L’Autostrada Roma – Latina e quella gara che deve essere rifatta

14 settembre 2018 | 15:00
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L’Autostrada Roma – Latina e quella gara che deve essere rifatta

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Salini, annullando gli atti. Intanto, il presidente Zingaretti reagisce proponendo il modello “in house.”

Roma e Latina – Sono 54 le pagine di sentenza con cui, ieri, il Consiglio di Stato ha, di fatto, annullato quella che era la gara d’appalto affidata al Consorzio italo-spagnolo Sis-Impregilo per la costruzione dell’Autostrada Roma- Latina e della bretella Cisterna- Valmontone.

I giudici, infatti,  hanno accolto in parte il ricorso fatto dalla Salini – seconda classificata nella gara d’appalto – annullando atti “a partire dalla lettera di invito” per la gara indetta da Autostrade del Lazio per l’affidamento dei suddetti lavori, ribaltando così quella che era stata la sentenza di primo grado del Tar (marzo 2017) che, invece, aveva dato ragione al Consorzio Sis respingendo il ricorso.

Ma qual è il motivo dell’annullamento? Il motivo bisogna ricercarlo nella parte finanziaria della gara indetta da Autostrade.Il Consorzio Sis, infatti, aveva ottenuto un numero ragguardevole di punti, fondamentali per l’assegnazione dell’appalto poiché aveva garantito la restituzione pressoché integrale del contributo pubblico per la realizzazione dell’opera. Ovvero, avevo garantito che, nell’ultima fase della concessione – dal 2044 al 2056- , avrebbe restituito tutto il contributo.

Il Consiglio di Stato ha considerato questo punto come quello di svolta della situazione, affidando, quindi, alla Banca d’Italia una consulenza specifica in merito. Ed è proprio da qui che nasce la “bocciatura” della Sis: la Banca ha, infatti, dimostrato che non ci sono garanzie certe che la Sis possa davvero restituire il contributo. 

Secondo il Consiglio di Stato, quindi, il risultato negativo della consulenza andrebbe ad inficiare l’assegnazione del punteggio ottenuto dalla Sis in fase di gara.

“Nel complesso- scrivono i giudici del Consiglio di Stato nella sentenza- risulta che in sede di gara è stata valutata con maggiore favore un’offerta tale da addossare all’amministrazione pubblica notevoli rischi economici, in contrasto con la funzione tipica dell’istituto concessorio.”

“In ragione di quanto finora rilevato – continua la sentenza- le censure della Salini Impregilo concernenti la formula matematica prevista dalla lettera di invito per la valutazione delle offerte relativamente all’utilizzo del contributo pubblico, e di contraddittorietà in atti nell’operato dell’amministrazione, nella parte in cui pur a fronte di notevoli perplessità emerse in ordine alla convenienza dell’offerta del Consorzio Sis Autostrade del Lazio ha nondimeno aggiudicato a questa la gara. Dal relativo accoglimento deriva l’annullamento in parte qua della lettera di invito e l’obbligo per l’amministrazione di rinnovare la gara a partire da tale segmento risultato illegittimo“, perché  “dal carteggio così sinteticamente descritto si trae conferma delle criticità insite nel criterio di valutazione predisposto nella lettera di invito, oltre che della fondatezza delle censure di contraddittorietà dell’operato dell’amministrazione formulate sul punto dalla Salini Impregilo.”

Quindi, nell’attesa che la gara d’appalto venga ripetuta, con buona pace dei cittadini del basso Lazio, il progetto dell’Autostrada Roma – Latina e, conseguentemente, di una viabilità più snella e sicura torna ad essere un sogno. 

Come è stata accolta la notizia nel mondo politico

Zingaretti: “La Roma – Latina la faremo in house”

La decisione del Consiglio di Stato non ha di certo lasciato indifferente il mondo politico regionale. Tra i primi a intervenire è stato proprio Nicola Zingaretti, attuale presidente del Lazio che in una nota scrive: “La Roma – Latina è un’opera pubblica essenziale per migliorare la mobilità delle persone e delle merci da e verso la Capitale.

Se ne inizia a discutere nel 2001. Nel 2008 viene creata una società ad hoc, Autostrade del Lazio Spa di cui sono azionisti paritetici Regione Lazio e Anas. Dopo molti ricorsi vinti presso la giustizia amministrativa in tutti questi anni, Autostrade del Lazio aveva aggiudicato nel luglio del 2016 la gara ad un consorzio di imprese. 

