L'Appuntamento |
Cronaca Locale
/

A Ostia arriva il “Forum Antirazzista”

18 settembre 2019 | 14:11
Share0
A Ostia arriva il “Forum Antirazzista”

Si terrà domenica 22 settembre dalle ore 16.00 alle ore 18.30 presso la Casa della Sinistra

Ostia – Si terrà mercoledì 25 settembre dalle ore 17.30 sino a tarda sera, presso la Casa della Sinistra di Ostia Lido in via Mar Rosso 317 il “Forum Antirazzista” organizzato da Progetto Duranti.

L’evento è organizzato con il patrocinio e la collaborazione delle Comunità del mondo arabo in Italia (Co-Mai), il maggior raggruppamento del nostro Paese delle associazioni e comunità arabe italiane e con il patrocinio anche dell’Amsi, ovvero l’associazione dei Medici di Origine Straniera di tutte le nazionalità in Italia. All’evento prenderanno parola esponenti di Partito Democratico, Sinistra Italiana, Giovani Democratici, Articolo 1 –Mdp e Co-Mai , sotto la direzione di Lorenzo Proia (ideatore e responsabile di Progetto Duranti e nipote dei partigiani Duranti che guidarono la Resistenza tra Ostia e Acilia) e con la gestione tecnica di Marco Possanzini, Segretario di Sinistra Italiana del X Municipio. Interverrà il Professor Foad Aodi, Presidente e Fondatore di Uniti per Unire, Co-Mai e Amsi, Medico e Professore italiano di origine arabo-palestinese nonché Consigliere dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (OMCeO) di Roma, uno tra i maggiori esperti nel Paese sulle tematiche inerenti i Migranti e grande conoscitore e divulgatore di Geopolitica.

“L’Italia – spiega Aodi – non è un paese razzista e gli italiani sono molto amati nei nostri Paesi di origine, bisogna combattere tutti gli slogan politici e mediatici anti-immigrati che incrementano paura, fobie e pregiudizi nei confronti della diversità e certe volte si arriva purtroppo anche alla violenza come è successo in numerose occasioni in Italia, molto ad Ostia e proprio ieri anche ad Anzio, sempre sul Litorale Romano. A Ostia vediamo maggiore disagio che in altre realtà per ciò che concerne il razzismo, politica e cittadini debbono lavorare assieme. Il nostro appello come comunità straniere e arabe italiane e come medici italiani di origine straniera è rivolto a tutte le forze politiche, di qualsiasi colore: coinvolgete le comunità locali, non isolarle ma ascoltarle. Bisogna fare maggiore integrazione in Italia, a Roma e ad Ostia e questa si fa sempre in due, da una parte e dall’altra, per una buona immigrazione”.

“Noi – prosegue Aodi – condanniamo qualsiasi episodio di razzismo, di discriminazione religiosa, etnica o razziale. Condanniamo, inoltre, i numerosi casi di razzismo nei confronti dei medici per il colore della pelle o per le origini. Noi del Co-Mai e Amsi abbiamo uno sportello dove ci arrivano tutte le segnalazioni sui casi di razzismo in Italia; ebbene, negli ultimi 3 anni ravvisiamo un aumento vertiginoso, del 35%, di segnalazioni di casi di discriminazione da parte di cittadini arabi e musulmani residenti in Italia. Le motivazioni di questi episodi sono divise in discriminazione religiose (come la barba, i vestiti, il velo) e nei posti di lavoro, dove si preferisce non assumere musulmani. Ad esempio un musulmano con la barba riceve spesso risposte negative per il lavoro anche quando questo c’è, anche se poi tanti italiani portano la barba. Ultimamente poi in Italia sono in aumento le discriminazioni per coloro che hanno la pelle scura e addirittura questi casi hanno superato gli episodi di discriminazione nei confronti del velo o degli aspetti religiosi”.

“Qui ad Ostia – spiega Lorenzo Proia – abbiamo recentemente, questa estate, assistito al caso della bambina di colore, figlia adottiva dell’Assessora Paoletti del X Municipio che ha ricevuto pesanti insulti razzisti a L’Aquila. A noi risulta che la solidarietà delle Istituzioni e del Mondo della politica sia stata a dir poco blanda verso Germana Paoletti, esponente del Movimento 5 Stelle e, soprattutto, verso la bambina. Noi non vogliamo parlare dei singoli casi ma analizzare la situazione dal punto di vista generale e sociologico, anche se è vera una cosa: quanti saranno i casi che non sono mai emersi, forse non così eclatanti dal punto di vista mediatico? A mio avviso non pochi, a diversi ne ho assistito. Perché questa violenza? Da cosa deriva? Il circuito mediatico-politico-criminale per il quale Ostia è famosa sin dal lontanissimo 2008 a livello internazionale, dobbiamo rendercene conto, non c’entra niente? Questo impoverisce o arricchisce l’economia? Ovviamente la rende maggiormente sterile, perché si preferisce l’introito facile e speculativo a quello culturale ed umano e noi – illustra Proia – siamo semplicemente la realtà più povera in rapporto alla ricchezza potenziale e con maggiore miseria dell’intera Italia proprio per questo, mentre altre realtà, come ad esempio Napoli, di cui tanto si parlava male sino a poco fa, sono divenute città europee. Noi crediamo nella Ostia vera, quella del film ‘Alì ha gli occhi azzurri’ o quella dei giovani che amano Mahmood, il resto è una visione falsa e distorta, figlia di un tempo di odio ed ignoranza e divisione, in primis da parte del mondo ‘occidentale’, iniziato nel 2001 che oramai è superato dai tempi e dagli eventi nazionali e internazionali, fortunatamente”.

