AZZURRI IN PISTA |
Sport
/

Europei di atletica, Daisy Osakue in finale nel disco: “Europeo esaltante, mi voglio divertire e far divertire”

9 agosto 2018 | 13:29
Share0
Europei di atletica, Daisy Osakue in finale nel disco: “Europeo esaltante, mi voglio divertire e far divertire”

Lieto fine per la primatista italiana under 23. Dopo la brutta avventura vissuta pre – partenza per Berlino, eccola splendere in pedana. Si prende la finale. Felicissima.

Il Faro on line – Si scrolla tutto di dosso e centra l’accesso alla finale: Daisy Osakue supera le qualificazioni nel disco agli Europei di Berlino e approda tra le migliori d’Europa grazie ad un secondo lancio da 58,73, misura che soddisfa il 58,50 richiesto per il pass diretto alla finale.

La vigilia europea della primatista italiana under 23 è nota, ma Osakue non sembra affatto risentire dello spiacevole episodio che l’ha vista coinvolta. Adesso è tutto alle spalle: si presenta in pedana carica e concentrata di prima mattina e fa pienamente il proprio dovere, incitata dagli amici arrivati da Torino per tifarla all’Olympiastadion con lo striscione “Forza Daisy, throw far or go home“. “Io non volevo andarmene a casa e ho dovuto lanciare lontano!”, esulta Daisy. Dopo un primo lancio nullo che colpisce la gabbia, la 22enne piemontese della Sisport seguita da Maria Marello sigla la quarta prestazione in carriera e guadagna la finale di sabato 11 agosto alle 20.20, senza dover ricorrere a un terzo lancio. Nel gruppo A soltanto le tedesche Shanice Craft (61,13) e Claudine Vita (59,18) si spingono più lontano di Daisy. E considerato anche il secondo gruppo, dominato dalla campionissima Sandra Perkovic (64,54), va avanti con la settima misura generale.

Osakue: “Vi farò divertire”Daisy è sorridente: “È la ciliegina sulla torta che mi serviva per dimenticare quello che è accaduto – commenta – È bellissimo. Mi sentivo bene, per me la finale era un sogno. Il mio campionato europeo è iniziato alla grande e non vedo l’ora di divertirmi e di farvi divertire. Ho ancora i brividi addosso, mai mi sarei aspettata di arrivare in finale con la Q maiuscola, senza le ansie del ripescaggio. Dentro questo lancio ci sono mesi e mesi di allenamento, rabbia, felicità”. In questa stagione la lanciatrice che studia e si allena in Texas alla Angelo State University ha ritoccato il primato italiano di categoria che le appartiene dal 2017, allungando fino al 59,72 di San Angelo il 7 aprile, per diventare la quarta discobola azzurra di sempre dopo Agnese Maffeis (63,66 nel 1996), Stefania Strumillo (59,80 nel 2016) e Cristiana Checchi (59,74 nel 2007).

La sua stagione oltreoceano è proseguita con il 59,55 di Canyon del 21 aprile, prima del successo a fine maggio nella Division II della NCAA con 59,15 a Charlotte e del debutto in Europa al Golden Gala Pietro Mennea del 31 maggio. Resta fuori l’altra azzurra Valentina Aniballi, decima nel gruppo B e diciassettesima generale con il 55,06 del primo lancio, seguito da un 54,12 e dal nullo finale del tutto per tutto. Le porte della finale si sarebbero aperte lanciando più del 56,52 della greca Hrisoula Anagnostopoulou. “Mi dispiace perché potevo farcela – dichiara la 34enne reatina dell’Esercito – In questa stagione avevo trovato stabilità sopra i 56-57 metri (PB a Tarquinia di 59,12, ndr) e anche a Tarragona ho fatto una bella gara. Il primo lancio è uscito facile, negli altri due ho provato a forzare. Ce l’ho messa tutta”.

