Ostia, spiagge libere nel ciclone tra gaffe, servizi annullati e appalti inesistenti

26 aprile 2019 | 17:59
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Ostia, spiagge libere nel ciclone tra gaffe, servizi annullati e appalti inesistenti

Novità e disservizi nell’ordinanza balneare della mini-sindaca Giuliana Di Pillo riguardo alle spiagge libere. Gaffe sulla Tenuta di Castelporziano

Ostia – Parte la stagione balneare e con l’ordinanza comunale che disciplina le attività sull’arenile si scoprono per le spiagge libere dimenticanze, lacune e disservizi oltre ad una clamorosa gaffe: le rive della Tenuta di Castelporziano fanno parte delle spiagge libere gestite dal X Municipio.

Com’è noto il Quirinale tra le sue prerogative ha la disponibilità della Tenuta presidenziale di Castelporziano che dalla Valle di Malafede e dalla Valle di Decima arriva ad affacciare sul mare. Si tratta del patrimonio assegnato alla Presidenza della Repubblica e vigilato dai corpi dello Stato, in particolare Forestale e Guardia di Finanza. L’ingresso è interdetto al pubblico tanto che sull’arenile si trovano le garritte dei miliyari armati e davanti alla costa pattugliano le motovedette. Nella parte non a mare della Tenuta il passaggio è consentito solo agli addetti ai lavori e in occasione delle visite autorizzate dal Quirinale.

La gaffe del X Municipio sottolineata nell'ordinanza

La gaffe del X Municipio sottolineata nell’ordinanza

Altra cosa è la spiaggia libera di Castelporziano, meglio conosciuta come i Cancelli, ovvero quel tratto di circa 1800 metri lineari di costa donati nel 1965 dall’allora presidente Saragat ai romani. E’ l’arenile pubblico attrezzato più vasto d’Europa e una volta era vanto e orgoglio della città. Oggi sprofonda in un degrado intollerabile. Su quel tratto di costa il personale dipendente dell’Ufficio Spiagge municipale potrà coprire solo due postazioni. Le altre saranno allestite e custodite da “marinai in appalto” di una gara che non è ancora stata assegnata.

Tra l’altro l’ordinanza include nelle competenze del X Municipio anche i servizi per il tratto di riva dell’8° cancello, il “Bud Beach“, che è invece in concessione.

L'ex spiaggia libera Amanusa (foto di Emanuele Valeri)

L’ex spiaggia libera Amanusa (foto di Emanuele Valeri)

L’estate 2019 verrà ricordata poi come la prima stagione balneare senza marinai di salvataggio su una delle spiagge libere più amate dai romani, l’ex Amanusa, davanti al Campeggio Internazionale. All’articolo 6.4 l’arenile pubblico di lungomare Amerigo Vespucci è escluso dal servizio di assistenza e salvataggio assicurato dal X Municipio. E non si tratta di una dimenticanza visto che all’articolo 6.6 viene specificato che l’amministrazione si farà carico di apporre il cartello con la dicitura “attenzione balneazione non sicura per mancanza del servizio di salvataggio“. Alla faccia del rilancio turistico, visto che i frequentatori del campeggio si riversano esclusivamente su quel lido.

In fatto di obblighi che i concessionari devono rispettare, viene mantenuto rispetto alla stagione 2018 quello di “curare la pulizia e l’igiene dei tratti di arenile libero adiacenti all’area in concessione per un’ampiezza di mt 20 dal confine” (art. 4.2.l). In poche parole le fasce laterali delle spiagge libere le devono pulire i gestori degli stabilimenti confinanti. Mentre fissa obblighi “estensivi” per i concessionari, il Campidoglio si “assolve” per l’incapacità di poter garantire l’assistenza ai bagnanti per tutti i giorni della stagione balneare che è indicata nell’ordinanza dal 1° maggio al 30 settembre. Infatti (art. 6.4) il servizio di assistenza e salvataggio sulle spiagge libere dal 20 maggio al 16 giugno e dal 1° al 30 settembre si effettuerà nel week end e nei giorni festivi. Solo dal 17 giugno i marinai di salvataggio saranno al loro posto tutti i giorni.

Risolta anche la questione dell’ex stabilimento Arca, compreso tra Venezia e Gambrinus: la spiaggia non si potrà utilizzare. “L’accesso allo stabilimento Arca è interdetto. E’ consentito raggiungere l’arenile utilizzando gli accessi degli stabilimenti attigui” recita l’articolo 6.7.

A Capocotta resta in alto mare la tanto decantata “procedura di livello sovranazionale per l’affidamento dei servizi connessi alla balneazione“. Così anche quest’anno saranno i gestori dei chioschi ad occuparsi di pulizia dell’arenile, di sorveglianza delle dune e dell’assistenza ai bagnanti.