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Cronaca Locale
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Movimento 5 Stelle Nettuno, il senatore Emanuele Dessi spara a zero su Angelo Casto

6 luglio 2018 | 11:37
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Movimento 5 Stelle Nettuno, il senatore Emanuele Dessi spara a zero su Angelo Casto

La durissima analisi politica delle vicende che hanno interessato Nettuno

Nettuno – Non si placano a Nettuno le polemiche intorno al Movimento 5 Stelle. A distanza di mesi il caso Angelo Casto tiene ancora banco. A parlare di lui, un autorevole esponente del Movimento 5 Stelle, il senatore della Repubblica Emanuele Dessi. Il parlamentare grillino in un post su fb, torna sulla questione Nettuno e lo fa non risparmiando critiche, all’ex primo cittadino.

Senatore Dessi, perché questa reazione così forte nei confronti di Angelo Casto, quando lei stesso ha sostenuto la sua candidatura?

“Sono stato un suo convinto sostenitore da quando l’ho conosciuto, perché l’ho sempre ritenuto una persona perbene, capace che meritava il mio appoggio e sono rimasto di questa convinzione fino a quando è caduto il comune. In quel momento, si sono palesati comportamenti e situazioni che non conoscevo e mi hanno lasciato di stucco, l’incapacità di trovare un quadra tra i consiglieri.

È stato preso un assessore rilevatosi essere una persona intercettata… che ha detto una frase scandalosa nei confronti di un magistrato e non ho visto nessuna frase o atteggiamento di Casto, per dissociarsi da quella frase. Inoltre in un articolo che rilasciò al “Il Messaggero” invece di chiamare ad una condivisione di tutti i livelli del movimento per cercare una quadra per saldare un gruppo che funzionava bene, ha fatto un attacco per sfasciare senza motivazioni, nei miei confronti di quelli di Daniele Mancini e Roberta Lombardi.

Nessuno si può permettere di dire, per la persona che sono, che ho fatto firmare una sfiducia nei confronti di Casto, non ho nemmeno i numeri dei consiglieri. È un accusa che non posso tollerare. Per questo motivo, dopo mesi non avendo ricevuto da parte sua, risposte nonostante abbia mandato dei messaggi per cercare di chiarire, ho deciso di rivolgermi ad un legale, rendendo pubblici e trasparenti questi atteggiamenti che non ritengo consoni, per una persona del suo ruolo.

Mi dispiace per il M5S di Nettuno, era il fiore all’occhiello del Movimento. La ritengo tra virgolette, una sconfitta personale. C’è sempre stata una bella energia tra gli assessori Pompozzi, Fiorillo, Salvatori e Mancini sempre disponibili come i consiglieri. Ho un bellissimo ricordo. Vedere questo clima distrutto, là dove un sindaco avrebbe dovuto tenere unite tutte queste bellissime forze ed energie, è per me è una delusione.”

Quindi il suo atteggiamento è in contrasto con la decisione del collegio dei probiviri che in una nota stampa, definirono traditori i 4 consiglieri che sfiduciarono Casto?

“È chiaro che da un punto di vista strettamente formale, delle persone che hanno votato la sfiducia ad un sindaco del movimento, devono essere emendate. È evidente, che questa è una valutazione legislativa regolamentare. La mia è personale e politica. Io non sono stato contento che quattro persone, lo abbiano fatto cadere, ma devo capire l’evoluzione che li ha portati ad un atto del genere.

Così come vorrei capire gli altri dieci, come sono arrivati a chiedere la testa di cinque assessori, solo perché hanno dato disponibilità di ricoprire altri incarichi, che nel mondo politico è normale. Neanche è menzionabile come opzione. Poi parliamo di cinque professionisti validi, avvocati architetti ecc. Mi devi dire come fai a sostituire un assessore all’ambiente con una persona che manda messaggi di quel tipo ad un Pm, mentre ha una trattazione su un bando di 70 milioni di euro sui rifiuti. Mi si drizzano i capelli, che non ho.”

Che ne pensa del risultato elettorale sul litorale del movimento 5 Stelle. Perché nelle altre tre città non é stato possibile importare il modello Pomezia?

“È un modello replicabile, che nasce da un grande lavoro, solo quando si hanno le condizioni, cioè un gruppo forte, compatto, coeso e con grandi personalità. Non sempre è facile replicarlo. Ad Anzio uno dei comuni più grandi del Litorale, il movimento è stato spaccato in tre liste in attesa di certificazione. Cinque anni di litigate con il portavoce eletto ed i gruppi, non c’era grande qualità e grande competenza e gli elettori informati e consapevoli, hanno preferito rimanere a casa. Una formazione importante la votano.

Dopo cinque anni di centro destra si è parlato di commissariamento, di una amministrazione spaccata, hanno dovuto cercare un vecchio dinosauro della politica come De Angelis per avere un candidato spendibile, che tra l’altro non stava nemmeno bene e non lo volevano candidare. Avevano una paura incredibile del ballottaggio.

Purtroppo la mancanza di offerta importante da parte del centro sinistra e del M5S, ha portato a questo risultato, se i gruppi guardano solo il proprio interesse personale e non dei cittadini e del movimento. Su Anzio se ci fossero stati gruppi nei tempi giusti, per la collaborazione, saremmo arrivati al ballottaggio e avremmo potuto vincere. Anzio meritava di essere amministrato dai 5 stelle.”