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Cronaca Locale
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Il Murales della Stazione di Ostia Lido, tante polemiche e poca chiarezza

27 luglio 2019 | 13:50
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Il Murales della Stazione di Ostia Lido, tante polemiche e poca chiarezza

La Dott.ssa Maria Cristina Franceschi: “Sono state dette troppe inesattezze riguardo il Murales per cui è indispensabile chiarire alcuni determinati e importanti aspetti”

Ostia X Municipio – “Dal 15 luglio ad oggi si son detti fiumi di parole, spesso senza una reale conoscenza dei fatti, sulle storia del murales di Ostia Lido Nord. In tutti questi giorni, tranne un saluto ed un augurio scritto sul mio profilo Facebook, ho evitato di aggiungere altri scritti sperando che l’agitazione, che porta a ragionare con poca lucidità, lasciasse posto alla riflessione, necessaria in questi casi  per capire le premesse, gli accadimenti e le conseguenze delle varie azioni messe in campo.”

A parlare è la Dott.ssa Maria Cristina Franceschi, in merito alla notizia apparsa sui media riguardo il Murales disegnato da alcuni ragazzi su una parete della Stazione dei treni del Lido di Ostia.

Murales Ostia_1

“Ma, a questo punto – prosegue Franceschi -, ove il livello di menzogne e false verità è al massimo, penso sia necessario e doveroso un chiarimento su alcuni aspetti della vicenda, sopratutto su quelli che mi coinvolgono personalmente, nel momento in cui si parla del percorso metodologico “Ragazzi in Marcia” (e prima “Giovani Solidali”) da me ideato e realizzato ormai da anni sul territorio (dal 2005). Una premessa è però doverosa: sarò sempre dalla parte dei ragazzi, di quelli che hanno realizzato il percorso così come di quelli che ne hanno solo sentito parlare o che niente ne sanno.”

La Dott. Maria Cristina Franceschi ha una formazione socio-pedagogica e da circa 15 anni sviluppa nelle scuole del territorio del “X Municipio” un percorso metodologico di formazione in Valori, per ragazzi compresi tra i 9 e i 18 anni.

“I giovani del nostro territorio – continua la Dottoressa – sono sempre presenti nella mia mente e nel mio cuore e per loro lavoro ormai da anni chiedendomi sempre cosa possiamo fare noi adulti per loro e per la loro crescita armonica! Vorrei che tutti gli attori implicati in questa vicenda del murales, si facessero la stessa domanda: si chiedessero che esempio, che insegnamento, che esperienza hanno tutticontribuito a far fare ai ragazzi coinvolti e a tutti i loro amici o compagni di scuola che stanno seguendo da giorni l’alternarsi degli scontri del così detto ‘mondo degli adulti’!”

Distinzione di due percorsi formativi attuati nel progetto generale presentato dalla Scuola Mar Rosso (Vivaldi) e denominato “Giovani cittadini Solidali del Municipio X di Roma per la Legalità

A seguito di quanto espresso nella prima parte del suo intervento, la Dott.ssa Franceschi, ci tiene a fare una distinzione di due metodiche formative attuate nello stesso progetto di cui si è aggiudicato il Bando pubblico la Scuola Mar Rosso (Vivaldi).

“Fatta salva questa premessa è importante chiarire la struttura del Bando vinto dalla scuola Mar Rosso e che ha messo in rete 10 scuole del territorio con la partecipazione di più di 1000 studenti e circa 40 professori, perché troppe informazioni sbagliate sono state date sin qui. Le azioni previste nel Bando e gestite dalla scuola capo rete , sono state così articolate:  su 36 classi + 3 extra rete (elementari, medie superiori, circa 900 ragazzi), si è realizzato il percorso metodologico “Ragazzi in marcia” durante tutto l’anno scolastico che ha portato i ragazzi a realizzare molte attività solidali sul territorio e che si è concluso  con le tre giornate alla Guardia di Finanza il 20-21 e 22 di Maggio. Questo percorso è stato attuato da professori formati (con un corso fatto a settembre/ottobre), seguiti monitorati da me personalmente e da uno stretto collaboratore, tutto l’anno.”

Ragazzi In Marcia_Franceschi Cristina_2Il percorso metodologico della Dott.ssa Franceschi, prevedeva anche la partecipazione di alcune associazioni del territorio che avevano lo scopo di far conoscere le loro attività di volontariato ai ragazzi i quali poi, in completa autonomia, sceglievano con chi e per chi realizzare un progetto socio-solidale.

“Sono intervenute associazioni del territorio che lavorano con me da anni – dichiara Franceschi -, e nuove preparate e supervisionate per il ruolo educativo richiesto.  Tutti i vari momenti più delicati, sono stati seguiti da vicino ed in presenza, garantendo così, la corretta applicazione del metodo ed una esperienza positiva nei ragazzi.  Tra le altre, alcune classi sono state ascoltate in Municipio, portando materiale per discutere ed hanno esposto le loro istanze ricevendo la giusta attenzione e contribuendo alla vita del territorio. Il mio lavoro e responsabilità si sono concluse il 22 maggio alla Scuola delle Guardia di Finanza!”

