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Attacco alla sinagoga in California, è allarme suprematisti negli Usa

28 aprile 2019 | 20:29
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Attacco alla sinagoga in California, è allarme suprematisti negli Usa

Il giovane killer si ispirava allo stragista della Nuova Zelanda

Washington – Odia gli ebrei, i musulmani, la gente di colore, è antifemminista e si ispira all’ideologia di estrema destra. Il diciannovenne californiano John Earnest lo ha scritto senza giri di parole giorni prima di attaccare la sinagoga di Poway, sobborgo di San Diego, dove imbracciando un fucile d’assalto ha aperto il fuoco uccidendo una donna e ferendo altre tre persone (leggi qui).

Poteva essere una strage: in quel momento nel luogo di culto, dove si celebrava la fine della Pasqua ebraica, c’erano da 40 a 60 tra fedeli e religiosi. Ma la micidiale arma semiautomatica, il famigerato AR 15, si sarebbe inceppata, costringendo il killer alla fuga.

La corsa in auto però è durata pochi minuti, con il giovane che si è presto arreso dopo un breve scontro a fuoco con gli agenti, uscendo dal veicolo con le mani alzate. E in America l’allarme per il suprematismo bianco che sta rialzando la testa sale ai massimi livelli da decenni, diventando anche tema di scontro politico.

Il presidente Donald Trump ha affermato che il male dell’antisemitismo va sconfitto e sradicato, senza fare alcun cenno però alla preoccupante nuova ondata di episodi di razzismo e fanatismo nazionalista e di destra. In molti lo ritengono tra i responsabili dell’escalation dei crimini d’odio in tutto il Paese, con gli ultimi sei mesi – dalla strage della sinagoga di Pittsburgh dell’ottobre scorso in cui persero la vita 11 persone – costellati di attacchi e roghi a chiese, sinagoghe, moschee.

Al tycoon si rimprovera l’ambiguità nel condannare senza se e senza ma il suprematismo e di esasperare i toni con la sua retorica incendiaria. Earnest era all’apparenza un ragazzo come tutti gli altri, la casa a Rancho Penasquitos, un sobborgo di San Diego, gli studi alla California University.

Ma sul blog 8Chan aveva pubblicato una lettera-manifesto ora al vaglio degli investigatori in cui esprime la volontà di uccidere gli ebrei e spiega di ispirarsi a Brenton Tarrant, l’autore della strage in una moschea e in un centro islamico di Cristchurch, in Nuova Zelanda.

E come Tarrant, il giovane californiano probabilmente voleva riprendere le sue gesta in diretta, visto che nel delirante post appare un link per accedere a Facebook live. Earnest scrive quindi di essere un fan di Adolf Hitler, di aver impiegato circa quattro settimane per pianificare l’attacco e invita tutti i bianchi suprematisti a condurre azioni simili.

Si autoaccusa anche di essere l’autore di un rogo alla moschea della località di Escondito la scorsa settimana. Nella comunità di Poway è dolore e sconcerto. E come in ogni strage si celebrano gli eroi. Innanzitutto la donna uccisa: Lori Kaye, 60 anni, ha fatto da scudo al rabbino che stava celebrando la funzione religiosa e che ha tentato di dialogare col giovane entrato nella sinagoga sparando e urlando ingiurie antisemite.

Il diciannovenne per tutta risposta ha ripreso a sparare ferendo il religioso ad una mano e colpendo a morte la donna che si era messa in mezzo. Un altro dei feriti è Almog Peretz, 34 anni, pochi giorni fa arrivato da Israele. E’ stato colpito a una gamba mentre fuggiva con in braccio la nipotina e trascinando altri bambini verso la casa del rabbino per nasconderli, di fatto mettendoli in salvo.

Non secondaria un’altra polemica tornata a tenere banco nelle ultime ore: come è possibile che in un Paese civile un ragazzo di 19 anni possa possedere un fucile da guerra? E stavolta, commenta qualcuno, tutto sommato è andata pure bene.

(fonte Ansa)