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Trasversale Orte-Civitavecchia, il Comitato per la mobilità attacca Rotelli

11 dicembre 2018 | 11:36
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Trasversale Orte-Civitavecchia, il Comitato per la mobilità attacca Rotelli

Il Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia: “L’onorevole si è preso un merito che non ha su una questione dannosa per il territorio che isolerebbe Tarquinia”

Civitavecchia – “Sono ormai quotidiane le presenze dell’onorevole Rotelli sui mezzi di comunicazione locali in cui si auto-attribuisce, con grande convinzione, il merito di un fantomatico impegno del governo a completare la trasversale Ss675 Orte-Civitavecchia nel tratto Monteromano-Tarquinia”.

E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dal Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia, che precisa: “Noi che questa vicenda la conosciamo bene e ancor meglio la monitoriamo da molto vicino intendiamo fare chiarezza sulle diverse e disinvolte approssimazioni che il nostro onorevole pubblica a spron battuto sul tema”.

“Il 9 dicembre, nella parte iniziale del suo ultimo comunicato sul tema, afferma infatti che alla Camera dei Deputati è stato approvato un suo ordine del giorno che ‘impegna il governo’ a completare la trasversale Orte – Civitavecchia accelerandone la conclusione”.

“Ebbene – sottolinea il Comitato – intanto l’ordine del giorno presentato recita in modo diverso da quanto esposto sulla stampa e cioè: ‘impegna il governo a valutare la necessità di portare a completamento la realizzazione della trasversale’. Chiunque abbia dimestichezza con la lingua italiana e sia dotato di onestà intellettuale riconosce la sostanziale differenza tra ‘impegno a completare‘ ed un più furbesco ‘impegno a valutare la necessità di portare a termine’, ma questo l’onorevole preferisce nasconderlo tra le pieghe nel suo comunicato stampa”.

“Ma c’è di più e forse di peggio. – prosegue – Un titolo sulla stampa locale riferisce, senza sollevare alcun dubbio, di un fantomatico impegno da parte del governo gialloverde al completamento della superstrada; peccato però che l’ordine del giorno 9/1334-AR/233 non sia mai stato messo in votazione. Il Sottosegretario Massimo Garavaglia ha infatti accolto l’ordine del giorno come raccomandazione. L’ordine del giorno è stato declassato dal Governo a semplice raccomandazione e la differenza dal punto di vista formale e sostanziale non è affatto da poco”.

E aggiunge: “Infatti l’istituto della ‘raccomandazione’ (che neppure esiste nel regolamento parlamentare) è considerato un atto di mera perorazione che il Governo accoglie ma che non ha alcun carattere vincolante”.

“Ma non ci stupisce – si legge nel testo – questa corsa alla auto attribuzione di meriti da parte di chi ben poco è stato presente quando ciò realmente sarebbe servito ad un più proficuo dialogo con i cittadini che dice di voler rappresentare”.

“La prova provata che la politica è ben lontana dall’ascolto e dalla comprensione del territorio è proprio nella assenza di tutti questi neo salvatori della viabilità proprio nei momenti in cui queste decisioni si dovevano e si potevano prendere con la collaborazione ed il consenso degli abitanti su cui i pesanti esiti di quest’opera ricadranno”, prosegue il Comitato.

“Invece – fanno notare quelli del Comitato – noi c’eravamo e ci siamo sempre stati sin dall’inizio, sin dai primi colloqui con Anas, sempre sorda ad ogni possibile interlocuzione, fino ai ripetuti incontri con gli amministratori comunali, regionali e con tecnici e politici dei Ministeri competenti a cui sono state espresse continuamente le pesanti criticità ambientali (sottolineate con due secchi No alla procedura di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente) e di viabilità, di cui puntualmente abbiamo dato fedele riscontro ed informazione alla popolazione”.

“Ebbene non abbiamo maiincontrato nelle sedi in cui era importante esserci l’Onorevole Rotelli che ora ricerca visibilità sui mezzi di informazione ed in eventi pubblici con un ingombrante presenza attestandosi ormai in prima persona l’ancora affatto scontato risultato del completamento della trasversale nella Valle del Mignone.

“Questo affaccendamento inoperoso ci ricorda da vicino la celebre favola della mosca cocchiera che volteggiando sulle teste dei cavalli che faticosamente tiravano su una ripida salita un pesante carro, all’arrivo si attribuiva trionfante tutto il merito della fatica…”, aggiunge.

“Dica piuttosto Rotelli ai Tarquinesi – sottolinea il Comitato – come pensa di risolvere il problema dell’isolamento in cui la realizzazione del tracciato verde nella Valle del Mignone lascerebbe Tarquinia. Questo tracciato infatti non prevede alcuno svincolo per i nostri concittadini che, per arrivare a Monte Romano, saranno condannati per sempre a percorrere quella Aurelia bis che tutti definiscono pericolosa e mortale ma che nessun politico, Rotelli in primis, ha mai fatto nulla per mettere in sicurezza”.

“Consideriamo colpevole ed irriguardoso nei confronti dei cittadini di Tarquinia – prosegue il comunicato – un disinteresse così evidente verso le sorti di una città che ha già pagato un forte isolamento a seguito di una folle politica di errata localizzazione degli svincoli della autostrada Tirrenica verso il paese, con una viabilità complanare cervellotica progettata nella zona industriale, che ha di fatto allontanato tutto il turismo di transito che prima vi accedeva con facilità e che oggi invece sfreccia senza sosta nelle corsie autostradali senza più un’ agevole possibilità di ingresso in città”.

“Per buona memoria ricordiamo all’onorevole Rotelli che il sindaco che ha promosso fortemente quella scelta l’ha pesantemente pagata con il recente drammatico crollo dei consensi elettorali suoi e del suo partito politico. Rimaniamo in attesa del 19 dicembre, il giorno fissato per la sentenza del Tar, che deciderà se il tracciato verde sia davvero l’unica soluzione al completamento della Ss675 Orte-Civitavecchia”.

“Siamo convinti infatti – concludono quelli del Comitato – che per completare questa ‘grande opera‘, vecchia di 40 anni, non sia necessario distruggere un ecosistema, come quello della Valle del Mignone; esistono alternative ambientalmente ed economicamente più sostenibili, a partire dalla messa in sicurezza dell’attuale Ss1Bis, dopo l’aggiramento di Monteromano. Tarquinia ha già dato troppo in termini di servitù per grandi opere, ora è necessario che ci si occupi delle soluzioni utili più al territorio che alla politica degli appalti ad ogni costo”.

(Il Faro Online)