia (non certo per loro volontà visto che la ragione sarebbe la cessazione del contratto d’affitto dei locali al Pontile) e si trasferiscono a Roma. Esattamente a San Lorenzo dove da fine gennaio in un’ex officina di fabbro di via degli Etruschi 5 è nato il “Na biretta social club” NBSC. La formula è ancora una volta innovativa: “è un brewpub pensato per accogliere e raccogliere i tanti appassionati di birra presenti sul territorio e dar loro la possibilità di realizzare il proprio progetto brassicolo. Na biretta social club è un luogo di “fermento” culturale e artistico aperto ad ogni contaminazione: performance musicali e teatrali, show brewing, video-art, show cooking, artigianato hand made, sala corsi e aula studio”.