Emergenza maltempo |
Cronaca Locale
/

Nubifragio sull’Agro pontino, la parola passa ai “guardiani delle acque” di Terracina, Sabaudia e del Circeo

28 novembre 2018 | 19:22
Share0
Nubifragio sull’Agro pontino, la parola passa ai “guardiani delle acque” di Terracina, Sabaudia e del Circeo

Le precipitazioni del 25 novembre scorso sono tra le massime mai registrate nella pianura pontina, secondo i dati del Consorzio di Bonifica.

Sabaudia e San Felice Circeo – Si iscrive tra quelli eccezionali occorsi negli ultimi anni, l’evento meteorologico del 25 novembre 2018 che ha colpito la zona di Sabaudia, San Felice e Terracina. A confermarlo sono le registrazioni delle stazioni di monitoraggio esaminate dai tecnici del Consorzio dell’Agro pontino coadiuvati dal professor Francesco Cioffi dell’Università “La Sapienza”.

Dai dati, integrati anche da quelli relativi alle stazioni di competenza della Regione Lazio (Arsial) già presenti sul territorio, infatti, è emerso che le precipitazioni sono tra le massime mai registrate nella pianura pontina.

Dalla loro analisi, infatti,  il quadro che viene fuori è che sull’intera area interessata dai fenomeni di esondazione si sono verificate piogge di intensità variabile, dai 82,2 mm a 137,2 mm nell’arco di 24 ore, come confermato dalle registrazioni delle stazioni pluviometriche di Pontinia e Sabaudia. Inoltre, come evidenziato dalla stazione pluviometrica installata presso l’impianto idrovoro di Mazzocchio, si è verificato un picco eccezionale di precipitazione di 26 mm in un’ora, dalle ore 06:00 alle ore 07:00 del 25 novembre.

Non solo. Da una parte, le condizioni di imbibizione del suolo prodotto dalle piogge verificatesi nei giorni precedenti l’evento estremo del 25 novembre hanno incrementato le acque di ruscellamento e le conseguenti portate di piena, dall’altro, un innalzamento del livello marino, dovuto al vento di scirocco e all’alta marea, ha ulteriormente aggravato le condizioni di deflusso dell’intera rete drenante, ostacolando il regolare deflusso verso il mare.

A fronte dell’eccezionalità dell’evento, i tecnici del Consorzio di bonifica hanno effettuato tutte le manovre necessarie per contenere i fenomeni di allagamento coordinandosi, sotto la regia della Prefettura, con la Protezione Civile. E, su richiesta della Prefettura, i tecnici sono intervenuti anche per contenere le tracimazioni del fiume Sisto benché non di propria competenza.

Ma l’evento poteva essere contenuto?

L’evento del 25 novembre è sicuramente eccezionale, ma, pur con il suo codice arancione, c’era qualcosa che poteva essere stato fatto ma che, alla conta dei fatti, non è stato eseguito? Le pompe idrauliche funzionavano tutte?

Il Consorzio di bonifica, secondo le dichiarazioni rilasciate al Faro on line, afferma che è stato fatto tutto il possibile. “Certo, una, due pompe lavoravano a mezzo servizio il 25, ma solo perché non era stato possibile ripararle in tempo. E, anche se avessero lavorato a pieno regime,  spiegano, non sarebbero comunque riuscite ad arginare l’evento”.

E, ancora: “Questo tipo di evento calamitoso, però, a differenza di 20 o 30 anni fa non è più così raro e considerata l’aumentare della frequenza con cui puoi verificarsi, per evitare danni gravi, bisognerà prepararsi adeguatamente a tutti i livelli”.

Ma non solo. Al momento – spiega ancora l’ufficio stampa del Consorzio – la gestione commissariale, vigente da 2 anni, nonostante le migliaia di debiti accumulati dalla gestione precedente, sta cercando di far il possibile per poter comunque adempiere nel migliore dei modi ai propri compiti, nella speranza che la Regione possa aiutarli nel ridisegnare il bilancio.

Non solo problemi economici o climatici, però. Dal Consorzio sottolineano, infine, anche come siano in attesa di un reindirizzamento di tipo politico: in modo da diventare i “guardiani delle acque” a pieno titolo e potersi occupare anche del dissesto idrogeologico.

(Il Faro on line)