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Lussemburgo, il partito di Juncker verso la rivincita

12 ottobre 2018 | 21:05
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Lussemburgo, il partito di Juncker verso la rivincita

Domenica si vota, ma l’attuale premier alleato di Macron è in bilico

Bruxelles –  Un esito del tutto aperto, dove ognuno corre per sé, al punto che nemmeno i partiti dell’attuale coalizione di governo blu-rosso-verde guidata dal liberale Xavier Bettel si sono spesi per ricondurre l’alleanza in caso di vittoria elettorale.

E’ il clima alla vigilia del voto in Lussemburgo, chiamato alle urne domenica. Tra le possibili novità, il ritorno-rivincita al potere dei cristianodemocratici dell’ex premier e ora presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, e consensi crescenti anche se non determinanti per l’Adr, un partito che esiste da tempo ma che sta sfruttando ora la corrente populista-identitaria che soffia in Europa e che potrebbe veder salire il numero di seggi.

La posizione di Bettel – che ancora il mese scorso aveva organizzato un minivertice dei liberali con il presidente francese Emmanuel Macron e gli altri due premier del Benelux, l’olandese Mark Rutte e il belga Charles Michel – è ora più incerta che mai, anzi, molti osservatori danno per improbabile una sua conferma.

Il suo Dp, grazie al voltagabbana dei socialisti dell’Lsap dell’attuale vicepremier Etienne Schneider e del ministro degli Esteri Jean Asselborn e insieme ai verdi di Dei Greng, era riuscito a formare un’ampia coalizione anti-Csv – sebbene fosse di gran lunga primo partito – per letteralmente cacciare Juncker dopo quasi 20 anni di premierato.

Ora, però, dopo 5 anni di assenza dal governo, i cristianodemocratici guidati da Claude Wiseler vengono dati in recupero. E, se questi riconquisteranno i seggi perduti, potrebbero essere nella misura di scegliere un partito tra verdi, socialisti e liberali per formare il nuovo governo a due.

Altrimenti, a seconda del numero di seggi che avranno i socialisti e i verdi – i primi dati in leggero calo come i liberali, mentre i secondi stabili o in leggera crescita -, potrebbe essere ricondotta sia la coalizione attuale a tre sia un’altra formazione a tre con il Csv.

Ad essere chiamati alle urne saranno 256mila elettori, poco meno del 43% della popolazione del Granducato, dove quasi la metà degli abitanti (il 48%) è straniera e quindi senza diritto di voto alle legislative.

La campagna elettorale, altrimenti piuttosto piatta secondo quanto osservano i media lussemburghesi, con l’Adr ha messo al centro alcune tematiche identitarie quali la lingua lussemburghese, il traffico, il caro case e l’eccesso di transfrontalieri e lavoratori stranieri.

(fonte Ansa)