110hs: 3 su 3, Dal Molin 13.40 – En plein nel primo turno dei 110 ostacoli: i tre azzurri si qualificano brillantemente e in due con il record personale. Nella batteria iniziale gran crono di Paolo Dal Molin che scende a 13.40 (vento +1.8) per diventare il terzo italiano di sempre in questa specialità, togliendo sette centesimi al suo limite di 13.47 targato 2014. Il 31enne delle Fiamme Oro, vicecampione europeo dei 60hs indoor nel 2013, trova un’ottima partenza e si esprime al meglio tra le barriere con la sua consueta azione molto potente, ma efficace. Un atleta finalmente ritrovato che dal 2017 a Formia si è affidato alla guida tecnica di Santiago Antunez, maestro cubano degli ostacoli che ha portato al titolo olimpico due big assoluti come Anier Garcia e Dayron Robles. Dopo tre anni condizionati dagli infortuni, quest’inverno è rientrato conquistando una maglia azzurra per i Mondiali in sala, mentre nella stagione all’aperto si era già riportato vicino ai livelli del passato con 13.54. Adesso davanti a lui, nelle liste nazionali alltime, ci sono soltanto il recordman italiano Emanuele Abate (13.28) e Andrea Giaconi (13.35). “Finalmente sono tornato! Sto bene – commenta – avevo solo bisogno di correre di nuovo una gara così. Quest’anno in pratica ho fatto i 110 ostacoli solo in due occasioni e l’ultima due mesi fa, quindi ero un po’ in tensione. Ho toccato tante barriere, ma sono contento. I capelli biondi come Yeman Crippa? No, è lui che li ha come me – scherza – l’ho anticipato io di qualche mese. E siamo pronti a colorare gli ostacoli di azzurro!”.

Alle sue spalle si migliora anche Hassane Fofana con 13.50. Il suo avvio è meno brillante rispetto all’altro azzurro, però il 26enne lombardo delle Fiamme Oro riesce a trovare il giusto ritmo piazzando un bel recupero nel finale. E anche l’allievo di Alberto Barbera mette a segno un progresso personale, sfruttando le condizioni favorevoli, con due centesimi in meno rispetto al 13.52 ottenuto ad Amsterdam nella scorsa edizione della rassegna continentale per consolidare il nono posto nelle graduatorie nazionali di sempre. “Sono venuto qui – dichiara – per lottare fino in fondo. Dal quinto ostacolo mi sono trovato anche con una scarpa slacciata, ma è andata bene. Nel prossimo turno cercherò di andare “a bombissima” e limare ancora il personale”.

Passaggio del turno diretto per Lorenzo Perini, terzo nella seconda batteria in 13.65 (+0.6) preceduto per questione di millesimi dal britannico David King, con il successo invece al tedesco Eric Balnuweit (13.55). Avanti i primi quattro e così il 24enne lombardo dell’Aeronautica allenato da Giorgio Ripamonti, che quest’anno si è migliorato a 13.49 vincendo i Giochi del Mediterraneo, andrà sui blocchi di partenza in semifinale domani sera, venerdì 10 agosto, alle ore 19.10. “Ho fatto tanti errori scendendo dagli ostacoli – ammette – ma ho rotto il ghiaccio in una batteria molto combattuta. So che si può fare molto meglio”.

Strati esclusa per un centimetro – Lo scorso anno furono due centimetri a negarle la finale agli Euroindoor di Belgrado. Anche oggi Laura Strati si imbatte nella delusione di risultare la prima delle escluse, e con un margine ancora inferiore: un solo centimetro. Non basta il 6,60 (-0.1) della 27enne dell’Atletica Vicentina (“x” al primo, 6,29 al terzo) che lavora come traduttrice e si allena a Madrid, spinta fuori all’ultimo turno di salti. La dodicesima è soltanto un soffio più in là: 6,61 (-0.2) della portoghese Evelise Veiga. “Ma non posso essere soltanto amareggiata – spiega – perché è stato un anno difficile dopo quattro infortuni. Ho maturità in più, ma meno regolarità dello scorso anno. Ho ancora da imparare tanto per entrare in una finale europea. I miei obiettivi sono molto ambiziosi, devo solo trovare le condizioni giuste per potermi allenare con continuità”. Il 6,60 odierno, a sette centimetri dalla promozione diretta, è la quarta misura in carriera, a due centimetri dallo stagionale di 6,62 del 5 luglio a Nembro, e non troppo distante dal personal best di 6,72 stabilito ad Avila, in Spagna, nel 2017.

