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Ponte della Scafa, l’attacco di CasaPound: “Nessun rischio di crollo, ma il solito malaffare”

4 settembre 2018 | 07:32
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Ponte della Scafa, l’attacco di CasaPound: “Nessun rischio di crollo, ma il solito malaffare”

Marsella: “Un intreccio tra politici, costruttori ed ex prefetti che ho intenzione di smascherare”.

Fiumicino – “Venerdì scorso, in occasione del consiglio comunale sul Ponte della Scafa, sono stato cacciato dall’aula dal sindaco di Fiumicino Montino, marito della Cirinnà. Alle mie domande il primo cittadino del Pd non ha risposto e mi ha fatto allontanare dai vigili.

L’unico collegamento tra Ostia e Fiumicino è stato chiuso (e attualmente riaperto a senso unico alternato) dalla Regione di Zingaretti senza alcuna relazione tecnica e documentazione che attesti qualche criticità”. Così ha commentato le vicende del Ponte della Scafa a Fiumicino Luca Marsella, consigliere di CasaPound presso il X Municipio di Roma.

“Il vero motivo è molto semplice – ha proseguito Marsella – ed è stato specificato in un documento votato all’unanimità, escluso il sottoscritto, dal Comune di Fiumicino e dal X Municipio di Roma: accelerare la realizzazione del Nuovo Ponte della Scafa. Un progetto mastodontico – ha spiegato il consigliere di CasaPound – per il quale c’è stato un bando del Comune di Roma nel 2010, per una cifra di circa 30 milioni di euro, vinto da un’associazione di imprese che vede come mandatario il Consorzio Stabile Sinercos.

Non tutto filò liscio e ci fu un indagine: secondo l’accusa, l’appalto sarebbe stato pilotato grazie a una commissione amica. Finisce nel registro degli indagati per turbata libertà degli incanti Luca Navarra, presidente del consorzio, il responsabile dell’area opere infrastrutturali del Campidoglio e l’intera commissione, di cui fanno parte anche funzionari del Comune. Due dei componenti della Commissione – ha spiegato Marsella – ‘intrattengono rapporti economici rilevanti con i costruttori’ che hanno vinto l’appalto”.

“Inoltre – prosegue il consigliere – ci sono i rapporti intrattenuti dallo stesso Navarra col direttore del Simu, Roberto Botta, che si sarebbe adoperato a risolvere una serie di problemi per l’impresa di Navarra all’avvio dei lavori, ‘affidando all’imprenditore, senza gara, i lavori di saggio archeologico, di circa 2 milioni di euro, propedeutici alla costruzione del ponte’. In cambio dell’interessamento, ‘una serie di conversazioni telefoniche inducono a ritenere che l’impresa di Navarra stia effettuando lavori di ristrutturazione per una dimora privata di Botta’, scrivono i carabinieri tutela ambiente.

E non finisce qui. L’amministratore delegato della Italiana Costruzioni Spa che realizzerà il Nuovo Ponte e che sta facendo pressioni è Giuseppe Pecoraro, ex prefetto di Roma ed oggi procuratore Figc. Lo stesso che non si era accorto dell’associazione mafiosa che controllava il Campidoglio e che si è dimenticato di aver scritto una lettera per perorare la causa di Salvatore Buzzi e della 29 giugno subito dopo un incontro con il boss di Mafia Capitale.

La prefettura di Roma infatti – spiega ancora Marsella – diede il via libera alla stipula di una convenzione con la cooperativa di Buzzi per la gestione dell’emergenza legata all’arrivo dei profughi a Castelnuovo di Porto, dopo un incontro con tra i due, nonostante Pecoraro abbia dichiarato più volte e ribadito davanti alla commissione Antimafia il contrario”.

Un intreccio tra politici, costruttori ed ex prefetti che ho intenzione di smascherare. Ho già effettuato un accesso agli atti che, stranamente, sta incontrando numerose resistenze e stamattina ho presentato un’interrogazione. Non siamo intenzionati a stare a guardare – ha concluso Marsella – CasaPound è nelle istituzioni per sconfiggere il malaffare e andremo fino in fondo”.