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Ben 81.500 pendolari al giorno sulla Fl1, ma Fiumicino non ha una stazione

5 febbraio 2019 | 06:00
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Ben 81.500 pendolari al giorno sulla Fl1, ma Fiumicino non ha una stazione

E’ la tratta al primo posto per utilizzo pendolare, la più frequentata d’Italia.

Fiumicino – “E’ stato presentato in questi giorni il rapporto Pendolaria 2019. Tante tratte del Lazio tra le prime 30 per utilizzo pendolare e sul podio la FL1 Fiumicino-Fara Sabina, già lo scorso anno tratta pendolare più frequentata d’Italia, si conferma al primo posto con un incremento ulteriore di viaggiatori fino a 81.500 al giorno (75.000 da rapporto 2018)” – lo afferma in una nota Legambiente che ha presentato il rapporto sull’uso delle ferrovie.

Per la Roma Lido si conferma un crollo verticale del numero dei viaggiatori che solo pochi anni fa raggiungeva le 100.000 persone ogni giorno, decremento causato chiaramente da continui guasti, problemi tecnici, corse che saltano, informazioni mancanti, sovraffollamento, freddo d’inverno e caldo d’estate che ne continuano a fare la tratta peggiore d’Italia.

Un po’ di numeri

Nel Lazio si conferma il trend positivo grazie al materiale rotabile, sostituito in gran parte con il Contratto di Servizio Regione-Trenitalia che ha permesso l’arrivo di 114 carrozze Vivalto, 20 treni Jazz e il revamping di 46 TAF; l’età media dei treni regionali è di 17,5 anni per un numero totale di viaggiatori che rimane di 540.000 pendolari al giorno. Gli stanziamenti della Regione per i treni sono stati di 39,75 mln di euro (2017) pari allo 0,2 del bilancio regionale, percentuale che fa del Lazio la 13° regione per bilancio dedicato ai pendolari, nessun taglio sul numero totale di corse (1.525 corse delle quali 600 Atac e 925 Trenitalia).

“C’è un miglioramento del trasporto regionale su ferro – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e migliorare i treni vuol dire aumentare la qualità ambientale e della vita per oltre mezzo milione di pendolari. La Regione deve ora spingere sull’acceleratore per portare sempre più risorse al trasporto pubblico, puntando all’aumento di interscambio con i mezzi Cotral e delle frequenze di passaggio, una cura del ferro per la quale è fondamentale la crescita della percentuale di bilancio dedicata ai pendolari e che deve riguardare anche la capitale e le tre linee regionale concesse ad Atac, ampiamente disastrate e tutte da ripensare a cominciare da una vera gara per la gestione.

La Roma Lido, peggior tratta d’Italia dalla quale gli utenti fuggono, e la Roma Nord devono trasformarsi in metropolitane e la Termini Giardinetti deve diventare una nuova linea tramviaria, moderna e interconnessa con la metro C. Sul trasporto su ferro Roma ha un divario enorme, evidente e negativo rispetto a tutte le altri grandi città europee, continua ad essere quella con meno metro, frequenze di passaggio altissime, tram in circolazione più vecchi.

Nella capitale c’è bisogno di: portare la frequenza delle metro tutte a 3 minuti, quelle di Roma Lido e Roma Nord almeno a 7 minuti, di rigenerare il parco tramviario aumentando i chilometri di linea fermi ormai da troppi anni, tornare a investire sui treni metropolitani e ripartire assolutamente con i prolungamenti delle metropolitane già previsti”.

Schacchi: “Far tornare la ferrovia a Fiumicino città”

“Sia la Roma Nord che la FL1 sono potenziali nuove metro per Roma che di metro ne ha bisogno – afferma Roberto Scacchi presidente di Legambiente – invece di investirci per migliorare la vita dei pendolari e farne salire altri, sulla linea verso nord continua il disastro gestionale degli ultimi anni, mentre sulla FL1 il drammatico spauracchio della TAV che peggiorerebbe la vita dei pendolari, su un tracciato dove invece bisognerebbe migliorare lo stato di viaggio attuale e prolungare i binari fino Fiumicino città, visto che ora finisco in aeroporto a poca distanza dalla quarta città del Lazio, dove va riportato il treno”.

(Il Faro online)