appunti di viaggio

Il Comune di Fiumicino e la strategia del silenzio

21 gennaio 2019 | 06:30
Share0
Il Comune di Fiumicino e la strategia del silenzio

Strada argine e deperimetrazione, abbattimento viadotto, sentenze tributarie, vincoli e idrovore. Le domande ci sono, le risposte latitano.

Deperimetrazione dei vincoli idrogeologici a fronte della fine dei lavori sulla strada argine, realizzazione delle opere di viabilità accessoria per permettere l’abbattimento del viadotto di via dell’aeroporto, ricalcolo delle tasse da far pagare ai cittadini alla luce delle tre sentenze di diverse sezioni della Commissione Tributaria regionale, implementazione delle idrovore per l’eliminazione del vincolo alluvione sull’Isola Sacra.

Sono gli argomenti sui quali i cittadini da tempo ormai non hanno più alcuna notizia. E non perché i giornali non ne abbiano parlato (Il Faro on line lo ha fatto sicuramente, anche se non sempre la cosa è stata apprezzata a via Portuense), non perché non ci siano state sentenze ufficiali della Magistratura contabile, semplicemente perché nessuno ha sentito l’esigenza di spendere una parola per affrontare i temi più spinosi di questo periodo riguardanti Fiumicino.

Per dovere di cronaca va sottolineato l’unico intervento pubblico su un tema di questo livello: le dichiarazioni e le manifestazioni su Pizzo del Prete.
Come però va detto anche che il sindaco Montino, appena chiamato personalmente in causa da qualche striscione appeso su qualche muro, non perde occasione per comunicare, stigmatizzare, intervenire. Per il resto, su temi ben più importanti, il nulla.

A voler pensar male, sembrerebbe una strategia vera e propria. Parlare solo di cose decise nella stanza dei bottoni, ignorare tutto il resto. Anche se il “resto” riguarda la vita di migliaia di cittadini, il portafoglio di centinaia di famiglie.

Il silenzio come (non) risposta, l’isolamento come strategia. Non ti calcolo, dunque non esisti. A livello di comunicazione può anche funzionare, ma certo non è il miglior modo di dare sostanza a una comunità.

Nessuna dichiarazione nemmeno sulla figura del Garante per l’infanzia e sul suo scottante dossier sulla situazione del burn-out nelle scuole del territorio (scosse, lo ricordiamo, dall’arresto di una maestra); però si fanno i convegni su Internet e i minori, con tanto di comunicati stampa. Mi sfugge la logica di queste scelte.

Si fa un comunicato stampa sul Foia (Freedom of Information Act, una legge che tutela la libertà di informazione e il diritto di accesso agli atti amministrativi) ma poi si ignorano i tempi di legge per la risposta alla richiesta di documentazione o si monta un caso per due foto in Consiglio comunale fatte da un giornalista.

Potrei continuare, perché di argomenti ce ne sono, ma mi fermo qui. Sia chiaro: non c’è volontà di attaccare nessuno. Compito dell’informazione libera, però, è incalzare chi governa a dare risposte (tanto per essere chiari – lo dico a beneficio dei pasdaran che volessero lanciarsi in inopinate accuse di faziosità – lo facemmo anche nell’era Canapini, col centrodestra al governo, e non fummo certo amati da quell’Amministrazione per le nostre considerazioni), è quello di inchiodare chi sta al potere – in questo caso Montino e la sua squadra – alle proprie responsabilità, che sono prima di tutto quelle di dare risposte ai cittadini.

Risposte chiare, sui tempi, sui costi, sui programmi, sulle promesse fatte. Soprattutto sui grandi temi locali, prima ancora che sulle ideologicizzate questioni nazionali, ultimamente al centro dell’azione politica locale.
In fondo, non si chiede molto. Sempre che ci sia qualcuno disposto a confrontarsi…

LEGGI QUI LA REPLICA DEL VICESINDACO DI GENESIO PAGLIUCA

(Il Faro on line)