Ieri una sentenza del Consiglio di Stato ha annullato la gara accogliendo l’ennesimo ricorso, dopo che nel primo grado il Tar del Lazio (nel marzo del 2017) aveva confermato l’aggiudicazione rigettando lo stesso ricorso. Questi sono i fatti, che dimostrano la difficoltà estrema di fare gare per grandi opere. Ma la Roma-Latina resta per noi un’opera essenziale. Quando si partì, 10 anni fa, si scelse una gara per individuare un concessionario che realizzasse l’opera.

Oggi, anche in seguito alla discussione sulle concessioni che si è aperta dopo i fatti di Genova, credo sia giusto puntare a realizzare direttamente l’opera. E’ arrivato quindi il momento di cambiare approccio. Perché una storia che si trascina da anni, anche alla luce della sentenza odierna della giustizia amministrativa, impone una riflessione su un modello adottato nel passato per la programmazione e la costruzione di opere infrastrutturali.

Per questo- conclude la nota- ho proposto ad Autostrade del Lazio spa di valutare, insieme al socio Anas, soluzioni che consentano alla stessa, attraverso il modello in house, di realizzare e gestire l’autostrada tra la Capitale e Latina”.

Aurigemma: “Autostrada Roma- Latina certificato del fallimento di Zingaretti”

“Ieri il Consiglio di Stato ha certificato– afferma, in una nota, il capogruppo di Forza Italia della Regione Lazio Antonello Aurigemma,l’incapacità dell’amministrazione Zingaretti, che nel 2016 con Autostrade per il Lazio aveva aggiudicato la gara ad un consorzio di imprese, accogliendo il ricorso della seconda classificata.

In questi 5 anni la regione Lazio e il suo Presidente non sono stati in grado di aprire un cantiere degno di tale nome, e così continuerà ad essere finché ci sarà Zingaretti alla guida del Lazio, per buona pace dei cittadini del sud pontino che continueranno a impiegare ore e ore per fare poche centinaia di chilometri, su una delle strade che è – conclude la nota- nei primi posti nelle classifiche italiane di incidenti mortali.”

Forte: “Bene l’intervento di Zingaretti per non perdere il progetto della Roma- Latina”

L’annullamento della gara per la realizzazione della Roma-Latina da parte del Consiglio di Stato rappresenta certamente una battuta d’arresto– afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd Enrico Forte – rispetto a un progetto di vitale importanza per la provincia di Latina e per l’intero territorio regionale.

Bene ha fatto Nicola Zingaretti ha proporre un intervento diretto che consenta comunque di portare avanti il progetto e la realizzazione dell’Infrastruttura. Da parte della Regione non è mai mancato l’impegno, ma oggi vengono al pettine quegli inestricabili nodi giuridici e burocratici che caratterizzano purtroppo il sistema Paese. Contro questo blocco non possiamo che attivare tutte le buone energie territoriali – sia economiche sia politiche – che insieme dovranno allearsi per non perdere il treno dello sviluppo.

Per questo- conclude la nota- mi sento di fare appello a tutte le realtà economiche e sociali, alle categorie produttive e sindacali affinché si ribadisca l’impegno per la Roma-Latina. Si deve partire da subito per evitare ulteriori ritardi e sprechi. In questo senso il territorio di Latina deve essere il capofila di una stagione nuova, orientata allo sviluppo. E per questo serve la collaborazione di tutti.”

M5s Lazio: “Stop al progetto della Roma – Latina? Zingaretti metta in sicurezza la Pontina”

La sentenza del Consiglio di Stato che ieri ha annullato l’appalto per la famigerata autostrada Roma-Latina rappresenta un’occasione unica per eliminare quello che consideriamo un progetto scellerato”. Così i consiglieri regionali M5S del Lazio in merito all’autostrada Roma – Latina.

“Un’opera che riteniamo vada nella direzione opposta rispetto a quella di miglioramento del trasporto che dovrebbe puntare sulla mobilità pubblica a scapito di quella privata”, aggiunge la consigliera 5stelle Gaia Pernarella.

