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4 Novembre, Mattarella al Milite Ignoto nel centenario della Grande Guerra

4 novembre 2018 | 11:34
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4 Novembre, Mattarella al Milite Ignoto nel centenario della Grande Guerra

All’Altare della Patria la cerimonia in occasione della Giornata delle Forze Armate alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Il Presidente della Repubblica: “L’amor di Patria non coincide con l’estremismo nazionalista”

Roma – Tricolori issati, reparti schierati in alta uniforme. Le note della “Canzone del Piave” riecheggiano in Piazza Venezia, nel cuore della Capitale, mentre il Presidente Mattarella sale le scale dell’Altare della Patria.

Le @FrecceTricolori sorvolano l'#AltaredellaPatria#Roma per il Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle #ForzeArmate#AeronauticaMilitare#4novembre#UnaForzaperilPaese#LeNostreForzepic.twitter.com/V4VdcKpw3Y

— Aeronautica Militare (@ItalianAirForce) 4 novembre 2018

Le più alte cariche dello Stato omaggiano, come da tradizione, il Milite Ignoto. Una festa, quella del 4 novembre, che quest’anno assume un’accezione particolare. Cento anni fa, l’Italia usciva “vittoriosa” dal primo conflitto mondiale. Una “vittoria” costata al Regno d’Italia 1 milione e 240 mila vite umane tra militari e civili.

Davanti al sacrario dove riposano i resti mortali di quel giovane che ha dato la vita per la patria, Mattarella depone una corona d’alloro, mentre le trombe suonano il “Silenzio”.

Accanto al Presidente della Repubblica, anche la Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera, Roberto Fico, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano, e il Capo della polizia, Franco Gabrielli.

Poi, il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori. I cieli di Roma, nonostante la pioggia battente,  si tingono di verde, bianco e rosso. Non solo. Dopo la rassegna militare, Piazza Venezia viene sorvolata da cinque elicotteri in formazione, uno per ciascuna forza armata (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri) e della Guarda di finanza.

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— Quirinale (@Quirinale) 4 novembre 2018

Mattarella: “Nessuno Stato si salva da solo”

“Le democrazie hanno bisogno di un ordine internazionale che assicuri cooperazione e pace, altrimenti la forza dei loro stessi presupposti etici, a partire dall‘inviolabilità dei diritti umani, rischia di diventare fragile di fronte all’esaltazione del potere statuale sulla persona e sulle comunità”.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il Presidente Mattarella riflette sul centenario della fine della Grande Guerra, mettendo in guardia dall’ “estremismo nazionalista“.

“Il 4 novembre 1918 – dice – è il giorno della piena conquista dell’Unità d’Italia, con Trento e Trieste, al prezzo di centinaia di migliaia di morti e di sofferenze immani”.

Poi, “il fascismo fece propria e diffuse l’idea della guerra ‘generatrice’ della Patria, attraverso il sangue degli italiani”. E “l’esasperazione del nazionalismo fu posta alla base di una supremazia dello Stato sul cittadino, di una chiusura autarchica”, ma “oggi – afferma Mattarella – possiamo dirlo con ancora maggior forza: l’amor di Patria non coincide con l’estremismo nazionalista“, “l’amor di Patria – ripete – oggi è inscindibile con i principi della nostra Costituzione, che ne sono il prodotto e il compimento”.

Il Presidente dice di non temere ora “la ricomparsa degli stessi spettri del passato, pur guardando con preoccupazione a pulsioni di egoismi e supremazie di interessi”.

E spiega: “L’Europa si è consolidata nella coscienza degli europei, molto più di quanto non dicano le polemiche legate alle necessarie, faticose decisioni comuni nell’ambito degli organismi dell’Unione Europea”. “A volte – prosegue Mattarella – questa interdipendenza appare a taluno come un vincolo“, “di fronte a una crisi, a un’insufficiente capacità di governo dei processi globali, si cerca nel focolare domestico la protezione dagli effetti dell’interdipendenza”.

“Ma nessuno Stato, da solo, può affrontare la nuova dimensione sempre più globale. Ne uscirebbe emarginato e perdente. Soprattutto i giovani lo hanno compreso. Sono cresciute giovani generazioni che si sentono italiane ed europee“, conclude il Capo dello Stato.

Le celebrazioni a Trieste

Mattarella, dopo la cerimonia nella Capitale, si trasferisce quindi al Sacrario di Redipuglia dove rende omaggio ai caduti della Prima Guerra Mondiale.

Successivamente il Presidente sarà in piazza Unità d’Italia a Trieste per la cerimonia commemorativa, caratterizzata da diversi momenti che rievocheranno alcuni fatti significativi della fine della Grande Guerra.

(Il Faro online)