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Ladispoli: “ok” al pasto da casa ma a scuola manca il frigo per conservare il cibo

3 febbraio 2019 | 18:00
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Ladispoli: “ok” al pasto da casa ma a scuola manca il frigo per conservare il cibo

L’appello del dirigente scolastico Riccardo Agresti ai genitori e ai cittadini di Ladispoli: “Regalateci un frigo”

Ladispoli – Caos alla Corrado Melone di Ladispoli dopo l'”ok” del Comune al pasto da casa: iscrizioni alla mensa scolastica cancellate, forni a microonde regalati alla scuola. E ora si cerca anche un benefattore che permetta all’istituto di acquistare un frigo dove conservare il cibo.

Grando aveva spiegato che il Comune avrebbe dato il suo ok a patto però che venissero rispettate alcune condizioni. Prima tra tutte la separazione, all’interno degli stessi locali mensa, dei bambini che consumano il pasto da casa da quelli invece che usufruiscono del servizio offerto dalla Cir.

Questo per evitare problemi alla ditta che non può rispondere di problemi legati a pasti non suoi. Per il momento non si può far altro che consumare pasti a temperatura ambiente e che non necessitino di riscaldamento o di essere refrigerati prima del consumo.

Questo perché la scuola non è dotata degli elettrodomestici necessari; tantomeno di locali utili dove poterli installare. Del resto, l’amministrazione comunale, proprio durante l’ultimo incontro, aveva fatto sapere di non essere nelle condizioni economiche di poter fornire alla scuola questi strumenti. Ma il dirigente scolastico, Riccardo Agresti, avrebbe trovato la soluzione: le donazioni di mamme e papà.

Sono già diversi i genitori che hanno deciso di regalare alle classi dei propri figli dei fornetti a microonde. Donazioni che, a quanto pare, stanno aumentando sempre di più. Ora, però, a mancare è il frigorifero. Elettrodomestico troppo costoso per le tasche della scuola.

Ed è proprio qui che il dirigente scolastico lancia il suo appello: “Questo elettrodomestico – ha spiegato – deve avere caratteristiche specifiche di sicurezza e igiene ed è assolutamente fuori dalla capacità economica della Scuola. Allora mi rivolgo a quanti desiderano aiutare i bambini e i ragazzi che portano il cibo da casa facendo una donazione liberale alla scuola, donazione che se effettuata in via trasparente, con un bonifico bancario o tramite posta, è anche deducibile dalla propria dichiarazione dei redditi!”.

E aggiunge: “Per favore, versate una somma sul ccp della Scuola n. 001010293254 o bonifico (codice IBAN: IT44W0760103200001010293254) indicando nella causale che si tratta di una donazione liberale vincolata per l’acquisto del frigo (per la conservazione dei pasti portati da casa). I nomi dei donatori e le relative cifre saranno pubblicati sul sito della scuola e sulla pagine FB della ‘Melone’ e mia”.

E l’appello non è passato inosservato all’assessore alla Pubblica istruzione Lucia Cordeschi: “Stiamo rasentando la follia. Pur di far portare il pasto da casa, continuando ad eludere le linee guida del Miur e della Regione ora la scuola si chiedono i soldi ai genitori”.

Per l’Assessore la scuola non ha gli spazi adatti a installare al suo interno elettrodomestici utili per il riscaldamento dei pasti e per la loro refrigerazione. Cordeschi infatti ricorda come, all’apertura della nuova mensa all’interno dell’istituto scolastico, una delle critiche mosse riguardava proprio l’individuazione di spazi diversi “per la preparazione allo sporzionamento”. Situazione che alla fine «ha portato la Asl a diminuire la capienza calcolata dai tecnici”.

E allora la domanda è: “Perché la stessa cosa non dovrebbe essere necessaria per il pasto da casa? Pur di renderlo possibile e avere una novità rispetto alle altre scuole si baipassa tutte le norme“.

E a proposito degli spazi dove installare gli elettrodomestici l’Assessore ha ricordato come questi «non possono stare in aula e che devono essere dotati delle normative di sicurezza del caso“. E trattandosi di elettrodomestici (nel caso dei forni a microonde) donati dai genitori, qualche dubbio sulla presenza degli standard necessari a poter “sostare” a scuola, l’Assessore ce l’ha.

(Il Faro online)