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In mostra al castello di Santa Severa l’arte di Stefano Trappolini

8 novembre 2018 | 06:05
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In mostra al castello di Santa Severa l’arte di Stefano Trappolini

Nella tappa exhibit autunnali, l’artista presenta il suo lavoro dedicato al tema del viaggio, ai migranti, ai viaggiatori e al Mediteraneo

Santa Marinella – Sabato 10 novembre, alle ore 17, al Castello di Santa Severa sarà aperta al pubblico la mostra dedicata all’opera diStefano Trappolini,Problematiche risorse”. L’exhibit è organizzata da CoopCulture per il Comune di Santa Marinella e curata da Romina Guidelli, in collaborazione con la Regione Lazio e Laziocrea e Mibac.

L’inaugurazione della mostra avverrà presso la Sala Pyrgi che accoglierà la grande installazione pittorica “Viaggiatori Viaggianti” composta da 51 opere pittoriche, di cui 10 inedite, presentata la prima volta presso il Museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini in Roma; mentre, nella Sala del Camino, sarà allestita l’installazione che dà il titolo alla mostra, realizzata dall’artista per il Castello, “Problematiche risorse“.

Stefano Trappolini, protagonista degli eventi Art One Shot estivi, nella tappa exhibit autunnali presenta il suo lavoro dedicato al tema del viaggio: ai migranti, ai viaggiatori, al Mare Nostrum.

“Le 51 opere pittoriche che compongono la grande opera Viaggiatori Viaggianti raccontano i percorsi e le esperienze di sagome-uomini attraverso il colore e il gesto – afferma Romina Guidelli – Quel movimento nell’arte di Trappolini è atto compiuto dall’immagine stessa (le sue sagome sono bloccate nel momento di un passo in avanti, sempre) e rappresenta lo spirito della ricerca: progredire, in ogni senso, per riconoscere, conoscere, accogliere, incontrare, perdere, ritrovare nuovo, mantenere memoria”.

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“Il valore dell’esperienza acquisita durante il viaggio supererà l’ambizione al raggiungimento della meta – prosegue –. Non conta la partenza, non è previsto arrivo, quando la vera bellezza è vivere nella propria vita e saper rispettare e riconoscere in quella degli altri il moto perpetuo di viaggiatori viaggianti”.

“Il modulo-sagoma nato sulla tela – aggiunge raccontando la nascita dell’installazione ‘Problematiche risorse’ – viene pittoricamente interpretato al fine di fermare l’attenzione dell’osservatore su frammenti, pigmenti, materiali inseriti nell’opera come testimonianze e parti del reale e del presente. Dall’anno 2011 il modulo-sagoma evolve nelle sagome-scultura in cui i contenuti pittorici che riempiono la silhouette vengono fisicamente e simbolicamente sostituiti dai panorami che la sagoma ‘sfondata’ incornicia”.

“Questa evoluzione denota come l’opera di Trappolini identifica concettualmente l’io e l’altro in unico soggetto: la sagoma; inserita in medesimo ambiente, indipendentemente dal supporto e dai medium: la vita. Un io attivo e consapevole della sua realtà e nella realtà; un altro inteso come simile anche quando straordinariamente opposto – prosegue Guidarelli -. Possibilità che presuppone un transfer dello spettatore nell’opera e viceversa (sagoma=simbolo=uomo; uomo=simbolo=sagoma), instaurando una comunicazione che verte sulle infinite libertà e possibilità offerte dalla stessa condizione umana”.

E conclude: “Quelle Sagome siamo Noi e gli Altri. Sono viaggiatori erranti nell’infinito campo d’azione della vita”.

(Il Faro Online)