“L’esperienza da me acquisita nelle scuole dal 2005, con il progetto “Giovani Solidali”, che ha dato vita alla metodologia “Ragazzi in marcia” di oggi, parla da Sé in quanto alla trasparenza e trasversalità del contenuto metodologico.”

Formare nei valori della solidarietà, del rispetto, dell’inclusione, della libertà, della giustizia ecc… ossia nei valori universalmente riconosciuti, non è patrimonio della sinistra o della destra… è patrimonio dell’Umanità. Ho sempre detto che i bambini, i ragazzi, i giovani non hanno colore partitico e mi son sempre opposta alla loro strumentalizzazione, possono testimoniarlo tutte le varie amministrazioni (da destra a sinistra) che negli anni si sono alternate sul territorio e il mio lavoro sino ad oggi. Sfido chiunque a dimostrare che io abbia strumentalizzato i ragazzi!!!”

Ragazzi In Marcia_Franceschi Cristina_4“Possono parlare per me le innumerevoli associazioni che negli anni sono venute nelle classi: ANT, Co.Ci.d, Comitato disabilità, Croce Rossa, Comicicamici, Centro per la vita, Homo Ridens, Libera, Peter Pan, Ostia x Africa, Prot. Civile, Eccomi, Zolle urbane,Ciao Onlus, Curtis Draconis, ASL, Caritas…solo per citarne alcune, che hanno seguito il lavoro dei ragazzi e ne hanno potuto condividere i frutti finali nelle varie feste realizzate a Cineland o quest’anno alla Scuola della Guardia di Finanza, così come i genitori o i professori.”

Vasta è la documentazione che può fornire la Dott. Franceschi in merito a quanto lei stessa dichiara: “Chi volesse verificare può, tranquillamente, venirmi a trovare e mostrerò il materiale di anni di lavoro silenzioso senza notorietà e spesso senza compensi e sempre con tanta passione ed amore per i ragazzi e il loro benessere.”

“Non ho mai amato parlare di me, – prosegue la Dottoressa – mi hanno rimproverato spesso di promuovere poco quel che faccio, amo lavorare serenamente cercando di facilitare il lavoro dei docenti. Sono loro che devono brillare per i loro alunni, la mia più grande ricompensa è sempre stata la gioia profonda dei ragazzi a fine anno, per quei volti sorridenti e felici ho affrontato la fatica sapendo che avrei avuto quella gioia profonda alla fine.”

Non ho bisogno e a questo punto non voglio il mio volto su nessun murales, e se per un momento ho pensato che era bello il riconoscimento dei ragazzi, sopratutto se non direttamente seguiti da me, oggi non voglio stare su nessun muro che sia simbolo di divisione e lotta partitica.Io insegno l’inclusione, il rispetto dell’altro, la condivisione,  il dialogo, la risoluzione dei conflitti.”Ragazzi In Marcia_Franceschi Cristina_3

“Mai potrei stare su un muro che tanto fango, divisioni e cattiverie gratuite ha suscitato, creando ferite agli stessi ragazzi che vivo difendendo.”

Poi, la Franceschi pone l’accento sul punto cardine della sua Formazione: I Valori umani e come questi non devono avere colore ne ideologie politiche che ne possano alterare la loro essenza.

“E quanto i valori uniscano lo dimostra il fatto che il mio più stretto collaboratore da anni, ha una fede partitica diversa dalla mia, eppure si lavora benissimo insieme perché l’obiettivo formativo è condiviso. Non si può pretendere che un adulto non abbia una posizione personale partitica, mentre invece si può e si deve lasciarla da parte quando si lavora con i ragazzi, è una questione di etica, parola forse ormai sparita dal vocabolario di molti.”

“Quando si ha la responsabilità  di un bambino, di un ragazzo, di un giovane, si deve avere un’etica!!! Un pedagogista sa che deve rispetto a quel ragazzo e per quel rispetto non può e non deve strumentalizzarlo. Nel corso di formazione ai professori delle scuole per l’attuazione del percorso metodologico “Ragazzi in Marcia”,  dedico una parte proprio a questo tema, ovvero alla differenza che c’è tra fare politica e il fare partitismo.”

“Politica la facciamo tutti – aggiunge Franceschi – nel momento stesso in cui ci occupiamo della nostra città (Polis) e di qualunque suo abitante; partitismo è l’orientamento ideologico specifico per raggiungere gli obiettivi e che può dare spazio a strumentalizzazioni. Non esistono fede religiosa, né politica, né colore di pelle, né stato sociale che possano dividere i ragazzi. Esistono solo valori che li uniscono nella vita: amore, amicizia, lealtà, rispetto, responsabilità, mutuo aiuto. Valori che non hanno colore partitico e chi continua a volergliene dare uno, è in mala fede e saprà, chi lo ascolta, dare la giusta valenza ad affermazioni false e menzoniere.”