“Chi continua a pensare che sia sempre necessario gettare nuovo cemento, abbattere case, espropriare terreni e distruggere il patrimonio ambientale, archeologico e paesaggistico del Lazio, ha interessi diversi da quelli al servizio dei cittadini”,  –  incalza la consigliera del M5s Valentina Corrado. 

In merito alla proposta del presidente Zingaretti commenta così il consigliere e vicepresidente del Consiglio regionale Devid Porrello: “Se Astral possiede le caratteristiche necessarie per costruire una autostrada le avrà in abbondanza per la messa in sicurezza del tracciato esistente, come chiedono da anni i comitati e le associazioni del territorio”.

L’unica alternativa possibile – concludono i 5stelle – è la messa in sicurezza della Pontina e la contestuale realizzazione di una metropolitana leggera che alleggerisca il carico veicolare. Un’infrastruttura necessaria per migliorare la vita di tutti quei pendolari che ogni giorno attraversano il Lazio per arrivare a Roma.”

La reazione dei sindacati e del mondo delle imprese

La notizia dell’annullamento della gara d’appalto per la realizzazione della Roma – Latina, non solo ha spaccato il mondo politico regionale ma ha mosso grandi perplessità anche in quello dei sindacati e delle imprese.

Ugl Lazio: “Annullamento della gara ennesima vessazione per i nostri cittadini”

“Si tratta di un danno notevole per l’economia del territorio dell’intera provincia di Latina l’annullamento della gara da 2.7 miliardi di euro per la realizzazione dell’autostrada Roma-Latina”. Commenta in questo modo, la decisione del Consiglio di Stato che ha rimesso tutto in discussione, il segretario Regionale dell’Ugl Lazio Armando Valiani preoccupato per le conseguenze negative che, inevitabilmente, si ripercuoteranno sul pontino: “L’autostrada Roma-Latina – spiega Valiani – è fondamentale per rivitalizzare l’economia e il lavoro. Le aziende pontine dell’industria e del commercio, così come quello del comparto alberghiero, pagano in termini drammatici l’assenza di infrastrutture.

Quelle che ci sono si presentano fatiscenti come la Pontina e assolutamente insufficienti per rispondere alla domanda di sviluppo”. Sono oltre 58 mila le imprese che operano sul suolo della provincia di Latina che, da anni, aspettano la realizzazione della fondamentale infrastruttura, continuando a investire denaro in attesa dell’inizio dei lavori che, anche questa volta, dovranno attendere non si sa fin quando.

Un’attesa che sta sfiancando le industrie – sottolinea il Segretario Generale dell’Ugl Lazio – molte delle quali hanno deciso di andare via. Latina ha il secondo polo chimico-farmaceutico nazionale mentre nel Sud Pontino ci sono realtà importanti che devono fare i conti con la chiusura della ferrovia Terracina-Gaeta e altre difficoltà logistiche”.

Valiani conclude lanciando un appello: “Mi aspetto dalla politica una soluzione nuova e immediata altrimenti dovrà farsi carico di un fallimento epocale e lasciare il passo ad altri”.

Confcommercio Lazio sud: “Economia in ginocchio, urgono soluzioni tampone per una viabilità in sicurezza”

“Una sentenza che  non ci aspettavamo ma che occorre rispettare” dichiara il presidente di Confcommercio Lazio Sud  Giovanni Acampora.

La pronuncia del Consiglio di Stato che ha sostanzialmente annullato la gara, apre uno scenario che nessuno si aspettava ma che richiede una immediata attivazione del sistema socio-economico della politica e delle istituzioni affinché in tempi brevissimi si mettano in campo soluzioni alternative”.

“L’odierna dichiarazione del governatore Zingaretti sulla possibilità di realizzazione in house è un buon segnale che accogliamo favorevolmente, ma nessuna altra ipotesi deve rimanere intentata.”

“Una vicenda infinita con un brutto epilogo. Abbiamo sempre e continueremo a ritenere  la realizzazione di un collegamento veloce tra Latina e Roma, strategico, fondamentale e prioritario. Ora però bisogna immediatamente mettere in sicurezza la  Pontina, tutti noi conosciamo la sua pericolosità e contestualmente mettere in campo soluzioni immediate.”

Corriamo il rischio del collasso economico di una intera provincia e l’isolamento dal resto di Italia e d’Europa . Oggi c’è l’ultimo appello, chi può faccia qualcosa.”

 (Il Faro on line)