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Partecipazione attiva e la lettera a Sperlonga cambia: “Dimettetevi”

19 gennaio 2019 | 15:37
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Partecipazione attiva e la lettera a Sperlonga cambia: “Dimettetevi”

Partecipazione attiva: “Le dimissioni in blocco della minoranza di Sperlonga sarebbero un atto non di resa, bensì una scelta di coraggio.”

Sperlonga – Una minoranza ignorata, a cui non resta che il gesto eclatante: le dimissioni di massa. È la posizione del movimento civico “Partecipazione attiva” che scrive una lettera agli esponenti di “Sperlonga cambia” non esente da dure critiche.

Di seguito, riportiamo la lettera:

“Cari Consiglieri,

la scelta di rivolgerci a voi con una lettera aperta nasce dalla convinzione, da voi stessi più volte declamata, che il cambiamento della politica a Sperlonga debba iniziare dal rendere i cittadini pienamente consapevoli e partecipi sia dei temi del confronto politico, sia dei problemi e delle decisioni che riguardano la collettività.

Ma è una scelta che nasce anche dall’aver dovuto prendere atto che, fino ad oggi, il gruppo di minoranza ‘Sperlonga Cambia’ ha sempre mostrato un atteggiamento di chiusura, di indifferenza o di fastidio e di rigetto nei confronti di proposte o dissensi provenienti dall’esterno. Un atteggiamento, purtroppo, non dissimile da quello che la maggioranza consiliare ha sempre tenuto verso la minoranza e di cui vi siete più e più volte pubblicamente lamentati. 

Entrambi questi atteggiamenti, nella loro specularità, contribuiscono a consolidare quello stallo politico e amministrativo, da voi più volte stigmatizzato, nel quale da troppo tempo si trova Sperlonga. 

In una nota pubblicata nello scorso mese di ottobre sulla pagina Fb di ‘Sperlonga Cambia’ scrivevate che ‘di fronte all’ennesima mancanza di rispetto di questa maggioranza verso i cittadini e verso il ruolo stesso del Consiglio comunale’, di fronte ad una maggioranza che ‘si dimostra totalmente asservita alle necessità del sindaco, incapace non solo di dare risposte alle istanze dei cittadini, ma anche di porsi domande’, di fronte alla sistematica mancanza di risposte alle interrogazioni della minoranza, di fronte alla perdurante difficoltà di accesso agli atti, sentivate l’esigenza di dare un segno di protesta decidendo di non partecipare ad una seduta del consiglio comunale.

Ancor prima, oltre un anno fa, in una riunione pubblica, avevate esposto sostanzialmente la stessa situazione, così come più volte avete lamentato come l’azione dell’Amministrazione comunale sia del tutto sconnessa dai bisogni veri e concreti dei cittadini. 

Un ulteriore segnale di protesta lo avete dato decidendo di dimettervi dalle Commissioni consiliari, ritenendo inutile il loro svolgimento e la vostra partecipazione ad esse. E in una recentissima dichiarazione alla stampa, relativa al nuovo piano triennale anti-corruzione, avete chiesto per l’ennesima volta le dimissioni del sindaco Armando Cusani. 

Da tutto ciò emerge con palmare evidenza, come le vostre azioni e reazioni politiche siano dettate dall’incolpevole ma oggettivo e permanente stato di impotenza in cui la minoranza si viene a trovare, di fronte alla protervia di un’amministrazione comunale protesa solo verso il disperato e costante tentativo di restare a galla, nonostante tutto. 

In questo assurdo scenario noi intravvediamo il rischio che la frustrazione di non vedere una via d’uscita possa indurre la minoranza ad una condotta ancora una volta, seppure involontariamente, speculare a quella della maggioranza: perdere il riferimento al principio di realtà continuando a reiterare un’azione politica sterile, inefficace e senza sbocchi. Un’azione che – al di là delle vostre intenzioni, del vostro impegno e dello sforzo da voi prodotto – finisce per indebolire progressivamente l’immagine e il ruolo della minoranza e, al tempo stesso, legittimare e consolidare una maggioranza imbelle. 

Non sono pochi, infatti, i cittadini che vedono amministrazione e minoranza immerse nella stessa palude stagnante che sta soffocando il paese, mentre l’indignazione seguìta alle vicende carcerarie del sindaco si va sempre più stemperando e disperdendo.

Ecco perché, come Movimento Civico e come cittadini partecipi e angustiati da questo stato di cose, sentiamo il dovere civico di proporre un’azione dirompente e coraggiosa: quella delle dimissioni in blocco della minoranza, che rappresenterebbe l’unica possibile reazione all’ormai insostenibile situazione che paralizza il nostro paese, l’unica scelta capace di marchiare una vicenda politica che non ha riscontro in altre parti d’Italia, l’unica scelta che potrebbe favorire l’apertura di nuovi scenari. 

Una scelta, in estrema sintesi, non solo contro un’amministrazione comunale totalmente chiusa in se stessa nel disperato tentativo di sopravvivere, ma anche un pesante atto di accusa nei confronti di quelle istituzioni che, nella più assoluta indifferenza, hanno consentito il perpetuarsi della situazione di eclatante conflitto di interessi e di sostanziale illegittimità nella quale versa un’amministrazione paralizzata dalle molteplici e gravi vicende giudiziarie. 

Noi non vediamo altra strada per una minoranza che, incolpevolmente ma oggettivamente, si trova nella impossibilità di svolgere il ruolo assegnatole dal voto dei cittadini.

Un ruolo che però, proprio a partire dall’atto delle dimissioni, si potrà continuare a svolgere, con modalità diverse, tra e con gli stessi cittadini di Sperlonga. Le dimissioni in blocco sarebbero, quindi, un atto non di resa, bensì una scelta di coraggio. Significherebbe rilanciare una sfida che è inutile e impossibile portare avanti dai banchi dell’assise comunale.

Una scelta che può diventare un nuovo punto di partenza, una svolta significativa per creare nuovi spazi di agibilità politica e di confronto con la gente; una scelta che non solo potrebbe costituire una scossa positiva per gli stessi cittadini di Sperlonga, ma che rappresenterebbe anche un richiamo forte e non eludibile al senso di responsabilità di quelle istituzioni dello Stato mostratesi finora sorde e cieche.”

(Il Faro on line)