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Il Papa e l’elogio del matrimonio: “È un amore che dà origine a una nuova vita”

25 agosto 2018 | 17:50
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Il Papa e l’elogio del matrimonio: “È un amore che dà origine a una nuova vita”

Il Pontefice agli sposi sull’educazione dei figli: “La fede viene trasmessa intorno alla tavola domestica, nella conversazione ordinaria, attraverso il linguaggio che solo l’amore perseverante sa parlare”

Dublino – “Tra tutte le forme dell’umana fecondità, il matrimonio è unico. È un amore che dà origine a una nuova vita. Implica la mutua responsabilità nel trasmettere il dono divino della vita e offre un ambiente stabile nel quale la nuova vita può crescere e fiorire”.

Nella Procattedrale di Santa Maria di Dublino, seconda tappa del viaggio apostolico di Papa Bergoglio in Irlanda, il Pontefice elogia il sacramento cristiano del matrimonio, all’interno del quale, spiega Francesco, si partecipa “in modo speciale al mistero dell’amore eterno di Dio”.

Ad accoglierlo, sul sagrato della basilica, il Capitolo Metropolitano e l’Arcivescovo di Dublino e Primate d’Irlanda, mons. Diarmuid Martin. Il Santo Padre sosta in preghiera davanti la Cappella del Santissimo Sacramento, dove arde dal febbraio 2011 una candela in memoria delle vittime di abusi.

Nella chiesa riecheggia la testimonianza di una coppia di nonni che hanno da poco festeggiato il loro 50mo anniversario di matrimonio, poi le domande di due giovani coppie: una in procinto di sposarsi, l’altra formata da novelli sposi. Negli interrogativi dei giovani, i temi del “per sempre” e “l’educazione dei figli nella fede”.

“Non è facile rispondere a queste domande!”, dice il Papa, che, a braccio saluta i presenti: “Sposarsi e condividere la vita è una cosa bella“, dice mentre diversi neonati iniziano a piangere. “Che bello sentire quella musica che viene da lì, è una bella musica di speranza, è una preghiera – prosegue a braccio -. Il pianto di un bambino è un grido di speranza che ci dice che la vita continua“.

In un discorso che assume i toni degli incontri con i giovani, sempre a braccio, il Papa sottolinea: “Il futuro e il passato si incontrano nel presente: i vecchi hanno la saggezza, anche le suocere – dice scherzando -. E i bambini e i giovani devono ascoltare questa saggezza perché loro sono le radici che vi mandano avanti”.

Il nostro mondo ha bisogno di una rivoluzione di amore! Che questa rivoluzione inizi da voi e dalle vostre famiglie!

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 25 agosto 2018

Il Pontefice pone quindi l’accento su un aspetto particolare del matrimonio, i litigi: “Avete litigato troppo? Un matrimonio dove non si litiga è un po’ noioso“, dice a braccio. Quindi, ancora una volta, suggerisce: “Possono volare i piatti, ma il segreto è fare pace prima che finisca la giornata. E per fare pace non è necessario un discorso, basta una carezza. E se non si fa la pace prima di andare il rancore crescerà il giorno dopo”.

“L’amore dura per sempre”

Nel progetto di Dio, fa notare Bergoglio, il matrimonio “comporta un impegno per tutta la vita”. I due futuri sposi gli hanno chiesto come possono aiutare altri a capire che “il matrimonio non è semplicemente un’istituzione ma una vocazione, una decisione consapevole e per tutta la vita di prendersi cura, aiutarsi e proteggersi a vicenda”.

Oggi, spiega il Papa, “non siamo abituati a qualcosa che realmente dura per tutta la vita. Se ho un lavoro, so che potrei perderlo contro la mia volontà o che potrei dover scegliere una carriera diversa. È difficile persino star dietro al mondo, in quanto tutto intorno a noi cambia. Forse quello che mi state chiedendo è in realtà qualcosa di ancora più fondamentale: ‘Non c’è davvero niente di prezioso che possa durare? Neanche l’amore?'”.

La risposta, a braccio, è la seguente: “Nell’amore non c’è il provvisorio. L’amore è per tutta la vita“. “Sappiamo com’è facile oggi rimanere prigionieri della cultura del provvisorio, dell’effimero”, che “aggredisce le radici stesse dei nostri processi di maturazione, della nostra crescita nella speranza e nell’amore. Come possiamo sperimentare, in questa cultura dell’effimero, ciò che veramente dura?“.

“Ecco quello che vorrei dirvi. Tra tutte le forme dell’umana fecondità, il matrimonio è unico. È un amore che dà origine a una nuova vita. Implica la mutua responsabilità nel trasmettere il dono divino della vita e offre un ambiente stabile nel quale la nuova vita può crescere e fiorire. Il matrimonio nella Chiesa partecipa in modo speciale al mistero dell’amore eterno di Dio. Quando un uomo e una donna cristiani si uniscono nel vincolo del matrimonio, la grazia del Signore li abilita a promettersi liberamente l’uno all’altro un amore esclusivo e duraturo. Così la loro unione diventa segno sacramentale della nuova ed eterna alleanza tra il Signore e la sua sposa, la Chiesa. Gesù è sempre presente in mezzo a loro. Li sostiene nel corso della vita nel reciproco dono di sé, nella fedeltà e nell’unità indissolubile (cfr Gaudium et spes, 48). Il suo amore è una roccia e un rifugio nei tempi di prova, ma soprattutto è una fonte di crescita costante in un amore puro e per sempre”.