800: Barontini out – La matricola azzurra Simone Barontini fa il suo ingresso nell’atletica dei “grandi”, dopo aver raggiunto nel mese scorso la finale sugli 800 metri ai Mondiali under 20. Per il 19enne anconetano c’è da misurarsi con una concorrenza agguerrita a cominciare dal francese Pierre-Ambroise Bosse, campione mondiale in carica e avversario diretto nel turno. Ma anche con la tattica di gara: la sua batteria, la terza, è la più lenta di tutte nel primo giro e allora diventa ancora più difficile sperare in uno dei quattro tempi di recupero, che portano in semifinale oltre ai primi tre posti. Il giovane marchigiano parte in coda, poi risale nel finale e si piazza quinto in 1:48.53, un crono che non basta per qualificarsi, mentre davanti arrivano lo svedese Kramer (1:47.87), il danese Bube (1:47.94) e l’iridato Bosse (1:48.14). “È stata un’emozione enorme – spiega – ero un po’ spaesato ma ho cercato di dare il massimo. Mi è mancato un po’ di coraggio nel rettilineo opposto all’arrivo e sono partito tardi, comunque di più non ne avevo. Bellissimo scaldarmi con Bosse prima della gara e parlarci, un sogno. Tutta esperienza, spero che mi serva per migliorare in futuro. Più tappe affronto, più divento determinato per raggiungere i miei obiettivi e alzare l’asticella”.

La giornata – Questa sera la finale dei 3000 siepi (ore 21.20) con Yohanes Chiappinelli e Ahmed Abdelwahed, insieme a quella di Fausto Desalu (ore 21.05) sui 200, precedute dalla qualificazione dell’alto maschile (19.30) con Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti, invece Luminosa Bogliolo sarà al via nella semifinale dei 100hs (19.25) con Libania Grenot e Maria Benedicta Chigbolu in quelle dei 400 metri (19.50).

Domani tre finali – Domattina, 10 agosto, all’Olympiastadion esordiscono altri otto azzurri nelle prove individuali, più le staffette 4×400. Il primo a scendere in pedana è Claudio Stecchi nelle qualificazioni dell’asta alle 10.30. Batterie dei 200 per Irene Siragusa (alle 11.32) e Gloria Hooper (alle 11.39), quindi tre atlete italiane nelle batterie dei 3000 siepi: Martina Merlo alle 12.25, Francesca Bertoni e Isabel Mattuzzi alle 12.41. Il capitano e bronzo olimpico del 2012 Fabrizio Donato cerca la finale del triplo alle 12.40 insieme a Simone Forte. Le staffette chiudono la sessione mattutina: la 4×400 maschile azzurra è nella seconda batteria alle 13.15, la 4×400 femminile nella prima, alle 13.40. Nel pomeriggio sono in programma tre finali con gli azzurri: Alessia Trost nell’alto alle 19.22, Yadisleidy Pedroso nei 400 ostacoli alle 20.50 e il duo di mezzofondisti Joao Bussotti-Mohad Abdikadar nei 1500 alle 21.50. Tornano in pista per le semifinali dei 110 ostacoli Hassane Fofana (alle 19.10), Paolo Dal Molin (19.17) e Lorenzo Perini (19.24), alla ricerca della finale delle 21.35.

Diretta tv e streaming – Tutte le emozioni degli Europei di Berlino sono trasmesse sui canali Rai (Rai2, RaiSport, RaiSport+HD e la piattaforma RaiPlay), sui canali Eurosport (Eurosport 1, Eurosport 2 ed Eurosport Player) e in streaming sul portale Eurovision al seguente link: www.eurovisionsports.tv/EuropeanChamps18/athletics.

Foto : Fidal/Fidal