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Migranti, botta e risposta a colpi di tweet tra Salvini e le Ong

16 giugno 2018 | 14:19
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Migranti, botta e risposta a colpi di tweet tra Salvini e le Ong

Il Ministro dell’Interno su Facebook: “Le navi non attraccheranno in Italia”, Lifeline: “E’ un fascista”

Roma – Post, tweet, e chi più ne ha più ne metta. La questione migranti sbarca sui social, divenendo non più una problematica legata all’umanità e al salvataggio di vite in mare, bensì una fredda polemica 2.0.

Mentre la nave della Ong Sos Mediterranèe, Aquarius, fa rotta verso la Spagna (il suo arrivo è previsto domani in mattinata), “altre due navi di Ong battenti bandiera olandese, la Lifeline e la Seefuchs, sono arrivate al largo delle coste della Libia, in attesa del loro carico di esseri umani abbandonati dagli scafisti”.

Ad annunciarlo è il Ministro dell’Interno, nonché vicepremier, Matteo Salvini, che in un post sulla sua pagina Facebook ribadisce la linea di “chiusura” dei porti italiani:

“Sappiano questi signori che l’Italia non vuole più essere complice del business dell’immigrazione clandestina, e quindi dovranno cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi. Da ministro e da papà, lo faccio per il bene di tutti”.

Un post, quello di Salvini, che scatena il popolo del web tra ironia e insulti, tanto che anche la Ong Lifeline twitta in risposta alle dichiarazioni del vicepremier: “Quando i fascisti ci fanno promozione…”.

Nein, @matteosalvinimi ist natürlich kein Faschist. Da sind wir auch mal „mausgerutscht“

— MISSION LIFELINE (@SEENOTRETTUNG) 16 giugno 2018

La nave della Ong tedesca è intervenuta nella notte in soccorso di 118 persone a bordo di un gommone in difficoltà al largo delle coste libiche. Ai passeggeri – tra i quali 14 donne, 4 bambini e un neonato – sono stati forniti giubbotti di salvataggio.

Ovviamente, il tweet della Ong non è piaciuto al leader della Lega che, su Twitter, replica: “La nave Ong Lifeline commenta: ‘Quando i fascisti ci fanno pubblicità…’. Roba da matti. A casa nostra comandiamo noi, la pacchia è STRA-FINITA, chiaro? Insulti e minacce non ci fermano. Se voi mi aiutate, io non mollo! #chiudiamoiporti”.

La nave Ong Lifeline commenta: “Quando i fascisti ci fanno pubblicità…”.
Roba da matti.
A casa nostra comandiamo noi, la pacchia è STRA-FINITA, chiaro?
Insulti e minacce non ci fermano.
Se voi mi aiutate, io non mollo! #chiudiamoiportipic.twitter.com/w5ZI1H5nYa

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 16 giugno 2018

Ma la polemica sui social non si ferma. Lifeline, forte del sostegno di alcuni utenti del web, ringrazia gli italiani per il supporto morale, chiedendo anche al Bel Paese di finanziare le sue attività con tanto di codice iban:

Cari italiani! Apprezziamo l’attenzione e il supporto morale! Come ONG, dipendiamo dalle donazioni. Ecco la nostra connessione all’account: MISSION LIFELINE e.V.
IBAN: DE85 8509 0000 2852 2610 08
BIC: GENODEF1DRS Grazie mille! Foto: Danilo Campailla pic.twitter.com/pKEKZwPTir

— MISSION LIFELINE (@SEENOTRETTUNG) 16 giugno 2018

Nel frattempo, il tweet precedente, quello in cui la Ong dava del “fascista” a Matteo Salvini, scompare. Un particolare che non è di certo passato inosservato al Ministro che, sempre su Twitter, replica: “Ci prendono per scemi, ma in Italia la musica è cambiata!“.

Dopo avermi dato del “fascista” (cancellando subito dopo dopo il tweet), ora la pseudo associazione di volontariato tedesca, con nave battente bandiera olandese, batte cassa con un appello in italiano…
Ci prendono per scemi, ma in Italia la musica è cambiata!#chiudiamoiportipic.twitter.com/WInhIxaJsn

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 16 giugno 2018

Sulla questione interviene anche un altro esponente della destra, Giorgia Meloni, che in un tweet di risposta a Salvini indica la “soluzione” all’immigrazione clandestina:

Il 28 e 29 giugno in consiglio Ue, il premier Conte chieda il #BloccoNavaleSubito a largo delle coste della Libia. La chiusura dei porti è un segnale ma per sconfiggere l’immigrazione clandestina bisogna fermare la partenza dei barconi

— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) 16 giugno 2018

Della vicenda parla anche il presidente del Pd, Matteo Orfini. Non incontrando o dialogando con le altre forze politiche, ma attaccando il Ministro dell’Interno dandogli, implicitamente, dell’incapace:

Tu non comandi, governi. O almeno dovresti provarci, se ne sei capace https://t.co/pUhoNuEQ4p

— orfini (@orfini) 16 giugno 2018

Nel frattempo, dopo una settimana di navigazione, Aquarius raggiunge, simbolicamente, la Spagna: la nave con a bordo parte dei 629 migranti soccorsi sette giorni fa davanti alla Libia, si trova infatti in acque internazionali tra l’isola di Minorca è quella di Maiorca.

“Il mare è finalmente calmo – racconta da bordo Alessandro Porro – e le persone a bordo si stanno risvegliando. Una nave militare spagnola ci dà idealmente il benvenuto in Spagna“.

Il convoglio composto dall’Aquarius e dalle due navi militari italiane – la Dattilo della Guardia Costiera e la Orione della Marina Militare – arriverà a Valencia nelle prime ore di domenica, ma l’ingresso nel porto sarà scaglionato.

“In questi giorni – aggiunge Porro – abbiamo navigato accanto a Sicilia, Sardegna, Corsica e ora le Isole Baleari. E ogni volta le persone a bordo ci hanno chiesto sempre la stessa cosa: è questa la nostra terra?“.

Ma se è vero che la vita umana va tutelata “nelle officine, nei deserti e nei mari“, come afferma il Cardinal Bassetti, presidente della Cei, è anche vero che il Bel Paese davanti a una problematica di questo tipo non può essere abbandonata dall’Unione Europea.

“I diritti e la dignità dei migranti, come quelli dei lavoratori e delle fasce più deboli della società, vanno tutelati e difesi. Sempre”, aggiunge Bassetti, rimproverando proprio l’Ue:

“L’Italia, che davanti all’emergenza ha saputo scrivere pagine generose e solidali, non può essere lasciata sola ad affrontare eventi così complessi e drammatici”.

Un primo mea culpa arriva dalla Germania. Quella delle migrazioni è “una sfida europea che ha bisogno di una risposta europea”, dice Angela Merkel nel suo video messaggio settimanale, mentre il suo governo è in una situazione di stallo per lo scontro tra la stessa cancelliera tedesca e il suo Ministro degli Interni, Horst Seehofer, in merito alla sua richiesta di respingere alcuni richiedenti asilo al confine.

La cancelliera si oppone all’azione unilaterale, sostenendo che indebolirebbe l’Unione Europea.

(Il Faro online)