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La promessa di Di Maio: “Entro l’anno lo stop alle aperture domenicali dei negozi” – VIDEO

Il vicepremier: "Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura"

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Bari – Entro l’anno sarà approvata la legge che vieterà le aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi. È la promessa fatta dal Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, intervenuto quest’oggi alla 82esima Fiera del Levante a Bari.

Abbiamo tantissimi progetti allo studio, oltre al reddito di cittadinanza che resta il punto cardine e si deve fare, abbiamo misure per i commercianti, per i piccoli imprenditori, per i medi e per i grandi”, spiega Di Maio, precisando: “In materia di commercio sicuramente entro l’anno approveremo la legge che impone lo stop nei fine settimana e nei festivi a centri commerciali, con delle turnazioni e l’orario che non sarà più liberalizzato, come fatto dal governo Monti”.

E conclude: “Quella liberalizzazione sta infatti distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura”.

Il disegno di legge

Il 6 settembre scorso è arrivata in Commissione attività produttive della Camera la proposta di legge della Lega sulla regolamentazione delle aperture domenicali dei negozi. Il testo, che reca in calce la firma della leghista Barbara Saltamartini, disciplina gli orari degli esercizi e limita le aperture nei giorni festivi alle sole domeniche del mese di dicembre, oltre ad altre quattro domeniche o festività durante l’anno.

Se entrerà in vigore, abrogherà l’articolo 31 del cosiddetto decreto “Salva Italia”, legge introdotta dal governo Monti con la quale si era liberalizzato l’orario di apertura dei negozi, lasciando agli esercenti totale autonomia.

Anche il M5S ha presentato un disegno di legge circa gli orari domenicali dei negozi. Nel testo pentastellato, firmato da Davide Crippa, si propone di “riportare la competenza legislativa e la potestà regolamentare nel settore del commercio alle regioni e agli enti locali“, con alcuni limiti come l’apertura di massimo “il 25% degli esercizi per settore merceologico” e “un massimo di dodici festività lavorative annue per singolo esercizio commerciale“.

Il parere dei commercianti

“La grande distribuzione occupa 450 mila dipendenti” e il provvedimento “sulle domeniche incide per il 10% e quindi sicuramente avremo circa 40/50mila tagli. Ora quei 400mila saranno felici di non lavorare ma i 50mila non so se saranno felici, ma certo sicuramente non lavoreranno dal lunedì alla domenica”.

A parlare è l’ad e dg di Conad, Francesco Pugliese, intervenuto alla trasmissione Omnibus, su La7, dove ricorda come il provvedimento sulle liberalizzazioni delle aperture è soprattutto “nell’ottica dei cittadini. Ci sono 19 milioni e mezzo di persone che vanno a fare la spese nei negozi la domenica. Evidentemente questo bisogno c’era“.

Dello stesso parere anche il coordinatore di +Europa, Benedetto Della Vedova, che in un post su Facebook scrive: “Imporre la chiusura domenicale agli esercizi commerciali è una misura irrazionale, anti-investimenti, anti-crescita e anti-occupazione (basta vedere le decine di migliaia di nuovi assunti nella grande distribuzione dopo il salva Italia del 2012). Ed è anche classista perché sono moltissimi i consumatori delle fasce meno agiate che scelgono la domenica per gli acquisti con la famiglia nei centri commerciali”.

E aggiunge: “Se Di Maio ritiene che servano ulteriori garanzie e benefici per chi presta lavoro festivo, da Ministro del Lavoro proponga nuove misure più efficaci. Ma chiudendo negozi e centri commerciali la domenica, penalizza l’economia italiana e favorisce Amazon, Alibaba e gli altri colossi del commercio online i cui negozi virtuali non chiudono mai. E, infine, Di Maio chiuderà anche i negozi di stazioni, porti e autogrill?”.

“Una legge attesa”

Una legge che metta fine alla apertura dei centri commerciali la domenica sarebbe “una grazia di Dio, è attesa da tante realtà, perché questa liberalizzazione è andata oltre l’etica e l’economia senza etica, come dice il Papa, è sempre distruttiva”.

Così mons. GianCarlo Maria Bregantini commenta l’annuncio del Vicepremier sullo stop alla apertura domenicale dei centri commerciali.

L’arcivescovo di Campobasso è stato per anni presidente della Commissione Cei per il Lavoro e sempre si è battuto contro l’apertura domenicale dei negozi.

Il vescovo ricorda che fu Costantino ad introdurre, nel lontano 321, il riposo festivo. La chiusura domenicale consentirebbe di “recuperare la serenità nelle famiglie ma anche di ridare vita ad una economia di prossimità, quella delle uscite fuori porta, delle visite ai borghi. Si gode del creato e si alimenta una economia alternativa”. Il vescovo sottolinea chiaramente anche la questione religiosa: “La domenica per molti è ritrovarsi nella propria comunità per la messa“.

(Il Faro online)

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