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Aifi festeggia 60 anni e guarda al futuro

Il presidente Tavarnelli: "Oggi prendiamoci i nostri meriti e continuiamo a mettere per il domani lo stesso impegno di questi 60 anni"

Dagli albori della fisioterapia alle nuove sfide per la professione del futuro. L’Aifi, l’Associazione italiana fisioterapisti, compie 60 anni e con l’occasione ha ripercorso le tappe che l’hanno portata a rappresentare la categoria, a tutelare professionisti e cittadini, questi ultimi in particolare con la campagna antiabusivismo, a proiettarsi verso i nuovi bisogni di salute della popolazione e a contribuire alla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Oltretutto cambiando ancora ‘pelle’ a seguito della legge 24 del 2017 (legge Gelli) per cui è stata riconosciuta Associazione tecnico-scientifica e della legge 3 del 2018 sul Riordino delle professioni sanitarie che porterà a breve alla costituzione dell’Albo della professione e successivamente potrebbe portare alla nascita di un Ordine dei fisioterapisti.

“Siamo ancora qui dall’8 giugno del 1959 e ci saremo negli anni a venire- spiega il presidente di AIFI, Mauro Tavarnelli, in occasione del compleanno dell’Associazione- Ripartiamo dalla consapevolezza di avere radici fortissime, per cui continuiamo a essere grati ai nostri fondatori, che hanno lavorato quando questa professione era sconosciuta al mondo”. La storia di AIFI “sarà terreno fertile e motore propulsivo per la costruzione dell’Ordine professionale e anche per la definitiva trasformazione da Associazione maggiormente rappresentativa della categoria ad Associazione tecnico-scientifica”. In quest’ottica “manterremo il nostro ruolo primario nello sviluppo del settore scientifico e culturale- rimarca Tavarnelli- continuando a essere utili e a disposizione per contribuire allo sviluppo di linee guida”.

Ma c’è un’altra sfida per il futuro. Legata ai cambiamenti delle esigenze di salute dei cittadini, che devono essere sempre al centro dell’azione non solo per una risposta ai problemi ma anche con interventi di prevenzione.

“Dobbiamo fare la nostra parte per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale in un’epoca di grandi trasformazioni”, continua il presidente di Aifi. La parola d’ordine è innovazione. “Come, ad esempio, il fisioterapista di comunità e la presenza della nostra figura nelle Case della Salute che alcune Regioni stanno adottando come modelli atti ad avvicinare le cure alla cittadinanza, soprattutto considerando l’invecchiamento della popolazione e la conseguente necessità di gestire le polipatologie legate alla cronicità. “Quando diciamo che sarebbe importante avere una presa in carico diretta del paziente da parte del fisioterapista, non è per togliere lavoro a qualcun altro ma per snellire il processo. Ovviamente parliamo di situazioni di disabilità lieve o transitoria che però rappresentano la gran parte delle problematiche quotidiane, ad esempio nel caso del mal di schiena”.

L’importanza di Aifi per l’assistenza al cittadino è testimoniata dalle voci di chi con le persone lavora fianco a fianco. “I vostri 60 anni sono molto importanti- sottolinea il presidente della Fish, Vincenzo Falabella– Sono stati anni di lotte, obiettivi e sfide vinte grazie a tutti voi, che avete saputo costruire ponti e non muri. Per i prossimi 60 anni vorrei lanciare una sfida: dobbiamo lavorare a un manifesto sul vero valore della riabilitazione, un valore aggiunto che non possiamo paragonare a una scienza e alla sola e semplice sanità ma come un ambito in cui la persona è al centro dal punto di vista biopsicosociale”.

Della stessa opinione Anna Rita Cosso, vicepresidente nazionale di Cittadinanzattiva. “Credo nella tutela dei diritti dei cittadini e la storia di AIFI mi ha profondamente emozionato perché anche noi crediamo nella crescita del Ssn di qualità. Inoltre mi piace molto la lotta dell’Associazione per affermare la dignità della professione, e dopo tanti anni di difesa del Ssn e di attività del Tribunale del Malato continuiamo a dire che non si possono tagliare i fondi per il settore sanitario ma bisogna lottare anche per la prevenzione”.

Particolarmente sentite le parole di Antonio Bortone, attuale presidente del Conaps ma con un passato ricco di azioni e traguardi raggiunti con AIFI. “Nel celebrare i 60 anni AIFI ha dato valore a quello che è il nostro ingrediente segreto, la storia. Serve ai giovani per l’impegno nel futuro ma anche a noi ‘anziani’ per capire e ricordarci di quello che siamo, ma la forza deve essere quella di guardare sempre avanti malgrado gli inciampi”.

L’Ordine, l’Associazione tecnico-scientifica, il contributo al Servizio sanitario nazionale: “Il futuro comincia da qui- conclude il presidente Tavarnelli- Oggi prendiamoci i nostri meriti e continuiamo a mettere per il domani lo stesso impegno di questi 60 anni”.