“Secondo le nostre statistiche – prosegue Aodi – la maggioranza delle discriminazioni in Italia avvengono in determinati contesti, ad esempio sugli autobus, specie nei quartieri disagiati dove c’è più disoccupazione o dove assistiamo alla cosiddetta guerra tra poveri. Perché negli ultimi 3 anni è successo questo? Perché non possiamo negare che tramite la televisione e tramite i messaggi politici siano arrivati ai cittadini messaggi anti-immigrati, anti-arabi e anti-musulmani che hanno aumentato fortemente tra gli italiani i pregiudizi. Per questo noi abbiamo proposto un Manifesto alla Politica, del quale stiamo discutendo in tutto il Paese in questi giorni, basato su solidarietà, dialogo, conoscenza, rispetto reciproco, rispetto delle leggi, sulla conoscenza della lingua per tutti gli stranieri, perché l’integrazione si fa in due. L’integrazione dipende sia dallo Stato, da cosa offre, sia da come agiscono i cittadini. Ma il sistema mediatico è complesso, si può davvero negare che non esistano trasmissioni fatte ad hoc contro i musulmani o giornali che mettono titoli come ‘bastardi musulmani’ o ‘bastardi arabi’? Certo questi non aiutano”.

“Proprio ieri – spiega Proia –, 22 settembre, un nigeriano è stato aggredito a bastonate ad Anzio. Ecco io in questa estate ho avuto modo di girare persino più del normale (ho un concetto vasto di area ostiense!) tra Bracciano, Cerveteri, Fiumicino, Torvajanica, Anzio e molti altri luoghi. Ho portato le mie idee, su Ostia, su Acilia, su Roma e sul Paese che propugno come politico ostiense e romano, come giornalista nazionale e scientifico, ma soprattutto come storico qualificato e coraggioso – sempre fedele alla mentalità accademica – in Islam, razzismo, femminismo, resistenza e gioventù . Ho lavorato per perorare le mie cause, sinora poco ascoltate dall’alta politica, ma tutt’altro che solitarie: esse sono tanto nel programma di chiunque sia ambientalista (e dubito che al tempo di Greta, ma anche prima, lo siano solo i Verdi) quanto di una potenziale ‘corrente Morassut’ del Partito Democratico e del Centrosinistra, due idee distinte: quella di un Parco Nazionale del Litorale Romano e quella di fare di Roma una macroregione e di Napoli e Milano altre due Regioni come avviene in Francia, in Germania, in Inghilterra, in Bulgaria, che il nostro Paese ci creda o no… anche in Bulgaria. E per come la vedo io, di fatto, anche nel sistema catalano. Io credo che ciò sia possibile solo fondendo le idee del Parco, degli ecologisti insomma – ascoltando le idee di Greta Thunberg o di Carola Rackete (e anche le mie, modestamente, diverse da quelle di Greta a loro volta diverse da quelle di Carola) – con le idee di Roberto Morassut, di ragazzi del Comitato Mare X Tutti, che ora si fa nazionale a Firenze, come ad esempio Agostino Biondo, e anche in questo caso anche le mie, in questo caso maggiormente note sulla Stampa. Come si può realizzare questo? L’8 ottobre io e il Sindaco Pascucci di Cerveteri avremo un incontro nel quale parlarne. Il collante, io credo, potrà essere proprio contrastare i fenomeni di razzismo sino a farli cessare”.

“Mi spiego – conclude Lorenzo Proia –: spaventano i turisti, sono il sintomo, la manifestazione finale, ultima, dell’intera malattia, dell’intera decadenza del litorale romano (che si manifesta con fascismo, mafia e speculazione, i mali italiani). È chiaro che un razzismo così forte lo si manifesta anche con l’extracomunitario canadese turista che è tale come quello kenyota ex migrante, od il turista della Comunità Europea francese che non ha molte differenze dal romeno; è chiaro che il caso di razzismo, figurarsi l’assassinio, viene risaputo nel pianeta in un’era così interattiva, internazionale; è chiaro che si assiste dal vivo, come capita a tutti noi, a grandi, medi e piccoli casi infami e vergognosi che provocano disgusto in persone urbane; è chiaro, infine, che giungono da noi, eccome!, anche turisti che non rispondono all’idea di alto, bianco, biondo e spregiudicato turista statunitense di una volta. Il mondo è multipolare, o almeno dovrebbe esserlo stando ai dati economici e non a quelli militari”.

(Il Faro online)