Poi, nuovamente a braccio, aggiunge: “Il matrimonio è anche un rischio, ma è un rischio che vale la pena correre“. E aggiunge: “Sappiamo che l’amore è il sogno di Dio per noi e per l’intera famiglia umana. Per favore, non dimenticatelo mai! Dio ha un sogno per noi e chiede a noi di farlo proprio. Non abbiate paura di quel sogno! Sognate in grande, fatene tesoro e sognatelo insieme ogni giorno nuovamente. In questo modo sarete in grado di sostenervi a vicenda con speranza, con forza e col perdono nei momenti in cui il percorso si fa arduo e diventa difficile scorgere la via”.

Nella Bibbia, Dio si impegna a rimanere fedele alla sua alleanza, anche quando noi lo rattristiamo e il nostro amore s’indebolisce. Egli ci dice: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò» (Eb 13,5). Come marito e moglie, ungetevi a vicenda con queste parole di promessa, ogni giorno per il resto della vita. E non smettete mai di sognare!

La dialettica dell’amore

Rispondendo alla seconda domanda, quella su come “i genitori possono trasmettere la fede ai figli”, Papa Francesco afferma: “Il primo e più importante luogo per far passare la fede è la casa, si impara a credere a casa attraverso il calmo e quotidiano esempio di genitori che amano il Signore e confidano nella sua parola”.

“Lì, nella ‘Chiesa domestica’, i figli imparano il significato della fedeltà, dell’onestà e del sacrificio. Vedono come mamma e papà si comportano tra di loro, come si prendono cura l’uno dell’altro e degli altri, come amano Dio e la Chiesa. Così i figli possono respirare l’aria fresca del Vangelo e imparare a comprendere, giudicare e agire in modo degno della fede che hanno ereditato. La fede viene trasmessa intorno alla tavola domestica, nella conversazione ordinaria, attraverso il linguaggio che solo l’amore perseverante sa parlare”.

Poi, a braccio, racconta un aneddoto vissuto durante la sua infanzia: “Avrò avuto 5 anni… sono entrato a casa e nella sala da pranzo ho visto papà che era arrivato dal lavoro prima di me. E in quel momento l’ho visto baciare mia mamma. Non lo dimenticherò mai: stanco dal lavoro ha avuto la forza di esprimere l’amore verso sua moglie. E’ bellissimo. Che i vostri figli vi vedano che vi abbracciate, che vi accarezzate. Così impareranno la dialettica dell’amore, e della fede”.

Poi esorta: “Pregate insieme in famiglia; parlate di cose buone e sante; lasciate che Maria nostra Madre entri nella vostra vita familiare. Celebrate le feste cristiane. Vivete in profonda solidarietà con quanti soffrono e sono ai margini della società”.

“Non c’è davvero niente di prezioso che possa durare? Neanche l’amore?”. L’amore è il sogno di Dio per noi e per l’intera famiglia umana. Per favore, non dimenticatelo mai!

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 25 agosto 2018

Racconta poi un altro aneddoto. “Una signora aveva tre figli. Un bel matrimonio dove i genitori insegnavano ai figli ad aiutare ai poveri. Una volta, a pranzo, non c’era il papà, bussano alla porta. Era un povero che aveva fame. Stavano mangiando le bistecche alla milanese. La donna ha domandato ai figli: ‘Che cosa facciamo?’. E i figli: ‘Diamogli da mangiare’. Così ha iniziato a tagliare metà della carne, ma i figli si lamentavano, volevano dargli gli avanzi. E lei ha risposto: ‘No, devi imparare a dare del tuo’. E così ha educato i figli a condividere”.

“Quando fate questo insieme ai vostri figli, i loro cuori a poco a poco si riempiono di amore generoso per gli altri. Può sembrare ovvio, ma a volte ce ne dimentichiamo. I vostri figli impareranno come condividere i beni della terra con ciascuno, se vedono come i loro genitori sono attenti verso chi è più povero o meno fortunato di loro. Insomma, i vostri figli impareranno da voi come vivere da cristiani; voi sarete i loro primi maestri nella fede”.

Secondo il Papa, “le virtù e le verità che il Signore ci insegna non sono sempre popolari nel mondo di oggi, che ha scarsa considerazione per i deboli, i vulnerabili e per tutti coloro che ritiene ‘improduttivi'”:

“Il mondo ci dice di essere forti e indipendenti, curandosi poco di quanti sono soli o tristi, rifiutati o ammalati, non ancora nati o moribondi. Tra poco andrò privatamente a incontrare alcune famiglie che affrontano sfide serie e disagi reali, ma a cui i Padri Cappuccini dimostrano amore e sostegno. Il nostro mondo ha bisogno di una rivoluzione di amore! Che questa rivoluzione inizi da voi e dalle vostre famiglie!”

“Qualche mese fa qualcuno mi ha detto che stiamo perdendo la nostra capacità di amare. Lentamente ma decisamente stiamo dimenticando il linguaggio diretto di una carezza, la forza della tenerezza“, aggiunge il Pontefice. Che ammonisce: “Non ci potrà essere una rivoluzione di amore senza la rivoluzione della tenerezza! Col vostro esempio, possano i vostri figli essere guidati a diventare una generazione più premurosa, amorevole, ricca di fede, per il rinnovamento della Chiesa e di tutta la società irlandese”.

E conclude: “Così il vostro amore, che è dono di Dio, affonderà radici ancora più profonde. Nessuna famiglia può crescere se dimentica le proprie radici. I bambini non crescono nell’amore se non imparano a comunicare con i loro nonni. Dunque lasciate che il vostro amore affondi radici profonde!“.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media