BOLOGNA-ROMA |
Calcio
/
Sport
/

Bologna-Roma – “Dobbiamo ritrovare il fuoco dentro”

23 settembre 2018 | 00:43
Share0
Bologna-Roma  – “Dobbiamo ritrovare il fuoco dentro”

Odierna conferenza stampa di Mister Di Francesco per presentare Bologna – Roma. Tanti e interessanti gli spunti di riflessione offerti al tecnico che ha risposto con la solita lucidità e qualche punzecchiata.

Zero gol del Bologna, sin qui: “Tocco ferro intanto (e durante lo scongiuro si lascia andare ad  una risata). Sarà una gara insidiosa, loro sono quadrati, compatti, hanno tenuto testa all’Inter per gran parte della partita. Quando si gioca contro squadre che lottano per la salvezza è dura e bisognerà essere determinati”.

Situazione Pastore:“Lui è disponibile, devo decidere se giocherà”.

Dalle bellissime cose della scorsa Primavera ad oggi:“Tutte le analisi sono corrette. Quello che dice è vero, siamo i lontani parenti, ma siamo sempre in tempo per tornare. Deve scattare qualcosa dentro di noi, dobbiamo ritrovare quel fuoco dentro. E vi assicuro che io ce l’ho, la squadra deve ritrovarlo quanto prima. Sono il primo a dover farlo tirare fuori, a partire da domenica, una delle partite in cui dobbiamo dimostrare di esserci. La gente vuole quello ed è giusto che lo pretenda, dobbiamo dimostrare di essere determinati e cattivi. Sono cose che non possiamo non avere per scendere in campo. Per rispondere servirebbe un’intera conferenza, mi fermo qui”.

Il segnale di Kluivert in tribuna:“Ho letto che la Roma giovane era in tribuna ma non potevo portare tutti. Per quanto riguarda Kluivert, poteva anche essere un segnale ma domani giocherà titolare. Chi va in tribuna può anche giocare la gara successiva, abbiamo bisogno di tutti”.

Possibile riposo per Kolarov e chance per Luca Pellegrini:“Potrebbe esserci spazio per tanti calciatori che possono fare quel ruolo. Anche Pellegrini sarebbe un debuttante, devo valutare con attenzione, giocare a Roma non è come nelle altre piazza. Kolarov sicuramente riposerà, ma non vi dico quanto”.

Il segnale Zaniolo e un suo possibile debutto in serie A: “Potrebbe anche esordire in A, non l’ho scelto solo per dare un segnale, ma anche perché qualità importanti. Faccio tutto per il bene della Roma e porto con onore questa maglia. E’ un messaggio che mando a chi critica, sia per costruire che per distruggere. Accetto l’ironia, ma non le offese. Ho visto un quadretto molto simpatico, basato su “L’allenatore del pallone”, ci stava tutto. Sono molto arrabbiato per quello che ho sentito ma lo sono nel modo giusto, non me la tengo dentro e la faccio finita lì. Vogliamo dimostrare di non essere quelli di inizio stagione”.

Allenare la testa si può: “Si può allenare a testa, ma anche la vostra. Quando c’è la disponibilità a capire certe cose si, io non sono la verità assoluta, ma io che faccio l’allenatore dico questo. Entrare nella testa è fondamentale, è il lavoro principale da fare. Se ci sono riuscito pochino ora devo riuscirci di più”.

Olsen: “Con il Chievo lo abbiamo impegnato più noi che gli altri. E’ un ragazzo che ha disponibilità e voglia di dimostrare che i pregiudizi non sono giusti. Mi auguro che questo gli dia ancora più forza”.

Condizione fisica lontana nonostante fosse programmato di averla alla prima prima sosta del campionato: “Adesso se si vanno a cercare i problemi, ognuno di noi ne tira fuori uno. Se tiro fuori il telefonino e mando un messaggio a qualcuno, ne troverei 150. Devo pensare a trovare le soluzioni. Non torno sui dati, se li volete chiedeteli ad un preparatore. Sapete della riunione che ho fatto con i senatori, hanno pure sbagliato i nomi… Siccome vengono a sapere delle cose… Io l’ho fatta con tutti i giocatori, poi io parlo un po’ di più con uno e un pochino di più con un altro, ma io sono abituato a parlare con tutta la squadra. Faccio un esempio: se faccio uno scatto ma parto dopo, cosa manca? L’attenzione, vivere la partita, l’essere pessimisti e pensare che il compagno può sbagliare. Invece noi pensiamo sempre che la risolve qualcun altro… Questo poi si traduce si in una corsa, ma una corsa non determinante. Agli occhi di tutti può apparire che questa squadra non corra. Magari possiamo dire che corre male. O che non corre in maniera costruttiva o che fa errori quando recupera palla. Se uno ascolta e vuole capire allora bene, altrimenti facciamo sempre gli stessi discorsi”.

Riposta dei senatori:“Credo che tutti dobbiamo ritrovare una determinata condizione non solo i più grandi. Mi aspetto di più da tutti. Lo scorso anno c’era una grande compattezza e ora siamo venuti meno. Ho parlato per questo di fuoco dentro e nel calcio non si può prescindere dal fatto di lavorare insieme e noi dobbiamo fare questo. Pretendo da tutti qualcosa in più.”

I giocatori e la sua idea di calcio:“Abbiamo dimostrato che la mia idea di calcio ha portato a grandi risultati e quando succede questo, qui succede di tutto. Sono convinto che i ragazzi credono a quello che sto facendo. Nzonzi non potevo pretendere che facesse la mezzala classica, ma non ha sortito gli effetti sperati. Volevo qualcosina in più dalla squadra, ma questo non si può legare solo a determinate occasioni di gioco”.

Schick:“Partiamo dal presupposto che abbiamo bisogno di tutti e non possiamo permetterci di perdere nessun elemento. Nei momenti di difficoltà i ragazzi vanno sostenuti ora c’è bisogno di questo. Ha grandissimi mezzi e lui deve farsi aiutare di più. Noi abbiamo bisogno di Schick, perché non possiamo far leva per tutto il campionato, la coppa e la Champions League su Edin Dzeko”.