Ostia, “Negro di merda”: giallo su aggressione razzista. Denuncia di un ragazzo di 17 anni

28 marzo 2019 | 19:03
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Ostia, “Negro di merda”: giallo su aggressione razzista. Denuncia di un ragazzo di 17 anni

Il minorenne è stato massacrato di calci e pugni da una gang al grido di “Negro di merda”. Ha riportato contusioni alla testa e all’anca con un dente rotto. Indagano i carabinieri

Ostia – Lo hanno assalito al grido di “Negro di merda“. Prima lo hanno fatto bersaglio di gavettoni d’acqua. Poi lo hanno preso a pugni e calci. Poi l’hanno abbandonato in mezzo alla strada dandosi alla fuga.

E’ l’allucinante racconto che costituisce la denuncia di un ragazzo di 17 anni, studente del liceo classico “Anco Marzio e residente in via Vasco de Gama. L’episodio denunciato ai carabinieri ha una testimone, un’amica che era con lui e che, solo per questo, è stata apostrofata con frasi offensive, riuscendo a sottrarsi al pestaggio prima di essere raggiunta dal branco.

I fatti raccontati dal giovane, che per comodità chiameremo Jamal, figlio di un cittadino del Niger e di un’italiana dipendente della Asl, si riferiscono alla notte tra il 3 ed il 4 marzo ma sono venuti alla luce solo oggi. La denuncia è stata presentata alla Stazione dei Carabinieri di Ostia. Mancava una manciata di minuti all’una di notte quando Jamal con la sua amica, a spasso con il cane di lei su lungomare Caio Duilio, nei pressi della Spiaggetta, sono stati fatti bersaglio di una serie di lanci di palloncini pieni d’acqua. Partivano da un gruppo di ragazzi a bordo di quattro auto, una bianca (due giovani), una rossa (quattro occupanti), una grigia (quattro persone) e una nera (tre soggetti). Da bordo delle macchine, mentre lanciavano i gavettoni che riuscivano a colpire Jamal e il cane, gli occupanti urlavano “Negro di merda” con rabbia e disprezzo.

Per cercare di mettersi al riparo, la coppia si è messa a correre in direzione del parco XXV Novembre, in viale della Vittoria, dove però veniva raggiunta. Lei riusciva a dileguarsi per chiedere aiuto mentre il diciassettenne veniva affrontato dal branco che dopo averlo gettato a terra e fatto cadere gli occhiali, lo riempiva di calci e pugni. Messo a segno il raid, il gruppetto scappava e Jamal riusciva a raggiungere la sua amica. Insieme entravano in un pub per ottenere un bicchiere d’acqua e un po’ di conforto. Nessuno nel frattempo avrebbe chiamato le forze dell’ordine per segnalare quanto stava accadendo.

Il 5 marzo il giovane raggiungeva il Nucleo di Cure Primarie di Casal Bernocchi dove i medici gli refertavano contusioni al bacino, alla mandibola e un dente rotto reputate guaribili in dieci giorni. L’8 marzo la denuncia ai carabinieri, in presenza della mamma.