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Ardea, uffici del Comune in “tilt” e non a norma di Legge

8 febbraio 2019 | 10:25
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Ardea, uffici del Comune in “tilt” e non a norma di Legge

I dipendenti sono esausti e si sentono abbandonati dalle Istituzioni. Accusano stati depressivi per sovraccarichi di lavoro e difformi dalla loro qualifica

Ardea – Servizio anagrafe ormai in tilt. Molti cittadini si presentano davanti alle serrande dell’ufficio in via della Croce già dalle ore 03.30/04.00 del mattino per “accaparrarsi” il primo posto e poter richiedere i documenti. Il documento più ambito è la carta d’identità elettronica.

La situazione è grave e sta degenerando. Spesso chi pernotta davanti alla anagrafe parla a voce alta disturbando il sonno delle famiglie che vivono nelle abitazioni adiacenti l’Ufficio. Del resto le delegazioni di T.S. Lorenzo e di Montagnano sono state chiuse e tutta la popolazione viene indirizzata all’ufficio centrale di via della Croce, mantenendo gli stessi dipendenti.

Servizi DemograficiQuesto comporta un ammasso di gente che spesso si agita, inveisce, anche cercando di aggredire il personale agli sportelli. Quest’ultimi, costretti dalle circostanze pericolose createsi, sono costretti a chiamare i carabinieri o la municipale. Del resto le competenze sono aumentate: pratiche per il testamento biologico; pratiche di divorzio e stato civile che non danno tregua (se stai allo sportello non puoi lavorare le pratiche tanto che si creano arretrati). Così che l’anagrafe è in ginocchio con lunghe attese e file chilometriche.

Lamentele anche dall’ufficio elettorale, un settore sensibilissimo che, specialmente, sotto le elezioni aumenta la sua mole di lavoro. “La mia preoccupazione – ci dice un impiegato del comune – è che per le elezioni europee il servizio elettorale potrebbe andare in corto, con grandi ripercussioni sulla procedura delle elezioni stesse”.

Stando a quanto affermato dall’impiegato, forse, la prefettura dovrebbe prendere dei provvedimenti. E perché no, magari sarebbe anche plausibile l’interessamento dell’Eurodeputato, Vice Presidente del Parlamento Europeo, Fabio Massimo Castaldo, che proprio in Savarese E Fabio Massimo castaldoquesto paese è nato e vive con i genitori. Persona stimata e ben voluta per la sua sensibilità ai problemi del paese, potrebbe farsi carico dei disagi lamentati e provare a risolverli.

E che dire delle infrastrutture? Spesso salta l’interruttore dell’energia elettrica, solo se si attacca alla rete una semplice stufetta. Questo comporta, di conseguenza, lo spegnimento dei computers con possibile perdita dei dati che si stavano immettendo e per cui, tornata la corrente, si deve reinserirli da capo, oltre al fatto che si resta al buio.

Riguardo il personale, che è sotto dimensionato, è sufficiente pensare che, dei 5 computer inviati dalla Prefettura per le procedure di rilascio delle carte di identità, ne sono stati attivati soltanto due. La prefettura, il Ministero degli Interni, da cui dipendono molti settori dell’ufficio anagrafe e elettorale, ne sono a conoscenza? E che dire delle tante pratiche per gli stranieri? Quasi ottomila cittadini di varie nazioni!!!

“Molti di noi – aggiungono i dipendenti comunali – sono esausti. Siamo delusi ed amareggiati perché ci sentiamo abbandonati, come messi in un inferno e lasciati cuocere a fuoco lento. Diversi di noi stanno andando in depressione costretti a svolgere mansioni superiori alla loro qualifica. Molti sono collaboratori informatici di categoria “B” che svolgono mansioni superiori senza alcun riconoscimento. A breve, altre persone dell’ufficio anagrafe andranno in pensione. La situazione comunque è drammatica, uffici e servizi igienici al limite della decenza.”

Giorni fa, in merito alle condizioni in cui sono costretti a lavorare i dipendenti Comunali, riportammo anche le dichiarazioni della Sindacalista, Rita Longobardi, che denunciava i disagi dei lavoratori (clicca qui).

Sembrerebbe, a detta del personale del Comune, che non viene osservata la sicurezza negli ambienti pubblici, di cui al D.P.R. 81/08: porteantipanico inesistenti e sottodimensionate, che si aprono all’interno; grate alle finestre e finestre sottodimensionate (del resto i locali, in precedenza, erano negozi presi in affitto e trasformati ad uffici); fili elettrici non inseriti nelle canaline di sicurezza. Una situazione, insomma, che meriterebbe un’ennesima ispezione della “Asl di Pomezia“.

“In tutto questo – concludono i dipendenti comunali – l’Amministrazione Comunale non ha ancora preso alcun provvedimento.”

(Il Faro On line)