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Cronaca Locale
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Nettuno, confiscato il tesoro di Mancini: 11 milioni di euro

27 luglio 2019 | 10:38
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Conti correnti bancari, lo stabilimento balneare Belvedere, una rivendita di tabacchi, 90 unità immobiliari, tra cui una villa signorile di circa 400 metri quadrati con piscina, 41 appartamenti, 35 magazzini/garage, capannoni industriali e terreni e una lussuosa imbarcazione

Nettuno – Confiscati dalla Guardia di Finanza beni per un valore di oltre 11 milioni di euro riconducibili a Fernando Mancini, classe 1972, di Nettuno.

Un tesoro tra ville, yacht e conti correnti

L’intero patrimonio accumulato negli anni – secondo le indagini – con i proventi di attività illecite, è costituito da conti correnti bancari, quote di maggioranza di società, un lussuoso stabilimento balneare, una rivendita di tabacchi, 90 unità immobiliari, tra cui una villa signorile di circa 400 metri quadrati con piscina, 41 appartamenti, 35 magazzini/garage, capannoni industriali e terreni e una lussuosa imbarcazione; tutto passa definitivamente nella disponibilità dello Stato.

Il provvedimento del Tribunale di Roma

Con il provvedimento emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, si è conclusa l’operazione “Domus Aurea”, avviata nel 2015 dalla Compagnia di Nettuno, che aveva condotto, nel 2016, al sequestro anticipato dei beni riconducibili all’uomo,  per i reati di associazione a delinquere, evasione fiscale, fallimenti pilotati, truffe, traffico di stupefacenti e riciclaggio di denaro. per le quali ha riportato diverse condanne non definitive.

Le indagini della Finanza

Le indagini delle Fiamme Gialle furono focalizzate sull’esame della carriera criminale del Mancini, iniziata già nei primi anni ’90, da cui emerse un’infiltrazione nella realtà economica del territorio nettunese. Il lavoro dei Finanzieri di Nettuno, coordinato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, di attenta ricostruzione economico – patrimoniale, aveva fatto emergere la netta sperequazione tra i redditi dichiarati al fisco e il patrimonio disponibile, in gran parte accumulato negli anni.

In particolare, Mancini- sempre secondo le indagini – con l’ausilio di prestanome, familiari e non, aveva acquisito immobili, locali commerciali ed aziende, tra cui il noto stabilimento balneare “Belvedere”, attraverso il reinvestimento di cospicue somme di denaro sporco.

belvedere

Dalle indagini era emerso, infatti, che l’uomo aveva finanziato gran parte degli investimenti immobiliari facendo rientrare in Italia, attraverso il sistema dello “scudo fiscale”, una parte dei profitti delle attività illegali, occultati in Spagna nel luglio del 2005 (circa 10 milioni di euro), cosi come accertato nel corso dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Nettuno, dalla quale emergeva appunto che Mancini, avvalendosi di un professionista locale, esperto nella gestione di società estere, aveva riciclato i proventi accumulati dal commercio di autovetture in evasione dell’Iva intracomunitaria.

La sorveglianza speciale

Oltre alla confisca, è stata disposta l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di polizia con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di 5 anni.

(Il Faro on line)