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Ponte sul Sisto, a Terracina e San Felice scoppia la polemica per i ritardi ‘burocratici’ della Provincia

27 giugno 2018 | 14:30
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Ponte sul Sisto, a Terracina e San Felice scoppia la polemica per i ritardi ‘burocratici’ della Provincia

A 12 mesi dalla demolizione del Ponte, il Comitato torna all’attacco e si dice pronto a bloccare la Pontina pur di essere ascoltato.

Terracina e San Felice Circeo – “Settimane, mesi… tra pochi giorni addirittura si festeggerà anche il primo anniversario dell’abbattimento del ponte sul fiume Sisto, senza che nel frattempo e in maniera tangibile, nulla sia accaduto per la sua ricostruzione.”

A scriverlo sono i membri del “Comitato per la ricostruzione del ponte sul Sisto”, stanchi, esasperati da una situazione che va avanti ormai da dodici lunghi mesi e che sembra non aver ancora trovato il proprio “lieto fine” nonostante il Consiglio comunale abbia approvato lo stanziamento dei soldi in bilancio, con i relativi indirizzi operativi.

“Perché- prosegue la nota- al di là delle pie intenzioni, di propositi fattibili, di consigli comunali e provinciali, dove si è discusso di tutto e anche di più, e ai 100 mila euro stanziati dalla Regione Lazio, i commercianti delle attività che insistono lungo una delle vie strategiche per il turismo di San Felice Circeo e Terracina, hanno, ad oggi, una sola certezza: sopravvivere eroicamente a un’altra stagione balneare senza la benedetta infrastruttura viaria.”

La rabbia che si riversa contro gli uffici tecnici, per l’attesa infinita che frantuma con una linea netta le speranza dei cittadini di Terracina e di San Felice Circeo, perché il bando, quello che dovrebbe selezionare, finalmente, la ditta per la costruzione del Bailey ancora non è stato pubblicato.

280mila euro. Questa la somma a carico della Provincia. Questo il “prezzo da pagare” perché i due Comuni e le relative attività commerciali che vi insistono sopra tornino a sentirsi “ossigenate.”

Ma, al contrario, nonostante, il Comitato abbia, nel corso dei mesi, pretestato, esposto cartelli di disapprovazione per le condotte “a passo di lumaca” di chi invece avrebbe dovuto adottare, al di là dei legittimi tempi “burocratici”, provvedimenti celeri per giungere alla realizzazione dell’opera, continuano a giungere disarmanti notizie che riguardano alti dirigenti della Provincia di Latina, probabilmente “addormentati sulle carte”.

Un’indolenza aggravata- sottolinea il comitato, mostrando quanto il clima sia teso-  da una inconcepibile lentezza burocratica che non possiamo giustificare in nessun modo e che speriamo termini presto.
Anche perché, fanno sapere ancora una volta i membri-  mentre via Costa batte indefessamente il passo, sono sempre di più quelli che decidono di “mollare gli ormeggi” ed “emigrare” altrove: l’ultima notizia dal “fronte del ponte” conferma il trasferimento dell’attività commerciale della ditta “Coluzzi Pesca”, emigrata obtorto collo al km 104,400 della via Pontina, che sul suo stesso cartello rivendica le proprie motivazioni, il danno economico subito e non più trascurabile scrivendo: “Causa ponte.”

Ma il comitato non demorde. Anzi, si dice pronto a bloccare la Pontina pur di essere ascoltato.

(Il Faro on line)