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Ponza, l’ex sindaco Vigorelli e la doppia causa in Tribunale

21 gennaio 2019 | 06:28
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Ponza, l’ex sindaco Vigorelli e la doppia causa in Tribunale

A giugno e a novembre 2019 due procedimenti, per inquinamento ambientale e abuso d’ufficio.

Ponza – Nei giorni scorsi, presso il Tribunale di Latina, 2° sezione penale, è tornata in aula la causa che vede sul banco degli imputati l’ex Sindaco di Ponza Vigorelli, il suo Vice Giosuè Coppa e la proprietaria della centrale elettrica di Ponza Monica Vitiello con l’accusa di omissioni e inquinamento ambientale, parte lese Vincenzo Mazzella, Regione, Provincia.

Dopo 4 ore di attesa, a causa di un overbooking di procedimenti, l’udienza è slittata al 26 novembre 2019.

Per l’ex Sindaco è la seconda volta nel giro di un mese che un procedimento giudiziario viene rinviato, prima a Cassino e ora a Latina.

A Cassino infatti, l’omessa notifica ad uno degli imputati ha fatto slittare l’udienza preliminare presso l’ufficio Gip del Tribunale di Cassino a carico dell’ex sindaco di Ponza, Piero Vigorelli, dell’ex assessore Giuseppe Feola e dell’ex responsabile dell’urbanistica Roberto Giocondi, accusati di abuso d’ufficio relativamente a una concessione demaniale.

Secondo il pm della Procura di Cassino dott.ssa Maria Beatrice Siravo, gli imputati avrebbero tentato per due volte di togliere la concessione all’amministratore della Nautica Enros, che gestisce uno dei pontili a Ponza, come forma di ritorsione per la battaglia portata avanti dallo stesso Mazzella contro la centrale elettrica dell’isola gestita dalla Sep.

Il Comune dispose la decadenza della concessione demaniale della Nautica Enros il 26 novembre 2013, motivando il provvedimento con “pervicaci, continuate e reiterate inadempienze” da parte del Mazzella e con l’occupazione da parte di quest’ultimo di uno specchio acqueo superiore a quello in concessione. Un atto annullato dal Tar motivato dalla ritorsione e dallo sviamento.

L’amministrazione reiterò un altro provvedimento nell’aprile 2015, ma anche il nuovo provvedimento venne annullato dal Tar, con la condanna del Comune al pagamento delle spese del giudizio oltre accessori di legge.

Per il pm Beatrice Siravo si trattò di atti volti al “soddisfacimento di un fine privato, in quanto ispirato da interessi di ritorsione e di discriminazione verso Mazzella”, per le azioni portate avanti da quest’ultimo contro la Sep.

Per un problema di notifica ad uno dei tre imputati, dunque, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino, Salvatore Scalera, ha rinviato tutto al prossimo 20 giugno 2019.

Ricordiamo per dovere di cronaca che un’accusa non equivale a una condanna, e che le prove si formeranno in giudizio.