Festa di Sant'Antonio abate |
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Mucche, asini e cavalli in piazza San Pietro per la benedizione degli animali

17 gennaio 2019 | 14:00
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Mucche, asini e cavalli in piazza San Pietro per la benedizione degli animali

L’allarme di Coldiretti: “Addio alla vecchia fattoria in Italia dove sono scomparsi 1,7 milioni tra mucche, maiali, pecore e capre negli ultimi dieci anni”

Città del Vaticano – Per un giorno, piazza San Pietro si è trasformata in una stalla a cielo aperto. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa di Sant’Antonio abate, patrono degli animali, Coldiretti e Associazione Italiana Allevatori hanno portato all’ombra del cupolone mucche, asini, pecore, capre, galline e conigli delle razze più rare per la tradizionale benedizione; un’usanza popolare che si ripete ogni 17 gennaio nelle parrocchie di campagne e città italiane.

Animali domestici in una famiglia su tre

In occasione della festa, Coldiretti ha pubblicato il dossier “Gli animali nelle case e nelle fattorie degli italiani nel 2018”, dal quale è emerso che spopolano gli animali da compagnia nelle case degli italiani, ospitati in 1 famiglia su 3 (32%), diventando in molti casi veri e propri componenti del nucleo.

Secondo gli ultimi dati in Italia ci sono 14 milioni tra cani e gatti, 3 milioni di conigli e tartarughe, 13 milioni di uccelli e 30 milioni di pesci. Se il 19,3% delle famiglie possiede un solo animale, secondo Coldiretti su dati Eurispes, il 7,1% ne ospita due, il 3,7% ne ha tre e nel 2,3% ce ne sono addirittura quattro.

A livello territoriale Sicilia e Sardegna si rivelano le regioni più amanti degli animali presenti nel 46,7% delle case, davanti al Centro Italia (34,7%), al Sud (31,9%), al Nord Ovest (30,6%) e al Nord Est (24,9%). Mantenere un animale a casa costa meno di 50 euro al mese per il 57,7% delle famiglie, fino a 100 euro per il 31,4%, mentre l’8,1% arriva a spendere fino a 200 euro.

Un piacere che comporta anche qualche sacrificio. Il 53,5% impiega il proprio tempo libero per accudirlo, il 46,2% rinuncia a uscire la sera o a viaggiare per non lasciarlo solo. Cani e gatti che vanno nutriti al meglio, se il 37,3% prepara pasti usando solo ingredienti freschi invece del cibo specializzato, il 53,5% permette loro di dormire nel letto, percentuale che sale al 56,4% nel caso di coppie senza figli.

Sos fattoria Italia: persi 1,7 milioni di animali in 10 anni

Dal palco allestito tra i bracci del colonnato, la Coldiretti ha lanciato anche un allarme, denunciando la scomparsa di 1,7 milioni tra mucche, maiali, pecore e capre negli ultimi dieci anni (un milione di pecore, agnelli e capre, oltre a 600 mila maiali e più di 100 mila bovini e bufale).

Ad essere più penalizzate sono le aree montane dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori. A rischio, ha proseguito la Coldiretti, anche la biodiversità delle stalle italiane dove sono a rischio di estinzione 130 razze, di cui 38 di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini.

Un patrimonio di natura e storia presente oggi a San Pietro, dall’asino Amiatino originario della provincia di Grosseto adatto nelle zone impervie e marginali, al cavallo Pentro della provincia di Isernia, particolarmente resistente alle avversità climatiche. In piazza anche il maiale nero casertano “calvo”, la pecora sopravissana nota per la lana di ottima qualità, come anche le galline Ancona con le sue tipiche penne a pois.

Un tesoro da custodire, essendo un comparto economico che vale 17,3 miliardi di euro, il 35% dell’intera agricoltura nazionale, dando lavoro a 800 mila persone. “Per questo quando una stalla chiude – ha ricordato il presidente Ettore Prandini – si perde un sistema fatto di animali, prati per il foraggio, formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado del territorio“.

(Il Faro online)