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Il Global Compact arriva alla Camera, ma sul voto c’è il rischio rinvio

17 dicembre 2018 | 23:38
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Il Global Compact arriva alla Camera, ma sul voto c’è il rischio rinvio

Le mozioni di Fdi e Pd sono previste in Aula martedì 18 dicembre. Il M5S si presenta diviso

Roma – Si terrà nella serata di martedì 18 dicembre nell’Aula della Camera, al termine delle votazioni, la discussione generale sulle mozioni per il Global compact, ovvero il “Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare”, presentato come la più ampia iniziativa strategica di revisione dei flussi migratori e della loro gestione.

Ed è una discussione destinata ad infiammare la maggioranza visto che, se la Lega è fortemente contraria, nel M5S convivono diverse anime, a cominciare da quella che, in linea con il premier Giuseppe Conte e con il presidente della Camera, Roberto Fico, vorrebbe invece che l’Italia firmasse il patto. Il voto sulle mozioni, atteso per mercoledì, potrebbe tuttavia slittare.

Il calendario dei lavori prevede come primo punto all’ordine del giorno il ddl anticorruzione, per il quale si ipotizza il voto di fiducia. L’intasamento dei provvedimenti in Aula, spiegano fonti parlamentari, potrebbe quindi portare a un rinvio dell’approdo delle mozioni sul Global Compact che rischiano di dividere il Movimento.

Una parte dei pentastellati, a cominciare da quella che fa riferimento a Fico, è a favore del Patto sulla migrazione sicura. Nelle scorse settimane non erano mancate le frizioni tra le forze che sostengono il governo: il leader della Lega Matteo Salvini aveva annunciato alla Camera che il governo italiano non avrebbe sottoscritto l’accordo, mentre nella stessa giornata il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva promesso sostegno al documento, i cui contenuti sono stati lodati all’Angelus di domenica da Papa Francesco e in precedenza anche dal presidente Sergio Mattarella. Al momento, sono solo due i documenti presentati.

Il primo è quello di Fdi, prima firmataria la presidente del partito Giorgia Meloni, che impegna il governo “a non sottoscrivere il Global compact for migration, a non partecipare al Trust fund che finanzia il Global Compact”, e “a promuovere sempre e comunque un approccio integrato delle politiche dell’immigrazione, dell’asilo, della gestione delle frontiere esterne e del contrasto alla criminalità organizzata transnazionale volto a difendere i confini, l’identità e i valori delle nazioni d’Europa e della civiltà occidentale”.

Di tenore diametralmente opposto è la mozione del Pd: impegna semplicemente il governo “ad aderire al Global Compact for migration”. Tuttavia, non è escluso che nelle prossime ore possano arrivare alla Camera altre mozioni.

(fonte Ansa)