Poi, la Dottoressa che da tanti anni lavora in modo trasversale con e nelle scuole del territorio, prende le difese di una categoria, quella dei Professori, spesso costretti a lavorare tra molte difficoltà.

“Vorrei anche spezzare una lancia a favore delle scuole dato che è stato detto che ricevono molti soldi, invito la persona che lo pensa, ad avvicinarsi al mondo delle scuole, ad andare a vedere e ad ascoltare professori ed alunni. Alle scuole, negli anni, hanno tagliato tutto e i docenti lavorano spesso sapendo che non avranno compensi o, se sono fortunati, forse qualche ora verrà loro riconosciuta. C’è tanta responsabilità da parte loro che, comprendendo quanto poco si riesce a dare ai ragazzi, lavorano senza riscontro economico.”

“Basta dire falsità – dichiara con forza Franceschi – Chi vuole scrivere articoli, usi la procedura corretta e prima parli con gli attori in causa, cerchi riscontri, si informi approfonditamente e poi scriva sempre nel rispetto dell’altro perché la ricerca della verità è cosa delicata e complessa.

Percorso socio-pedagogico e metodologico di “Ragazzi in Marcia”

La Dottoressa continua nel suo Comunicato Stampa, raccontando del Bando che si è aggiudicato la Scuola Mar Rosso (Vivaldi) e di come il suo percorso formativo “Ragazzi in Marcia”, pur essendo parte integrante del progetto approvato alla scuola, è diverso dalle altre azioni seguite da altri tutor all’interno del bando.

“Nel Bando di quest’anno, al mio lavoro con “Ragazzi in marcia”, verso metà anno, sono state affiancate altre azioni, parallele ed autonome, gestite da altri tutor con il coordinamento del responsabile del progetto ‘Giovani cittadini Solidali del Municipio X di Roma per la Legalità’ per la scuola Mar Rosso, il Prof. Filippo D’Angerio, adeguate alle linee guida richieste dal bando e che ne facevano parte. Queste azioni sono state:

A) la produzione di un filmato sulle attività realizzate dai Ragazzi in Marcia sul territorio (classi superiori dell’alternanza scuola-lavoro);

B) il gruppo dei ragazzi, sempre delle superiori, che si sono dedicati alla “Comunicazione” per la settimana  del “Decimo Libero” seguiti dalla tutor;

C) e il gruppo di ragazzi  che so essere anche loro delle superiori, seguiti dall’Assoc. a. Dna per la realizzazione del murales alla stazione Lido Nord.”

Ragazzi In Marcia_Catalucci Massimo_1“Questa la realtà degli eventi – prosegue Franceschi – la verità sul lavoro realizzato. Ciò detto, quando è uscito il primo Comunicato Stampa emanato da (*) Paula Felipe De Jesuspubblicatosu “ilfaroonline.it” (clicca qui)  di per Sé già colmo di disinformazione, istintivamente ho risposto ad un post perché vi erano molte notizie false e pretestuose che, per chi ama la verità, non potevano restare incontestate.”

“Così ho cercato di chiarire e il precipitare degli eventi ha portato ad un accavallarsi di dichiarazioni di tutti contro tutti, di telefonate, di messaggi, di smentite e di nuove dichiarazioni ogni volta più lontane dai fatti reali e dalla verità. Così difficile in situazioni così ingarbugliate dove gli errori son stati tanti e da parte di molti. Ecco perché, in un primo momento, ho preferito il silenzio dopo aver ribadito la mia vicinanza ai ragazzi e condiviso la riflessione sul difficile percorso che implica il vivere in democrazia.”

“Oggi – conclude la Dott.ssa Franceschi – ho ritenuto doveroso rispondere con una maggiore accuratezza dei dettagli alle accuse dirette alla mia persona e al mio lavoro, che mi auguro siano dovute solo alla scarsa informazione. Ora che ho chiarito, spero vengano corrette e smentite, facendo salvo comunque ogni altro mio diritto. Invito , inoltre, associazioni, professori e chi ha avuto modo di conoscermi e conoscere il mio lavoro, di dare contributi e testimonianze sul mio operato.

Lo dichiara in un Comunicato Stampa la Dott.ssa Maria Cristina Franceschi, ideatrice del percorso metodologico socio-pedagogico, denominato “Ragazzi in Marcia” (già “Giovani Solidali”)

(*) Errata Corrige – in fase di trascrizione del su esteso comunicato è stato inserito, nel presente articolo, un riferimento errato modificato, successivamente, con la giusta dicitura.
(Il Faro online)